A farne le spese anche Doja Cat, protagonista negli ultimi anni di alcuni eventi che il pubblico ha ritenuto controversi. Nel 2018 era stato reso pubblico in rete un brano della rapper risalente al 2015 e mai pubblicato, intitolato “Dindu Nuffin”, un termine della destra radicale utilizzato per ridicolizzare le vittime afroamericane di violenza da parte della polizia. Nas aizza il vento tra le fiamme con il verso: “We going Ultra Black / Unapologetically Black / The opposite of Doja Cat”. Recentemente il rapper di New York si è anche riunito ai Public Enemy per registrare una nuova versione di “Fight The Power”, uno dei più famosi singoli di protesta prodotta nel 1989 e utilizzata come colonna sonora nel capolavoro cinematografico del regista newyorkese Spike Lee “Fa’ la cosa giusta”.
King’s Desease sembra aver incuriosito tutto il panorama hip hop anche grazie alla presenza di Hit Boy, produttore musicale tra i più ricercati sul mercato musicale in grado di firmare hit come Nig-s In Paris di Jay Z e Kanye West, Feeling Myself di Nicki Minaj e Sicko Mode di Travis Scott. Una scelta che non suona singolare per Nas, in grado di condividere lo studio anche in passato con producer di un certo calibro. Un viaggio in volo anche fuori dalla sua New York, come a Chicago per l’album Nasir interamente prodotto da Kanye West.
King’s Desease cerca conferme, molte meno Nas. New York è in cerca di un re, come quando la morte di Notorius Big mise Jay Z e lo stesso Nas uno contro l’altro a scontrarsi per la corona. Il tutto finì nel 2009 con l’invito del primo a far salire il rivale sul palco durante un concerto. E non importa se adesso a contendersela sembrano esserci 69nine e A Boogie Wit Da Hoodie, New York è in cerca di un re e il figliol prodigo di “New York State Of Mind” sta per tornare con King’s Desease il prossimo 21 agosto.
Articolo a cura di Vincenzo Nasto!