VI PRESENTIAMO IL NUOVO SINGOLO DI IVANO’!
HYPOKRITĒS :
Il termine ha il suo più lontano ascendente nel verbo hypokrínomai, presente in Omero, il cui significato generale (“comunico un fatto interiore o segreto [dopo averlo ben vagliato]”) appare fissato in due accezioni particolari: “interpreto” (specialmente sogni, oracoli o altre manifestazioni della divinità) e “rispondo” (dopo aver attentamente esaminato i fatti). […] Il senso generico del verbo ricompare poi nel nomen agentis “hypokritēs” che denota l’“oratore” (in quanto capace di evocare con la parola situazioni e sentimenti) e l’“attore” (in quanto interprete di caratteri e personaggi nella finzione scenica). In queste prime attestazioni la voce hypokritēs non è traducibile con ipocrita, e questo perché nell’età classica il concetto di ipocrisia è estraneo alla mentalità greca: esso ha invece una sua precisa connotazione nel mondo ebraico, connotazione assai antica, che ritorna con particolare insistenza nella pagine del Nuovo Testamento. La necessità di tradurre questo concetto e questa nuova categoria morale, che né Aristotele né l’Ellenismo hanno conosciuto nelle medesime valenze dell’ebraico ānēf, ha indotto i traduttori della Bibbia a introdurre la voce hypokritēs assunta con valore metaforico: “attore” nel senso di “simulatore”. Con quest’ampliamento semantico, il termine è passato nel latino e, successivamente, nelle lingue romanze. Hypokrisis, come hypokritēs è voce strettamente legata allo sviluppo dell’arte drammatica e indicò la generica capacità di interpretare il carattere di un personaggio. Ma prima ancora di designare l’attività dell’attore sulla scena, hypokrisis (in coerenza con il suo significato originario) indicò quella particolare tecnica evocativa di cui si servivano gli oratori per dar risalto a fatti, persone e situazioni mediante il magistero del gesto e della voce. La forma hypokrisia è rara e tarda; il lat. hypocrisia, che ne è la fedele trasposizione, ha vissuto una sua vita sotterranea penetrando, attraverso le traduzioni della Sacra Scrittura, nella lingua popolare, come fa fede l’esito italiano ipocresia documentato nelle prime opere in volgare.