La partenza, una delle chiavi della stagione per la rinnovata procedura di avvio, e momento dalla valenza doppia su un circuito tortuoso come l’Albert Park, viene effettuata due volte:
la prima salta per un errato allineamento di Stroll, la seconda sorride a Hamilton, che va al comando precedendo Vettel, Bottas, Raikkonen e Verstappen, da ordine di griglia. L’inglese regge in testa fino al 17° giro, quando si ferma per montare le soft lasciando la leadership a Vettel, ma rientra in quinta posizione, alle spalle di Verstappen, che lo blocca quanto basta per rallentarlo nel duello a distanza con il tedesco. La chiave è qui: al 23° passaggio, Seb effettua il pit stop e rientra giusto davanti all’olandese, che fa anche da cuscinetto su Hamilton.
È la svolta. Lo capiscono pure ai box Mercedes, dove sbattono forte sul tavolo i pugni di disappunto di Toto Wolff. In testa c’è Bottas, ma la lotta per la vittoria riguarda solo Vettel e Hamilton, che tornano, infatti al primo e secondo posto dopo le soste degli altri. Il resto è una passerella. Senza particolari acuti, tranne il duello Alonso-Ocon-Hulkenberg per il 10° posto: le nuove monoposto sono più aggressive, performanti e imprevedibili, ma di sorpassi se ne sono visti pochi.
Attesa controprova su piste più probanti. Bottas chiude quindi il podio con qualche timido affondo cronometrico su Hamilton, e precede Raikkonen, Verstappen (5°), Massa (6°), Perez (7°) autore di un sorpasso molto bello nel primo giro, Sainz (8°), Kvyat (9°) e Ocon, 10°, al primo punto in carriera. Alonso ritirato nel finale per noie a una sospensione.