In estate la formazione laziale si è rinforzata, arruolando due americani di sicuro rendimento ed alzando notevolmente il livello del gruppo di italiani. Coach Franco Gramenzi poi, da buon alchimista, sta riuscendo a “mascherare” a dovere una panchina un po’ corta, puntando sul gioco controllato e la meticolosa applicazione difensiva. Latina così, al di là degli obiettivi dichiarati (una tranquilla salvezza), viaggia spedita verso la lotta per il raggiungimento dei play-off, che appaiono un pensiero più che giustificato dal convincente percorso fin qui intrapreso.
Andiamo ai singoli. Il playmaker è il rookie U.S.A. Keron Deshields (1992) che in NCAA si è diviso tra la casacca dell’Università del Montana e quella di Tennessee State, producendo numeri di assoluto rispetto. È un eccellente atleta che sa procurarsi tanti falli ed assicura un grosso contributo a rimbalzo. I numeri parlano in suo favore: 16.1 p.ti, 4.4 falli subiti, 4.4 rimbalzi e 2.9 assist di media. Il tiro non è però la sua arma migliore e le percentuali dal campo sono migliorabili (44% da due, 29% da tre). La guardia è Roberto Rullo (1990), che coniuga con equilibrio le capacità di realizzatore con quelle di giocatore di squadra. Risulta particolarmente continuo nel trovare il canestro da fuori ed è finora il migliore dei suoi nel rifornire di assist i compagni. Le sue cifre attuali: 12 p.ti, 2.8 falli subiti, 2.2 rimbalzi e ben 3.6 assist ad allacciata di scarpe. Tira inoltre con il 59% da due ed il 31% da tre, la vera specialità della casa, su quasi 6 tentativi di media.Nel ruolo di “tre” troviamo il sempre più convincente Lorenzo Uglietti (1994) che, dopo l’eccellente campionato passato, si sta confermando, mettendo in mostra doti tecniche ed atletiche di primissimo livello. Le statistiche stagionali parlano da sole: 9.7 p.ti, 2.9 falli subiti, 2.1 assist e 6.3 rimbalzi in oltre 30’ di permanenza media sul parquet. Migliorabili risultano invece le percentuali da tre (15%) e da due (44%), mentre dalla lunetta è letteralmente di ghiaccio (94%). Il ruolo di “quattro” è proprietà dell’altro U.S.A. Jonathan Arledge (1991) che proviene dal massimo campionato svizzero ed imprime tutta la sua energia nei pressi dell’area colorata. Esce spesso dal pitturato per colpire dalla distanza (25% da tre) ma in particolar modo da sotto è una forza della natura (53%). Il suo contributo non lo fa davvero mai mancare, con 11.6 p.ti e 7.5 rimbalzi a match, che la dicono lunga sulle sue doti atletiche. Prezioso inoltre poiché può giocare anche da “cinque” ed accoppiarsi con avversari più possenti fisicamente. Il pivot è Mitchell Poletti (1988) che da diversi anni è tra i migliori lunghi dell’intera lega. Presidia l’area colorata con autorità e scrive non di rado qualche pregevole “doppia doppia” a referto. Finora viaggia con cifre davvero interessanti: 14.8 p.ti, a cui aggiunge 8.7 rimbalzi. Molto bene anche al tiro (50% da due) ed in genere nella pericolosità offensiva, come dimostrano i 3.1 falli subiti per gara. Ogni tanto la mette anche da fuori, con percentuali strabilianti (60%), pur se su pochi tentativi. Dalla panchina si alza un’altra sorpresa della scorsa stagione che è la guardia Andrea Pastore (1994). Anche nel corso dell’attuale campionato si sta meritando la fiducia guadagnata. Nei 24’ di utilizzo medio incide non poco, rivelandosi un titolare aggiunto, con 9.6 p.ti, 2.4 falli subiti e 2.6 rimbalzi ad incontro. Notevole anche il 52% da due ed il 34% da tre, specialità che tenta oltre 5 volte per gara. Balbetta però dalla linea della carità (69%). Da Recanati (A2 Est) è arrivata poi l’ala pivot Giovanni Allodi (1994) che in diverse gare è risultato oltremodo prezioso nelle rotazioni neroazzurre. Va a referto con 3.5 p.ti, 2.7 rimbalzi ed un notevole 67% da due, ciò in quasi 15’ di utilizzo medio. Pericoloso anche da oltre l’arco dei 6.75. Altro esterno di spessore è l’ala piccola Semir Mathlouthi (1996) che è un agonista con notevoli mezzi fisici che sta fornendo il suo piccolo contributo alla causa con 1.8 p.ti (50% da due) e 1.2 rimbalzi per gara. È in ogni caso un giocatore prezioso per allungare le rotazioni di coach Gramenzi. Completa infine il roster il playmaker Bruno Mascolo (1996), lo scorso anno divisosi tra le fila di Torino e quelle di Agrigento, che finora ha trovato spazio nelle rotazioni ma ha inciso poco a referto.
Credits: Salvatore Barraco, Pallacanestro Trapani