Njegos ormai sei da anni in Italia e sembra che tu ti trovi davvero bene, come è stato adattarsi i primi anni?
Si, mi trovo bene in Italia, giustamente all’inizio avevo tanta curiosità di conoscere questo popolo nuovo, di conoscere le abitudini e la cucina di questo popolo. Alcune cose mi sembravano strane dopodichè un anno dopo mi sono ritrovato a fare le stesse cose che mi sembravano strane e sono diventate parte del mio patrimonio culturale. Grande curiosità e una grande esperienza che ancora oggi continua in Italia e nei diversi posti che vado a visitare!
Con la vittoria contro Cefalù, il Cuore Basket Napoli si conferma una delle forze del campionato, cosa vi motiva a vincere domenica dopo domenica?
Un’importantissima vittoria contro Cefalù dopo un arresto esterno, questo ci ha fatto diventare ancora più gruppo di quello che siamo, la motivazione è sempre quella che ci aiuta e ci dà la forza di guardarci, di capirci al volo e di aiutarci in campo.
Con il presidente c’è un rapporto quasi familiare, attraverso un post su facebook ti ha definito come un figlio, cosa ti senti di dire a riguardo?
Certo, con il presidente Ruggiero abbiamo un ottimo rapporto, e ho avuto il piacere di conoscere un presidente ma prima di un presidente una grande persona per molti motivi umani, e giustamente quest’amicizia sarà anche dopo la pallacanestro, meglio di questo difficile dire, davvero è una persona perbene.
Come vedi Njegos Visnjic tra 10 anni? Ancora in Italia? Magari da coach?
Tra 10 anni vedo Njegos Visnjic con 10 anni di più, gli attributi che aveva nella pallacanestro li porterà nella vita privata e nella sua azienda che ha creato e che si occupa per la formazione per la ricerca di risorse umane e giustamente vedo una persona che fa bene il suo lavoro come ha fatto bene nella pallacanestro che è una passione che potrebbe portare a diversi ruoli.