Imbattersi nella musica di Blanco è stato come ritrovare una parte di noi stessi un po’ nascosta, probabilmente la più istintiva e forse anche quella un po’ più oscura. Il sound graffiante e potente unito a testi di rara intensità da’ vita ad un immaginario estremamente personale, dai riferimenti tanto italiani quanto internazionali.
Il nuovo singolo Notti In Bianco ne è la prova: Blanco descrive l’atto dell’innamoramento tra romanticismo e sessualità che si uniscono al ruggente ricordo delle notti trascorse con una persona amata, in un vivido sfogo ben supportato dal mood creato dal producer Michelangelo. Ed è proprio la produzione a far convivere furore punk e synth acidi, in un andamento in bilico fra cantautorato e pop. Il risultato ricorda per certi versi Slowthai, in quello che è uno degli esperimenti più originali e curiosi emersi recentemente nel nostro panorama.
Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Blanco per approfondire il suo percorso, la sua storia, insomma quello che ha in testa per poter scrivere cose così potenti: siamo rimasti sorpresi e deliziati da motivazioni così originali e profonde che ben descrivono l’attaccamento viscerale per la vita di questo giovanissimo artista, un mondo che abbiamo percepito attraverso l’ascolto del pezzo e che ci ha confermato così:
Raccontaci un po’ del tuo percorso artistico: nei tuoi brani possiamo trovare numerose contaminazioni, quali sono state le principali ispirazioni che ti hanno formato?
Anche se ho 17 anni la mia vita e ciò che ho vissuto è stato di ispirazione ed insegnamento. Musicalmente non mi ispiro a qualcuno di specifico, ascolto tutto e penso che inconsapevolmente avrò fatto mie le informazioni.
La musica è così, niente è innovativo, fai già quello che ha fatto qualcun altro ma nella tua versione.
Il singolo “Notti In Bianco” racconta un rapporto senza filtri, in maniera estremamente diretta: quali sono state le esperienze che ti hanno portato a scriverlo?
Le esperienze che ho fatto per scrivere il pezzo sono state sia belle che brutte. Sono stato in piedi davvero tantissime notti a scrivere per una persona a cui tenevo senza mai trovare qualcosa che fosse alla sua e quindi stracciare tutto. Era diventata una routine quella estate. Scrivevo di notte e dormivo di giorno.
Sempre in questo ultimo singolo, descrivi un sentimento fortissimo e travolgente come il ritmo del pezzo: sappiamo che è un domandone ma come descriveresti l’innamoramento? Quali sono le sensazioni assolutamente fondamentali per te?
Innamorarsi è la cosa più travolgente e stravolgente dell’universo. Succede a caso. È come sentirsi un angolo piatto a 180 gradi. Senti che Ti manca qualcosa per diventare un angolo giro, a 360 gradi e all’improvviso arriva quella persona che ti fa sentire esattamente come un angolo giro “completo, con un pacco di emozioni”. Ti ha fatto innamorare.
Notti in bianco è proprio il racconto di questo angolo.
Anche in questo caso c’è una curiosa commistione stilistica, come hai lavorato con Michelangelo in fase di produzione?
Non abbiamo mai uno schema di lavoro anche perché non puoi cercare la creatività, l’ispirazione, ti trova lei da sola.
Comunque ho iniziato a bere la sera prima fino alla sera dopo a casa di Mic
In copertina vediamo uno scatto di Giulia Bersani che immortala il tuo lato più selvaggio e libero da condizionamenti: raccontaci qualche aneddoto in più sullo shooting.
Era fine giornata avevamo già molti scatti buoni, ma ho proposto a Giulia di fare ancora qualche scatto in un campo.
Appena siamo arrivati, mentre preparavano le cose ho pensato bene dì spogliarmi (cosa che adoro fare) e ho iniziato a correre nudo a caso e Giulia ha iniziato a scattarmi un po’ di foto. La cosa più divertente è che dopo la folle corsa nel campo ad un certo punto mi sono accovacciato, sempre nudo, ed ecco, diciamo che mi si sono infilati un po’ di rametti spezzati in quel posto.
C’è sempre una gran voglia di etichettare gli artisti e incasellarli in generi ben precisi e definiti. Tu sembri però sfuggire a questo meccanismo: come ti vedi all’interno dell’attuale scena musicale italiana?
Non lo so, è tutto da scoprire.
Quali sono gli artisti della scena attuale italiana con cui ti piacerebbe collaborare? Se ce ne sono.
Della scena attuale ci sono diversi artisti con cui mi piacerebbe collaborare, ma non voglio rivelarli! Mi sarebbe piaciuto lavorare con Pino Daniele o Lucio Dalla, o con Adriano Celentano.
I tuoi brani sono pieni di immagini molto forti e vivide: come avviene il tuo processo di scrittura? C’è qualcosa di particolare che ti ispira?
Di solito se mi si manifesta in testa un concetto chiaro o un’immagine ben precisa, ancora prima di pensare al brano in sé, scrivo solo seguendo un flusso emotivo di coscienza come reference, di getto, senza pensare troppo. E poi arriva la musica.
Ma varia davvero da brano a brano.
Elenca i 3 brani che non possono assolutamente mancare nella tua playlist.
Home sweet home (Mötley Crüe)
Azzurro (Adriano Celentano)
How do you sleep? (John Lennon) Giorgia Salerno e Filippo Duò
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