1) Ciao Juel, come consuetudine la prima domanda che facciamo è sempre la stessa a ogni artista: Chi sei? sia musicalmente che nella tua vita “normale”.
Prima di iniziare a chiacchierare vorrei salutare tutti i lettori e ringraziarvi per lo spazio che mi state dedicando. Juel è il mio alter ego musicale ma non è distante dalla persona che sono tutti i giorni. Non riesco a fare una distinzione tra Juel e Chiara. Anzi in realtà non voglio farla! Sono una donna con una grande necessità di comunicare. Ho iniziato esprimendomi con la danza ma con il tempo ho sentito l’esigenza di arrivare più direttamente alle persone attraverso la parola. La musica mi ha accompagnato in tutta la mia crescita, da quando avevo sei anni e imparavo a battere il tempo con le mani e con i piedi ad oggi che mi piace scandire il ritmo con le parole. Sono una persona dai principi semplici, cerco di comunicare amore e positività in tutto quello che faccio perché credo nella solidarietà e nella generosità d’animo. Sfogo anche tutta la mia rabbia per dei torti subiti, una rabbia che spesso viene confusa con cattiveria ma penso che sia tutt’altra cosa. Sono una donna che non si risparmia sia nei sentimenti, nei confronti di persone ben selezionate, che nelle azioni. Sono molto emotiva e sensibile, mi capita di commuovermi guardando la bellezza della vita che scorre in un animale, rido e piango anche a distanza di cinque minuti.
Mi sacrifico molto per la musica, la Rispetto e la Amo.
2) Aprendo il tuo canale instagram si viene rimandati tramite le storie in evidenza alla canzone “Cenere e Polvere”, vi è autobiografia in questo brano?
Molto spesso nelle mie canzoni parlo di me, di cose che ho vissuto o di qualcosa che almeno mi ha sfiorata.
Cenere e polvere è un brano che rappresenta il passato e il futuro entrambi visualizzati come granelli materici. Una storia finita di cui rimane solo la cenere di un fuoco ormai spento, la paura di affrontare una nuova avventura, di mettersi nuovamente in gioco, di confrontarsi con qualcuno che non si conosce, ci blocca in un limbo che non ci permette di prendere al volo un nuovo amore sul quale si posa solo polvere.
Mi è capitato di sentirmi in questo modo: bloccata e impaurita! Una storia finita male e che tornava sempre a bussare alla mia porta, non riuscivo proprio a liberarmene, rimanevo nella mia confort-zone per la paura di amare nuovamente.
3) Da poco tempo è uscito il tuo ep “Stronger”, vi è una canzone tra quelle presenti alla quale sei più legata?
È difficile scegliere. Sono come figli… E non si può scegliere uno preferito. Ogni brano racconta una mia esperienza, un mio pensiero, una sofferenza o una speranza. Lascio decidere all’ascoltatore il brano che sente maggiormente vicino a sé.
4) Cosa rispondi a chi ascoltandoti dice: “Assomiglia a una Baby K di qualche anno fa ” ?
Beh se mi si paragona a lei di qualche anno fa potrei essere quasi contenta… anche se non penso di avere somiglianze con lei, che comunque gode del mio rispetto sia per il suo percorso professionale che per quello che è riuscita ad ottenere ad oggi, anche se è dovuta scendere a compromessi artistici.
5) Domanda che amiamo fare sempre quando ci ritroviamo a confrontarci con “il gentil sesso”, nel mondo musicale esiste il maschilismo?
Direi proprio di sì come in tutti gli altri settori. La donna sta conquistando molto nell’ultimo periodo ma ancora dobbiamo fare molti passi per raggiungere l’uguaglianza professionale, religiosa, sociale.
6) La tua musica riesce a unire in maniera eccelsa tecnica e musicalità, quanto ci hai messo ad arrivare a questo risultato che lesina la perfezione?
WoW grazie! Che bel complimento! Sarei un’ipocrita a dire che faccio tutto da sola! Io scrivo il testo e la melodia e in questo sono autodidatta, tanti anni di pratica e penso che ci voglia anche un’idea molto chiara e un’identità musicale ben definita per riportare in musica un’idea embrionale che ti suona solo nella testa. Per la parte strumentale, musicale mi piace fare team, penso che il lavoro di gruppo apporti dei vantaggi al prodotto finale, due menti, tre o quattro sono meglio di una che ha una visione propria e limitata alle proprie conoscenze. Collaboro con un musicista che praticamente è il mio braccio destro e dove non arrivo io, lui ci arriva, anzi va oltre e fa suonare corde dell’anima che in quel momento non contemplavo.
7) Quanto tempo ti occorre per scrivere un tuo testo?
Quando ho l’ispirazione cerco di scrivere il testo in poco tempo per non perdere il mood in cui mi trovo. È pur vero che ho tante influenze esterne, doveri e impegni che a volte mi deconcentrano e che quindi rallentano la mia composizione. Orientativamente per un brano posso impiegare dai due ai sette giorni dipende dal disturbo esterno.
8) La musica ti ha portato ad affrontare sacrifici?
Assolutamente sì, ma come si dice, la passione si misura anche in base ai sacrifici che si fanno.
Spesso le persone non sanno cosa vuol dire essere un artista indipendente e quanti sacrifici bisogna fare per supportare e creare musica affinché tutti la possano ascoltare. Io mi produco da sola anche se ho un’etichetta che mi sostiene, mi piace essere a capo di me stessa e quindi investire in prima linea. Non voglio fare la lista dei costi di produzione e di promozione ma voglio sensibilizzare tutte le persone che puntano il dito contro un prodotto che non è di loro gusto screditandolo e minimizzando un cantante… sappiate che dietro quel prodotto che non vi piace c’è tanta fatica, lacrime, sacrifici e amore. Se la musica indipendente non riesce ad avere un sostegno economico dovuta dalle vendite, come può continuare a esistere? Ve svelo io: o sei ricco di famiglia, ed io non lo sono, oppure fai tre lavori… in questo modo hai un sostegno economico per continuare a fare la tua amata e musica.
9) Domanda ExtraMusicale : Perchè esiste l’ egoismo nel mondo ?
Penso che l’egoismo esista per un discorso di sopravvivenza. Come si dice: vita mia morte tua! Non è una cosa di cui andar fieri. Dovremmo riuscire a distinguere il sano egoismo da un egoismo distruttivo. Bisogna saper pensare al proprio bene, avere rispetto delle proprie esigenze, amare se stessi ma bisogna darsi un limite e quel limite e quando per sostenere questa linea fai del male a qualcun altro.
10 ) Concludiamo questa nostra chiacchierata con i ringraziamenti nei tuo confronti per il tempo speso a rispondere alle nostre domande e invitandoti a salutare e ringraziare tutti coloro che pensi meritino un tuo pensiero
Grazie a voi per queste belle domande, È un modo per farmi conoscere al di fuori delle mie canzoni. Spesso non si riesce a capire cosa c’è dietro ad un testo e quest’intervista spero sia stata d’aiuto per farmi conoscere meglio.
Non mi piace essere scontata, dire delle frasi d’effetto che tutti vogliono sentirsi dire tipo: ringrazio tutti quelli che mi seguono, la famiglia, Il cane, il gatto, etc. Sicuramente una percentuale dei miei ringraziamenti va alle persone che acquistano legalmente la mia musica, perché vuol dire che hanno ben chiaro che questo per me è un lavoro a cui dedico tempo denaro e sacrifici che per questo necessita di supporto e che in quanto lavoro deve essere in qualche modo retribuito. Quindi grazie a chi mi rispetta. Un grazie enorme al mio braccio destro che mi segue tutti i giorni e che dà musica alla mia voce… infine un grazie caloroso a me stessa… perché non mollo, Perché ogni giorno scopro qualcosa di diverso, una forza che non pensavo di avere, un amore che non pensavo mi portasse fino a qui.
Ringrazio voi che mi avete dato l’opportunità di comunicare ancora una volta!
E ricordate che l’importante È muoversi sempre, dalla testa ai piedi!
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Intervista a cura di JD