NO AL PATTEGGIAMENTO – “Noi ammettiamo quanto ci viene contestato sulla gestione della vendita dei posti assegnati, ma quello che non ci consente oggi di andare dal procuratore federale (Giuseppe Pecoraro, ndr) per chiudere (patteggiando, ndr) la partita, è che c’è un’affermazione non vera che dice di aver in qualche modo utilizzato, sapendolo, la figura di Dominello, della cui provenienza noi eravamo totalmente all’insaputa“.
Lo dice l’avvocato della Juventus, Luigi Chiappero, parlando in audizione alla Commissione parlamentare antimafia in riferimento al deferimento notificato sabato scorso dalla procura federale della Figc, tra gli altri, al numero uno bianconero Andrea Agnelli.
L’ACCUSA – “Forse alcune carte non le ha l’avvocato: quando si dice sicuro che il presidente non ha incontrato” Rocco Dominello. “Lei continua a dire che non ci sono stati rapporti ma da alcune intercettazioni emerge il contrario”. A dirlo è stata la presidente della Commissione parlamentare antimafia, Rosy Bindi, riferendosi alle affermazioni dell’avvocato Chiappero che ha escluso rapporti tra il presidente della Juventus Andrea Agnelli e Rocco Dominello.
“La disponibilità” a venire in Antimafia “è una disponibilità sua”, del presidente della Juventus Agnelli, “già acquisita. Noi abbiamo interpellato la società attraverso l’avvocato che ha esordito alla seduta della volta scorsa dicendo che sarà il presidente stesso a venire.
Non sarà l’unico: il problema riguarda anche altre società e saranno chiamati qui altri presidenti di altre società con lo scopo di individuare insieme come uscire da una realtà innegabile”.
“Aver acquisito la disponibilità” di Agnelli a venire in Antimafia “fa onore a lui e rende ancora più evidente l’obiettivo del nostro lavoro“. Così la presidente della Commissione Antimafia Rosy Bindi durante l’audizione del legale della Juve, Luigi Chiappero.