– Siamo lieti di dare il benvenuto alla nostra ospite, Star-T-Uffo, siamo davvero contentissimi di averti qui, per non è davvero un piacere avere una personalità come la tua ospite del nostro magazine. Come stai prima di tutto? E presentiamoci un pò, chi è in realtà Star-T-Uffo?
Ah! È la domanda di una vita !!
Capire chi sei.
Sono francese, nata e cresciuta a Parigi. E vivo a Napoli da qualche anno ormai.
-Nell’ultima intervista realizzata dal nostro magazine, D-Ross ti ha citato tra i producer più forti in Italia e ha spoilerato un nuovo lavoro a cui state lavorando insieme; cosa ha rappresentato e cosa rappresenta ora D-Ross nel tuo percorso musicale, e se puoi parlaci di questo nuovo progetto.
In realtà lui rappresenta la maggior parte del mio percorso musicale. Ci siamo conosciuti tramite un amico in comune, con il quale lavoravo ad un progetto a Parigi.
Lui conosceva Rosario da anni, e abbiamo iniziato a collaborare a distanza.
È grazie a d-ross se ho scoperto il mondo della produzione e dello studio, e mi sono appassionata.
Tutt’ora lavoriamo insieme, ci confrontiamo e gestiamo l’etichetta rcmusic, scegliamo i nuovi artisti da firmare etc..
Adesso siamo lavorando su un nostro Ep.
È molto importante per noi perché è la nostra valvola di sfogo! Siamo liberi di lasciarsi andare e fare solo quello che piace a noi ! Alcuni brani sono nati durante delle session con gli artisti della nostra etichetta.
Per altri abbiamo proposto il brano a qualcuno etc..
è tutto molto istintivo !
Uscirà dopo l’estate.
-Ti facciamo i complimenti per la certificazione oro del singolo di Luche’ “Che Dio mi benedica” appartenente al disco “Malammore” anche quest’ultimo certificato Oro finalmente. Facendo un passo indietro, quando avete realizzato questo singolo, in studio, vi sareste mai aspettati di raggiungere questo traguardo?
Noi Sapevamo che era un brano su cui puntare.
C’era molto fermento attorno a Luca, dopo L2, e cumpagn mie e nisciun, la gente aspettava il disco nuovo.
Sapevamo di sorprendere sia con il suono che la linea melodica e in più Luca era riuscito a sviluppare un argomento con un messaggio molto forte e d’impatto.
Eravamo convinti che Il brano sarebbe arrivato in alto.
Eravamo molto fiduciosi del disco in generale.
Non ti nascondo che ci sono state persone che quando hanno ascoltato per la prima volta il brano in anteprima non hanno compreso e condiviso subito questa direzione stilistica diversa. E qualcuno ha storto un po il naso sentendo luca in questa nuova veste, non essendone forse abituati. Ma quando è uscito il disco e sono cominciati ad arrivare i primi consensi, hanno cambiato idea anche loro 🙂
Era tutto giusto. E il tempo ci ha dato ragione.
– Proprio dopo la certificazione di “Malammore” sbirciando nelle stories abbiamo notato una felicità collettiva da parte di tutti i produttori, la maggior parte Partenopei, che avevano lavorato a quel disco, cosa rappresenta Luchè per Napoli ora?
Luche è una forza per la città
È la prova che si può fare musica di qualità ed avere un riscontro enorme .
È la dimostrazione che la determinazione il lavoro duro e la tenace producono risultati.
È un punto di unione.
Ha un pubblico molto trasversale, Napoli è sempre presente nelle sue canzoni.
il suo raconto arriva a tutti e penso che in un certo senso ogni napoletano trova un po di se in una frase, in un imagine.
Si sente di appartenere a questa città e vice e versa.
E questo è stato molto forte al suo concerto del palapartenope, più di 6000 persone hanno cantato con lui per più di 2 ore.
Però è anche uno che guarda sempre aldilà. Della città, del momento, sempre verso il futuro.
– Ritornando al tuo percorso artistico, come ti sei addentrata in questo ambiente?
Dopo essermi trasferita a Napoli, e lavorando con Rosario sempre.
Si è fatto in un modo molto naturale come sempre ,
All’epoca lavoravamo all’album di Franco Ricciardi, nel quale c’era un feat con i co sang, “stand by”. Così è iniziato .
-Il produttore e l’artista in Italia con cui ti piacerebbe collaborare?
Mi piacerebbe collaborare con sir bob cornelius rifo ( bloody beetroots) con Marra, Mecna, Jovanotti, Elisa, Vasco …
-Per un produttore, rispetto ad un rapper, quanto è difficile spiccare il volo?
Mah ! dipende cosa intendi per spiccare il volo.
In questi ultimi anni, ha un “posto “sempre più importante, vengono citati nelle canzoni,
Ci sono coppie ( charlie e sfera per esempio) ci sono sempre più hook con i riff, basta a pensare a gente come diplo, dj snake che sono diventati potenze da mettere allo stesso piano delle pop star.
Allo stesso tempo, figure leggendarie come quella di Rick Rubin, non hanno un esposizione mediatica di questo tipo, eppure lui è l’artefice di un numero di album inimmaginabile! Di qualsiasi genere ! Addirittura ha inventato generi! La prima collaborazione tra la scena rock e la scena hip-hop, la dobbiamo a lui! Walk this way- run dmc e Aerosmith!
-Sei la prima producer donna ad ottenere una certificazione, cosa significa per te?
È una grande soddisfazione e orgoglio!
Ma È anche triste che sia successo per la prima volta solo adesso, nel 2018!
Purtroppo, rispecchia la società attuale, e mi sa che in Italia è ancora peggio.
Anche se ci sono un po di segnali positivi di cambiamento ma è ancora troppo poco.
-Sarah ha un sogno nel cassetto?
Tanti sogni ! Ci sono tanti artisti con cui vorrei collaborare! Solo per citarne alcuni, Paul mccartney, kanye west, mi sarebbe piaciuto poter lavorare con xxxtentacion.
Collaborare con Paolo Sorrentino,
Vorrei avere un associazione mia di difesa ambientale che lotta contro la plastica e salvaguardia gli oceani e le foreste.