Quello della musica è stato un settore molto colpito dalla situazione del misterioso COVID19. Infatti tra le prime attività bloccate ci sono stati i concerti musicali. Un duro colpo per tutti gli amanti della musica.
Situazione che ha cominciato a colpire duramente non nei primissimi giorni del blocco totale del nostro paese. Ma quando i soldi degli addetti ai lavori musicali hanno cominciato a scarseggiare. Non tanto per gli artisti, i manager o i produttori, ma per tutti gli operatori, organizzatori ed operai che si sono visti perdere un lavoro, seppur umile, precedentemente sicuro.
Anche se può sembrare assurdo, un concerto ha un’organizzazione incredibile, con la partecipazione di moltissime persone, in un lasso di tempo talvolta molto elevato. Elettricisti, tecnici, operai, parrucchieri, truccatori sono solo una parte dell’organizzazione di un concerto, che si unisce ad addetti alla sicurezza, addetti sanitari, addetti al montaggio del palco, addetti alle luci, addetti alla stampa e tanti alti; un vera e propria unione di ceti sociali e lavori diversi.
Il malcontento è stato generale, gli artisti comunque hanno tentato di fare musica tramite delle live, ed altri sono riusciti a creare singoli o addirittura album durante questo periodo di quarantena, soprattutto per quanto riguarda il Rap.
Giunti al mese di giugno, gli artisti, ma anche gli addetti al lavoro, vogliono capire di più su come si evolverà la situazione dei concerti. Visto che questo problema si sta “placando” e anche perché con l’aumento del caldo e l’avvicinarsi dell’estate si permette la morte di molti virus, tra cui i Coronavirus. Al momento non si possono fare previsioni e gli artisti coi loro staff stanno attendendo direttive da parte dello stato italiano. Che purtroppo non ha ancora preso in considerazione la possibilità di fare concerti. È vero, ci sono tanti altri lavori, persone e disoccupati da aiutare dopo questa brutta questione, ma anche il settore musicale e dei concerti necessita di aiuto. Come accennato prima il problema non è principalmente degli artisti (che per loro fortuna guadagnano una quantità soddisfacente di soldi), ma degli operai che lavorano nei loro staff, persone che, a differenza degli artisti, hanno stipendi normali; operai che alcuni artisti, almeno loro giustamente, tentano di aiutare in qualche modo. Ma la situazione è comunque molto problematica.
Una soluzione per poter ricominciare a fare concerti è stata avallata da alcuni sindaci che intendono proporre una sorta di drive-in musicali. Soluzione che però non convince perché oltre a poter inquinare di più, può creare ancor più confusione.
Quindi? La soluzione è comunque attendere l’evolversi della situazione del COVID19, tentando di far maggiore chiarezza su di essa e capire di più. Infatti con la questione del Coronavirus le previsioni e le soluzioni vengono fatte giorno per giorno; quindi fare previsioni a lungo termine è insensato e crea solo illusioni. Quello che resta da fare è quindi osservare l’andamento della situazione e sperare che in qualche modo si risolvi.
Secondo nostre previsioni “ottimistiche”, i concerti potrebbero ritornare alla normalità entro la fine di quest’anno ed inizio 2021. Anche se si spera prima, se effettivamente sulla questione del COVID19 si scopra tutto e che tutto torni alla normalità.
Al momento questa è la speranza; e il nostro augurio, in nome di tutti gli artisti italiani e non, rapper e non ed anche di tutti gli operai e addetti al lavoro nei concerti, e di tutte le persone italiane in difficoltà per questa situazione; è di ritornare presto alla normalità e far lavorare tante persone che purtroppo adesso si stanno trovando in non poche difficoltà.
Articolo a cura di Gioacchino Savarese!