Su Allegri, che da Torino lo definisce “bravissimo allenatore ma a volte anche bravo attore” e su Pjanic, Spalletti spende parole al miele
: “Dice che sono un bravo attore perché non mi ha mai sentito cantare, quando ci rivedremo glielo farò sentire. È un grande amico e rimane tale. E poi è un bravissimo allenatore, facile dire che ha grandi calciatori: è difficile gestirli e domarli, lui ha una rosa ampia, ma è bravo a far rendere al massimo anche chi gioca meno. È il primo della classe e accetto anche qualche battuta da lui, è un livornese verace e i livornesi sono astuti. Non sempre si è solo avversari, ma anche grandi amici. E il riferimento è a Pjanic anche – aggiunge Spalletti -, amico di tutto lo spogliatoio e rimarrà tale. A Torino ha mangiato con noi in hotel, quando è al telefono con qualcuno dei nostri me lo passano, la stima resta, io l’ho fatto sentire importantissimo e ho litigato con tutti per farlo giocare davanti alla difesa e dargli le chiavi della nostra squadra. Al centro del gioco c’era lui, è un campionissimo, batteva benissimo le punizioni, io ci ho provato a farle battere a Maurizio Timperi (un magazziniere, ndr), ma niente, come le batteva lui… A parte gli scherzi, anche lui mi ha fatto vedere la stima reciproca”.