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Ciao Medicine, sei uno dei rapper che sta emergendo maggiormente nella zona di Verona, a livello di freestyle e non. Toglici subito una curiosità, da cosa è nato il tuo nome d’arte?
Ciao ragazzi chiamatemi pure Cristiano che è meglio. Medicine nasce da un pensiero quasi arrogante, proprio perché ho visto che tutti si credono rapper, dicono due cazzate in rima e si credono rapper, comprano un New Era e si credono rapper, allora mi è venuto spontaneo dire <<Qui ci vuole la cura!>> Da qui deriva: Medicine (La Cura)
Come è nata la tua passione per l’Hip Hop e cosa ti ha spinto a diventare un MC?
Mi sono avvicinato a questa cultura a 13 anni grazie al breaking, perché vedevo che un mio amico che lo praticava piaceva alle fighe , ed ho deciso quindi di iniziare. Sono stato autodidatta per due anni finchè ascoltando le tracce ho capito che mi piaceva fare break, ma preferivo rappare. Ho iniziato in camera mia fissando un angolo e facendo partire il beat, sapevo di essere ripetitivo ma, col tempo, ho iniziato a vedere i progressi.
Quanto è difficile secondo te far apprezzare l’MCing ed il freestyle alle persone con diverse culture musicali?
Io sono dell’idea che l’artista non fa la persona per cui cerco di essere coerente con ciò che dico e cerco di farmi voler bene dalla gente essendo sempre umile, gentile e soprattutto vero. Questi sono i punti di partenza per farsi apprezzare. La vera difficoltà è far apprezzare la traccia, non il freestyle poiché io in una traccia potrei dire cose cattive e la gente potrebbe credere che io sia cattivo quando in realtà era solo ciò che mi sentivo di dire in quel momento. Il freestyle è diverso, anche chi ascolta un altro genere se ci vede per strada a tirare giù due barre si ferma e ci ascolta. Questo perché l’Hip Hop purtroppo o per fortuna è diventata quasi una moda; prima c’erano i Punk, i Metallari che nemmeno si azzardavano ad ascoltarci, sarà per la mentalità chiusa che c’era, oggi invece anche chi ascolta Minimal, si ferma e ci applaude.
Ascoltando il mixtape “Vecchio Stampo” abbiamo notato un flow riconducibile a quello di Bassi, quali sono gli artisti da cui hai tratto ispirazione?
Molte persone hanno notato questa somiglianza, ma in realtà Bassi non l’ho mai ascoltato particolarmente. Sono un tipo musicalmente molto chiuso, se mi piace un artista mi soffermo su di lui per parecchio tempo, disinteressandomi dal resto. Io principalmente ho sempre ascoltato Fibra Noyz ed i Club Dogo.
Credo che questa somiglianza sia dovuta allo stile anni ’90 che ho voluto riportare nei miei pezzi.
Per quale motivo hai deciso di mantenere uno stile oldschool nel tuo mixtape?
Perché credo che la vecchia scuola abbia dei valori che al giorno d’oggi si sono persi, personalmente ho voluto mantenerlo perché è ciò che mi rappresenta, ho avuto l’imput da quegli artisti e se avessi fatto il contrario sarebbe stato come se avessi rinnegato le mie origini.
Parlaci del retroscena del Mixtape.
E’ nato da una sorta di frustrazione personale poiché dopo le battle la gente mi chiedeva <<Vecchio ma dove posso ascoltare qualche tuo pezzo?>> e io mi trovavo solamente con dei pezzi del 2009-10 che non riuscivano a farmi apprezzare al meglio. Ho avuto poi modo di conoscere Gonzo (Francesco Gonzato) con il quale ho legato subito poiché abbiamo la stessa mentalità ed ho iniziato quindi a collaborare con una persona che non lavorava solo per un fine personale ma proprio per aiutare un amico con la stessa passione. Il Mixtape è durato circa 6 mesi , ho iniziato a Gennaio ed è uscito a Giugno. Ho tentato di fare testi un po’ pazzi ma che abbiano alla fine un messaggio ben preciso come Sotto Stress che ho scritto in un periodo particolare della mia vita,perciò si nota uno sfondo conscious. Ho spiegato in chiave ironica tante emozioni che ho provato quando ero stressato. Il Mixtape è nato con l’idea di mantenere una sonorità anni ’90 e di sembrare un pazzo con un messaggio ben preciso. Ho avuto anche modo di collaborare con: Dj MS, Old Man (che mi ha dato la grinta per ricominciare dopo una pausa di riflessione), Bul, Wawe, Polish, Dj Worry e Sho.
Qual è il modello a cui ti ispiri attualmente?
Non ho un modello ben preciso, però l’unico con cui trovo una sorta di empatia è Old Man. Questo grazie alla sua mentalità, al suo modo di vedere le cose ed al suo stile musicale.
Hai progetti per il futuro?
Sì, ho vari progetti che usciranno a breve in cui è prevista la collaborazione con Dj Mal. Sul mio profilo vi aggiornerò passo dopo passo!
Un ringraziamento particolare a Medicine ed alla sua crew di amici che ci hanno accompagnati durante tutta l’intervista, regalandoci anche un momento di freestyle in compagnia.