Nei tuo brani si trova una ricerca maniacale di una scrittura perfetta, è un’impressione o cerchi di curare tutto al meglio?
Amo non lasciare nulla al caso, sia nello sviluppo dei concetti che nell’uso delle parole, ho sempre dato attenzione a questo affinché l’ascoltatore possa gustarsi al meglio ogni lirica e sua relativa interpretazione. Ovviamente dietro c’è tantissimo lavoro e dedizione, nei tempi di scrittura e anche in fase di registrazione, a volte entro ed esco dalla cabina rec anche 15/20 volte per una sola strofa.
Raccontaci il tuo primo ricordo legato alla musica
Avevo circa 10/11 anni e facendo zapping in tv passava il video dei Sottotono “La mia coccinella”, è stato un flash, attirato da quel sound, da quel modo che aveva Torme di cantare. Fino a quel momento ero abituato in casa ad ascoltare Masini, Raf, Venditti e quella canzone mi folgorò, la passione per il rap è partita da lì.
Rap mainstream, un bene o un male? E cos’è il rap mainstream per te?
Che questo genere sia diventato mainstream è sotto gli occhi di tutti ed è un vantaggio per tutti noi che lo facciamo ma è facile trarre in inganno l’ascoltatore “acerbo” che fa di tutt’erba un fascio. Finché vedo in tv rapper come Salmo, Marracash et similia non posso che essere soddisfatto perché dimostrano di saperlo fare e nello stesso tempo rinnovarsi e innovare, il problema è che arrivano ad alti livelli anche artisti che con l’hiphop c’entrano poco (e in alcuni casi con nessun tipo di talento), s’inventano un genere loro completamente slacciato dall’hiphop e i ragazzini non riescono a fare filtro e fare la giusta distinzione. Con questo non condanno le nuove generazioni, anzi, spero che più gente possibile si avvicini al rap tramite la tv e YouTube ma poi sappiano scavare a fondo e farsi una propria cultura. Non fermarsi in superficie.
Il tuo prossimo passo verso il successo?
Non ci sarà. Ho 36 anni, i treni per tentare il successo o di svoltare son già passati e non sono stato in grado di salirci al volo, ho una passione sanguinaria per questa musica e continuerò sempre a farla da indipendente, tenterò ovviamente con tutti i mezzi che ho di farla conoscere e ascoltare da più persone possibili ma ad oggi riconosco che faccio un genere di nicchia, sono soddisfatto della mia vita per com’è ora e non ho altre aspirazioni.
Chi sarà El Domino fra 10 anni?
Un padre di famiglia che nei ritagli di tempo entrerà nel suo studiolo in casa, a scrivere rime, registrarle e condividerle al mondo. Credo andrà proprio così.
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