Bella Enz e Montenero, vi ringraziamo innanzitutto per la disponibilità per questa intervista. Inizio subito però nel farvi qualche domanda.
Vi chiedo innanzitutto come vi siete conosciuti e come nasce la vostra rispettiva storia con la DOGO Gang?
Montenero: Ovviamente ci siamo conosciuti in strada e senza il rap di mezzo. Frequentiamo la stessa zona e Tutti conoscevano Enzo, per me che son più giovane era il tipo che ammiravi,che rispettavi ma con cui era meglio non avere a che fare.
Poi quando ho scoperto quello che faceva musicalmente un giorno mentre girava in zona come uno strozzino sul suo Booster militare l’ho fermato, gli ho fatto i complimenti e gli ho chiesto una maglia dei Dogo che dopo pochi giorni mi ha portato.
C’era già un rispetto reciproco prima della musica diciamo.
Enz Benz: Diciamo che la mia fama di strada mi ha sempre preceduto in qualche modo e anche se non sempre mi ha portato opportunità, mi ha sempre e comunque spinto ad essere me stesso! anche con Monte è stato lo stesso, solo che per vie traverse io, sapevo già chi era e di chi era figlio, sai, certe volte la vita forma famiglie anche dove non c’è parentela, se mi capisci allora hai già la risposta.
La Dogo Gang è nata dalla visione imprenditoriale di Gue che ha unito l’amicizie agli interessi e alle capacità artistiche e non, di un gruppo di ragazzi che condividevano un obbiettivo comune, basando tutto sui 6 pilastri portanti di questo collettivo che comprendeva i Dogo originali quindi lui, Jake e Il maestro Don Joe, con la “Gang del Pensiero” collettivo subito assorbito che comprendeva me Marra è Del.
Enzo parlaci delle tue collaborazioni e del tuo rapporto molto speciale con i Club DOGO.
Benz: Diciamo che in parte ho già risposto, per quanto riguarda le collaborazioni sono sempre nate nel modo più naturale che esiste, essendo un collettivo quando Joe buttava giù dei beat veniva automatico sentirci su un’artista piuttosto che un’altro ed essendo sempre insieme, quando accadeva si faceva.
Oggi la situazione è il successo ha portato con se impegni diversi, motivo per il quale i Dogo, ad esempio, suonano separati, ma, come puoi immaginare prima o poi ….
Montenero raccontaci di com’è nato il tuo bellissimo album di debutto Milano Spara e dell’importanza che ha avuto Don Joe per questo progetto.
Montenero: “Milano Spara” è nato in maniera molto spontanea e naturale,avevamo proprio il fuoco di far sapere a tutti che la crew era potente in ogni suo componente e che tutti avevamo delle precise influenze al microfono.
È stato tutto dinamico,prima doveva essere un progetto da 10 pezzi ma siccome io quando sono in hype scrivo senza sosta alla fine abbiam messo tutti i pezzi che avevamo.
Senza dubbio Joe è stato l’architetto del disco,l’abbiam messo in piedi insieme e curato tutto insieme.
Senza di lui non sarebbe mai esistito un “Milano Spara”,mi ricordo che avevamo registrato un pezzo su un loop e io stavo aspettando il suo beat definitivo ma lui non ne parlava da qualche giorno e io fremevo…
Per fartela breve una domenica a pranzo ero a casa con dei miei parenti (immaginati il pranzo domenicale dei meridionali),mi chiama Joe dicendo di aprire la mail e dentro c’era il pezzo completamente finito ed era atomico.
È stato un bellissimo periodo,facevamo delle sessioni in studio con 10-15 persone e quando uscivo dalla cabina trovavi gli altri esaltati per quello che avevi appena registrato.
Qual è la traccia maggiormente rappresentativa della vostra carriera?
Montenero: Sai che non saprei?non ci ho mai pensato.
Così di getto ti dico “Storie”
Sempre in quel periodo stavo raccogliendo dei beats e con Fat Fat abbiamo deciso di collaborare data la stima reciproca. Mi ha dato questo fantastico tappeto e ci ho scritto di getto, quando ho mandato il pezzo registrato a Joe era esaltato come un ragazzino.
È questo che faceva la differenza, l’entusiasmo.
Enz Benz: Io direi la prossima ( ahahah ) ma capisco che volete sapere quale sia di quelle già uscite! Quindi direi 9 mm, perché è stato il mio primo brano ufficiale da solista, e raccoglie il diamante grezzo di Di quello che sarebbe stato Vincenzo da Via Anfossi, ma va di pari passo con la strofa in Puro Bogotà che è la conferma stilistica e originale dei tratti unici che distingueva il flow di tutta la Dogo Gang
Enzo parlaci del tuo grande successo ottenuto con l’album da debutto solista L’ora d’aria e cosa significa per te questo progetto?
EnzBenz: Guarda al contrario di come può sembrare , quando scrivo sono sempre in conflitto con me stesso e con il rappresentare, nel modo più corretto possibile, le situazioni e le persone che le vivono come me.
Anche quando ho scritto L’Ora D’Aria ero pervaso da questi dubbi,
quindi continuavo la mia vita da criminale facendo ascoltare i provini a persone che non sapevano nemmeno cosa fosse il rap, cercando consensi negli sguardi e nei silenzi più che nei complimenti.
Certo, ringrazio tutti coloro che lo hanno definito una pietra miliare della scena, in quanto primo vero album Gangster Rap Italiano, forse è questo il segreto del suo successo ma più probabile perché mancava qualcosa di simile, così come manca anche oggi, dico questo perché ritengo ci sia differenza tra scrivere di “balordagini”’ e scrivere con consapevolezza di ciò che si vive.
Montenero,eri considerato qualche anno fa tra i migliori talenti del Rap milanese, ma tuttavia non sei riuscito ad entrare in maniera stabile nel mainstream. Volevo quindi chiederti se hai qualche rammarico e se ti sai spiegare in qualche modo questa cosa.
Montenero: Non voglio essere presuntuoso ma non è che non ci son riuscito,non ci ho mai provato veramente.
A certi livelli devi esser preparato e devi saper fare le cose in un certo modo,ti ci devi dedicare al 100% e io con la vita che faccio non ne sono in grado.
E poi per il tipo di liriche che scrivo,per l’approccio che ho non sono propriamente adatto a certi ambienti.
Il mio obbiettivo è fare musica che rimanga nel tempo,che sia coerente con la mia persona e scrivere liriche sempre vere,anche se pesanti.
Voglio anche chiarire che non essere a certi livelli non vuol dire che si è inferiori,io liricamente so di essere superiore a molti artisti mainstream..con alcuni ci sono addirittura di mezzo delle galassie.
Enzo volevo chiederti come nasce questo tuo modo molto particolare ed anche unico di rappare. Nasce in maniera totalmente naturale oppure è proprio una tua precisa scelta di stile?
EnzBenz: Di solito utilizzo due tipologie di approccio ben distinte tra loro, due tipi di voci, normale e rauca, secondo lo stato d’animo di quel momento, per dirla in modo semplice, dipende da come scendo dal letto, sempre se ci sono andato. (Ahahah)
Personalmente credo sia una necessità innata di essere, molti cercano uno stile o di rifare la roba di altri più o meno famosi, finendo per essere copie dei loro idoli, personalmente quando scrivo mi isolo da tutto e tutti e non ascolto niente di nuovo o vecchio per evitare il più possibile di essere influenzato, quindi credi che quando esce qualcosa di mio risulta sempre immediatamente riconoscibile a chiunque.
Montenero gli ultimi tuoi due album sono stati prodotti da 2roof. Come nasce questa vostra speciale intesa e avete in cantiere altre collaborazioni?
Montenero: Qui c’è un errore. Con i 2nd Roof abbiamo fatto un ep dal titolo “We Run Milano” nel lontano 2010.
Da lì abbiamo fatto quella bomba di pezzo con Guè e Luchè in “Manovalanza” ma poi non abbiamo più collaborato.
Pietrino e Fede son due ragazzi geniali, ci sentiamo spesso per parlare del più e del meno ma non abbiamo mai intavolato concretamente altro materiale insieme.
Peró sicuramente al momento giusto qualcosa si farà.
Enzo sappiamo che hai allargato la tua sfera musicale e che hai intrapreso anche altre attività, vuoi parlarcene?
EnzBenz: Si esatto, da sempre mi sono ritrovato in situazioni nelle quali ho conosciuto artisti oggi affermati, al loro primo stadio evolutivo, basti pensare a Fedez, successivamente indirizzato a Tanta Roba o ad Andrythehitmaker col quale avevo creato OneShot, un EP di presentazione, poi entrato in DogoZilla.
Oggi seguo più artisti a livello manageriale, come ad esempio BAYRES col quale ho realizzato Priming, coinvolgendo nel progetto più artisti di fama, una serie divertente che nella sua trama, nascondeva le sfaccettature reinterpretate in chiave ironica di cosa accade dietro gli inizi di una carriera musicale (ancora visibile su YouTube) oggi sto seguendo Puro Lobo, un artista promettente che con il suo album di debutto sta raggiungendo ottimi risultati basta vedere su Spotify.
Oltre a questo l’anno scorso ho aperto Grinday Flower Bar, un locale innovativo in pieno centro di Milano, basato sulla preparazione di drink e food a base di CBD, poi venduto in tempo visto la situazione attuale.
Inoltre, rimango sempre un componente dei 16k ( cru storica di Writers di Milano) e non ho mai smesso di dedicare del tempo ai Graffiti, infatti in questi giorni sto preparando delle opere su tela in previsione di una futura mostra.
È uscito recentemente il vostro nuovo singolo Vangelo di Strada. Volevo quindi chiedervi com’è venuta fuori questa vostra nuova collaborazione a distanza di diversi anni e cosa significa per voi questa canzone?
Montenero: Come ti dicevo prima non c’è un modo particolare, ci siam visti per un caffè e ho detto a Enzo che avevo un beat per lui e che era il momento di fare un altro pezzo insieme dopo un po’ di tempo.
Non è mai cambiato niente per noi, non è che non abbiam fatto pezzi insieme per chissà quale motivo.
C’è un momento per tutto.
Per me questo pezzo significa tanto, innanzitutto essere tornato a rappare con uno dei miei fratelli, su un beat di un producer scoperto da me che è sempre stato nostro fan e che ora può dire di aver messo due leggende su un suo beat.
Sono contento anche per lui perché so che nella musica mette tutto se stesso ed ha una dedizione incredibile.
EnzBenz: Guarda potremmo non fare un pezzo insieme per anni o scrivere un disco in una settimana, come ti dicevo prima siamo fratelli, prima della pandemia ci vedevamo quasi ogni giorno e lui stava lavorando a questo progetto, e mi ha fatto sentire il beat e le strofe, ed è stato un attimo!
Puoi comunque per me è sempre un piacere oltre che un onore lavorare con Ale, che ritengo si un fratello ma soprattutto un grande artista capace e completo.
Quanto manca per l’uscita dei vostri nuovi album e cosa vi aspettate da questi nuovi progetti?
EnzBenz: Quando sarà il momento giusto, cioè quando ciò che sto producendo sarà soddisfacente per me, non ho più vincoli contrattuali e quindi vorrei fosse presto! Anche se come hanno detto fino a maggio 2021 non si potrà fare nessun tipo di live e questo mi frena poiché non sono un rapper da “cameretta”, come dicevo prima devo vivere le cose che scrivo, inoltre ogni traccia la immagino fatta dal vivo e far uscire adesso qualcosa rischia di far passare il progetto in sordina.
Pertanto continuerò a scrivere fino al momento giusto.
Montenero: Ho un po’ di materiale rovente da far uscire,presto avrete news più dettagliate.
Ho un Disco in chiusura,contenente “Vangelo Di Strada”e altre chicche.
Stiamo chiudendo anche “Paulie Gualtieri” che sarà interamente prodotto da Ivan Reznik,tutto rappato da me ad eccezione di una strofa bomba che un mio grande amico ci ha donato.
E poi sto lavorando sempre ad altra nuova musica.
Sarò ripetitivo ma non mi aspetto granché attualmente data la disfunzione uditiva che sembra avere l’ascoltatore medio italiano,voglio solo che con il tempo venga riconosciuto il giusto merito alla passione e dedizione che ci mettiamo e non parlo solo di me ma anche di molti altri rappers che non hanno i giusti riconoscimenti.
Peró so che sono dei grandi dischi,che parlano di me e della mia vita al 100%.
Che idea vi siete fatti di questa pandemia di Coronavirus e avete in programma l’idea di tornare ad esibirvi in live alla fine di tutto ciò?
Montenero: Sinceramente ti dico che è una cosa troppo grande per poter dire la mia qui,non è una cosa di cui posso parlare se non superficialmente dato che non ne ho la competenza.
Oltre al numero esagerato dei morti che è la cosa più importante,ha creato un danno sociale ed economico a tutto il mondo e a tutte le latitudini.
Ci sono aziende con migliaia di dipendenti che sono in ginocchio,così come il piccolo negozietto di quartiere ed è una cosa veramente devastante pensare che magari i risparmi di una vita sono volati via in pochi mesi. Assoluta solidarietà alla gente in difficoltà e un grande abbraccio a chi negli ospedali sta combattendo questa malattia e a chi ha perso i suoi cari.
EnzBenz: Come ha ben illustrato Ale, è subito chiaro che la situazione non finirà con la fine delle restrizioni ma che ci vorrà molto tempo per riprendersi da tutti ciò, e mi riferisco a tutti quelli piccole realtà che anche prima della pandemia faticavano a far quadrare i conti a fine mese.
Detto questo, vi dirò, per me non è la prima quarantena che faccio, quando ero militare, alla terza missione fatta in Kossovo io e la mia squadra siamo rimasti 45 giorni in isolamento totale nell’area rossa, senza contatti di alcun tipo con nessuno secondo le direttive Nato, per sospetto di contagio da Ebola dovuto a un pernotto su quella che credevamo fosse una semplice collina ma che successivamente si era rivelata essere un copertura ben fatta di una fossa comune.
Salta subito agli occhi come si reagisce
Ma oggi è qui italia dopo dopo più di un ventennio, lo Stato non è riuscito neanche questa volta a intervenire tempestivamente e in modo deciso e affrontare questa piaga, se poi a questo ci aggiungi anche tutti quei “babbi di minchia” che, fregandosene delle direttive, hanno continuato e continuano a uscire pensando di essere dei gangster o che faccia figo violare questa regola di quarantena, resto pessimista oltre che arrabbiato.
Vi ringraziamo ancora per la disponibilità e vi chiediamo anche di salutare e ringraziare chi più ritenete opportuno.
Montenero: Grazie mille a voi per la disponibilita,ringrazio e saluto la mia famiglia e i miei fratelli che mi stanno vicino in un momento per me non facile.
Enz Benz: Grazie a voi, so di essere ripetitivo ma vorrei ringraziare tutte gli addetti dei servizi ospedalieri, ma soprattutto tutte quelle categorie di lavoratori come corrieri, medici di base, farmacisti, addetti ai supermercati, che stanno continuando a svolgere il loro lavoro.
Intervista a cura di Giovanni Paciotta!