– Diamo il benvenuto all’interno dell’Exclusive Universe a Kepa, come stai e che momento artistico è per te?
Grazie innanzitutto. Sono abbastanza sereno, è un momento artistico particolare ed a quanto pare non solo per me, forse un po’ è dovuto a tutto quello che abbiamo attraversato nei mesi precedenti, ma vedo un po’ tutti gli artisti (anche grossi) in un periodo di transito, come se sapessero che la musica del giorno d’oggi non è quella che lascerà il segno nei prossimi anni. Sto uscendo da una grossa fase sperimentale e finalmente sembra che i miei pensieri siano maturati abbastanza da farmi capire realmente che percorso voglio fare.
– Hai già pubblicato diversi singoli che abbiamo ascoltato a ripetizione, raccontaci questo viaggio…
Hai detto bene, è stato un vero è proprio viaggio… Da Pistole a Salve e Prblms RMX che sono stati i primi singoli pubblicati che risalgono a 8 mesi fa, fino a Ragg uscito 4 mesi fa. La voglia di fare rap è nata dalla solitudine e dalle realtà che ho vissuto già da così giovane. La mia storia è molto particolare, negli ultimi 3 anni ho cambiato 4 paesi, 4 case ed ho fatto dieci lavori. Dopo aver consumato i dischi dei co’sang e di Marra e Guè ho preso foglio e penna ed ho cominciato a rappare. La mia irrefrenabile determinazione mi ha portato nella stanzetta di Manuel Erry (Giugno 2018) dove insieme ai miei amici ho registrato i primi pezzi. 8 mesi fa il primo singolo Pistole a Salve accompagnato da un Prblms Rmx di 6lack. Entrambi pezzi fatti con quella voglia di far capire che anche io ho tanto da dire e che a mio parere il rap possono farlo tutti se sentono quella scintilla. Dopo qualche mese decisi di celebrare il mio ritorno ”a casa” dopo essere stato in Inghilterra,Spagna ed al Nord Italia. Quasi non ci credevo, mi trovavo di nuovo a Napoli, a Bagnoli, a casa mia a fare rap come ho sempre desiderato, così pubblicai il singolo ”Stamm Ancor Ca” con tanto di video street in quartiere coi ragazzi. Il pezzo cita varie cose che richiamano la quotidianità del posto, il ricordo di un ragazzo scomparso e la rima per chi crede che siamo ballerine da social, tutto questo racchiuso in 2:20 di traccia sul beat di Manuel Erry. L’ultimo Singolo invece, forse è il mio preferito, è il pezzo che per mesi, di notte, ho ascoltato nelle cuffiette e mi ha fatto viaggiare. Ragg è la cosa più vera fino ad oggi che abbia mai scritto… Il pezzo nel ritornello cita la frase (che ha fatto parlare un po’ tutti nelle zone di qua) che fa ”Nu frat ch cagn co vient, nat pche sta Pippann” sarebbe un fratello che cambia col vento ovvero che va dove gli conviene, un altro perchè sta pippando che non ti spiego nemmeno. Questo per farti capire che ho scritto guardando tutto ciò che mi circondava, non mi sono inventato un cazzo! Proprio perchè talmente che mi sentivo preso c’ho messo l’anima e non potevo che dire la verità. Capita poche volte che scrivi e ti batte forte il cuore come se stesse arrivando il terremoto, ma è una delle sensazioni che proprio mi rende vivo. Accadde una cosa bruttissima dopo due giorni alla pubblicazione su Youtube. Il pezzo raggiunse circa 2000 views in 48 ore e tra la notte del secondo giorno ed il terzo venne bloccato ed oscurato per copyright. Chiesi spiegazioni allo staff, a tutti, aprii un ticket support ed in pratica dopo due mesi mi arriva una lettera di scuse dove c’era scritto che il mio video era stato bloccato per un errore e che da quel momento era di nuovo disponibile. Che cagata. L’ultimo singolo l’ho rilasciato su Youtube e tutte le piattaforme circa 15 giorni fa, si chiama Pula e rappresenta un’assaggio di quello che sarà il mio 2020/21.
– A breve sarà il momento di un progetto completo?
Prima di quanto possano pensare. Ho già pubblicato una demo di un mixtape sul mio profilo Soundcloud. Ma ora oltre a sentirmi più maturo ho anche aperto gli occhi su diversi episodi della mia vita che mi andrebbe di raccontare e sinceramente non vedo l’ora di farlo. Il progetto sarà rivoluzione, dico solo questo.
– Come hai attraversato artisticamente parlando la Pandemia?
Ho attraversato la pandemia in un mix di paranoia e creatività. Ho dedicato molto tempo all’ascolto, ho recuperato cose vecchie che mancavano nel mio bagaglio culturale personale e cose nuove che mi interessava scoprire. Ho scritto tanto, ho comprato un microfono (che non avevo in stanzetta) ed ho cominciato a fare provini da casa finalmente sul Pc in una qualità leggermente migliore. Dal punto di vista artistico posso dire che la quarantena è servita tanto, mi ha fatto liberare la mente da tutto e tutti e mi ha fatto concentrare solo su me stesso. Si dovrebbe riuscire a stare in uno stato mentale del genere sempre, ogni qualvolta si produce.
– Il sogno di Kepa è…
Il mio sogno è senza dubbio esibirmi davanti ad un mare di gente, che è tutta lì per me, con mia madre e mio padre lì sul palco.
– Se dovessi scegliere 3 featuring per un tuo ipotetico album e avresti la possibilità di scegliere solo artisti Italiani, chi sceglieresti?
Guè perchè è mio padre. Paky perchè è giovane e spacca. Shiva lo stesso.
– Grazie ancora per la disponibilità, salutiamo Kepa e gli diamo un forte in bocca a lupo da parte di tutta la redazione per il suo futuro!