160 artisti uniti per cambiare la struttura del mercato musicale targato Usa. L’impegno di un’organizzazione che ha deciso di combattere in prima persona un meccanismo non immune al razzismo sistemico che affligge gli Stati Uniti e il Regno Unito. L’obiettivo di “Black Music Coalition”, nata dall’idea del fondatore Binta Brown, è stato quello di raccogliere il maggior numero di consensi in un momento storico difficile, in cui l’omicidio di George Floyd ha alimentato un fuoco stipato da 396 anni. I primi sostenitori a farsi avanti pubblicamente sono stati Billie Eilish, Cardi B, Harry Styles, Lady Gaga, Lil Nas X, Miley Cyrus, Nicki Minaj, Pharrell, Post Malone, Snoop Dogg e Travis Scott. Ma non solo artisti, ma anche interi brand che hanno deciso di appoggiare l’iniziativa come Def Jam, LVRN e Interscope Records. In alleanza con #TheShowMustBePaused, il gruppo vuole assicurarsi che il business della musica, probabilmente tenuto a galla negli ultimi 30 anni dalla filiera musicale e creativa black, continui a combattere il razzismo sistemico, oltre il fugace momento di tumulto e attivismo che si è avuto nelle scorse settimane. In una lettera aperta ai colleghi, la coalizione ha affermato di essere stata ispirata dai recenti sforzi di case discografiche come Universal Music Group, Warner Music Group, Sony Music, Apple, YouTube, BMG, e lavorerà per garantire sforzi continui, con un piano ufficiale in arrivo i prossimi 30 giorni. “La nostra massima priorità in questo momento è quella di incontrare il CEO, il senior management e i consigli di fondazione di ciascuna società per sviluppare reciprocamente un piano per affrontare il razzismo sistemico profondamente radicato nel nostro settore”, ha affermato la coalizione, aggiungendo che esaminerà “disuguaglianze nel trattamento degli artisti neri, l’assunzione, l’avanzamento e la parità salariale dei dirigenti neri e un’analisi generale di come le aziende renderanno le cose giuste per gli artisti neri, i dirigenti e la grande comunità “. La coalizione mira anche a dare voce alla comunità nera su come vengono distribuiti i fondi. La Black Music Action Coalition si aggiunge ad una lunga lista di iniziative che l’industria musicale sta assumendo per tentare di contrastare la disuguaglianza. Soltanto il futuro ci dirà se siamo veramente ad un punto di svolta, ma quel che è certo è che il music business non sarà più lo stesso. La consapevolezza delle proprie azioni hanno portato gli artisti aderenti al movimento a pubblicare queste poche righe sui propri profili social: “L’industria musicale ha beneficiato a lungo della ricca e variegata cultura dei neri per molte generazioni ma, nel complesso, riteniamo che non abbia riconosciuto il razzismo strutturale e sistematico che colpisce la stessa comunità nera. È opinione diffusa che l’industria della musica sia stata a lungo un microcosmo per queste ingiustizie e che continuino a giocare all’interno delle compagnie che guidate, delle aziende di cui facciamo parte. Come risultato delle conversazioni appassionate e stimolanti dell’ultima settimana; il consenso è chiaro. Il momento del cambiamento è adesso”.
Articolo a cura di Vincenzo Nasto!