«In questo genere di partite c’è poco da analizzare se non chiedere scusa alla gente che è venuta a vederci e probabilmente si aspettava una serata diversa. Abbiamo invece mostrato quanto di peggio questa squadra potesse fare. Probabilmente, tutto quanto è finora accaduto non è bastato a scuotere la squadra e qualcosa va rivisto in termini di atteggiamento. Si deve lavorare molto sulla testa e poco sulle cose tecniche. Abbiamo disputato un primo quarto inguardabile, nel quale non abbiamo praticamente mai fatto canestro e concesso 29 punti a Ferentino. Quando ormai l’avversario era già scappato, abbiamo poi provato a ricucire, ma non sono queste le partite che si possono riaprire facilmente. Bisogna lavorare tanto, chiarirci le idee e capire perché siamo qui a Scafati. Non sono abituato a vedere una squadra che non lotta: possiamo giocare male e avere limiti di ogni genere, ma in termini di atteggiamento e di difesa non possiamo subire in casa 96 punti, di cui 29 nel primo quarto. Il problema non è né fisico, né tecnico, ma soltanto mentale, di approccio alla gara. Sono convinto che questa è una squadra fatta da ottimi giocatori, ma bisogna innanzitutto fare un passo in avanti dal punto di vista mentale, di aggressività, di voglia e poi tutto il resto verrà di conseguenza».