Sempre più difficile fermarla. L’Emporio Armani Milano si conferma ancora una volta la squadra da battere di questo campionato e regola di stretta misura, e non senza soffrire oltre il dovuto, una volenterosa Vanoli Cremona nel più classico dei testacoda. Stanca in molti suoi uomini chiave a causa dei troppi impegni ravvicinati in Europa, stavolta a togliere ai milanesi le classiche castagne dal fuoco, ci ha pensato la panchina lunga a disposizione di coach Repesa(assente a causa di un’indisposizione e sostituito dal vice Cancellieri). Una costante, quella dell’enorme dispendio di energie, che sta accompagnando le “scarpette rosse” dall’inizio della stagione e che ha creato loro non pochi grattacapi, in più di una circostanza.
L’importanza di poter disporre di giocatori di qualità pronti a subentrare ai titolari quando questi ultimi accusano dei cali di rendimento, è stata la chiave di volta con cui la capolista è uscita indenne dal “PalaRadi”, dopo aver rischiato il clamoroso passo falso, se si pensa che i biancazzurri erano avanti anche di 7 punti ad appena 5′ dalla fine. Poi ci hanno pensato McLean e Sanders dalla lunetta a rimettere le cose a posto, piazzando un micidiale break di 10-0 negli ultimi minuti che di fatto ha deciso il match. Exploit che consentono a Milano di continuare a comandare la classifica a punteggio pieno, e di superare il record di vittorie consecutive nelle prime giornate di campionato, che resisteva dalla stagione 1973-74 e che a questo punto è arrivato a quota 8.
Con la prospettiva più che concreta, domenica prossima, di proseguire questa impressionante striscia positiva dal momento che al “PalaForum” di Assago, arriverà una Pistoia presumibilmente galvanizzata, dopo la sofferta vittoria ottenuta dopo un tempo supplementare contro Trento. I toscani devono però erigere un vero e proprio monumento all’ex Nebraska Terran #Pettaway, autore di una strabiliante prova balistica nel tiro da 3 punti (ben 10 triple realizzate su 12 tentativi, che gli sono valsi 43 punti ed un incredibile 46 di valutazione finale) ed in grado da solo di vincere un match combattutissimo.
Il grande equilibrio è stato comunque il leitmotiv della giornata, un po’ su tutti i campi. Citazione di merito, in particolare, per i blitz esterni piazzati da Venezia (93-90 a Torino, ed anche qui si è andati all’over-time) e di Avellino (75-70 sul campo sempre ostico di Sassari in quello che era un vero e proprio spareggio per il gradino più basso del podio).
Conferme anche per Reggio Emilia che ha regolato 87-80 una buona Consultinvest Pesaro. E soprattutto per Caserta sempre più squadra rivelazione di questa prima parte dei campionato, che ha superato 91-86 al “PalaMaggiò”,l’insidiosa Betaland Capo d’Orlando che ha pagato la giornata abulica di Fitipaldo (solo 12 punti).