Il nuovo disco di Emis Killa e Jake La Furia si chiama 17, é ormai uscito da due settimane e proprio da due settimane é il disco più venduto in Italia.
Questo è un album che sicuramente può essere “catalogato” in un genere, senza strizzare l’occhio al pop, questo é un lavoro prettamente rap.
In questo album Emis e Jake hanno dato libero sfogo a quelli che sono i testi che secondo loro rispecchiano l’hip-hop nudo e crudo. I due rapper hanno utilizzato quel linguaggio che non ha bisogno di preziosismi ma che disegna la strada sul beat di un pezzo attraverso l’uso di quelle parole che in quella situazione hanno un significato importante ma che ovviamente vanno contestualizzate.
Il 2020 si meritava un album come questo ma in generale il panorama musicale complessivo italiano se lo meritava, infatti dati i risultati in classifica il pubblico lo ha accolto come doveva essere recepito un lavoro del genere.
Uno dei riconoscimenti più grandi che bisogna assegnare ad Emis Killa é sicuramente quello di aver convinto Jake a tornare a rappare come solo lui sa fare, ma oltre a questo c’è un’altra componente importante, Emis è riuscito ad essere all’altezza di un progetto enorme e questo ha certificato anche la sua maturità artistica, donandogli molta di quella credibilità della quale si era già rimpossessato ai tempi di uno dei suoi lavori più importanti, “Terza Stagione.”
Analizzando attentamente il disco possiamo già da un primo ascolto comprendere come questo sia un lavoro che va controtendenza rispetto al mercato attuale. 17 é come se guardando un’autostrada dall’alto con un drone vedessimo una ferrari andare contromano ma poi ci accorgessimo che in realtà la ferrari è l’unica macchina ad andare nella giusta direzione mentre tutti gli altri sono in realtà contromano, la sensazione è stata questa, Emis e Jake con 17 hanno invertito il senso di marcia del mercato musicale ritrovandosi primi in classifica con un prodotto assolutamente non commerciale.
Possiamo notare infatti come in un pezzo come “Broken Language” i due artisti si fondano perfettamente, l’alchimia musicale che si viene a creare tra i due viene tradotta in barre che più old school non potevano essere, rendendo fruibile ai più giovani un prodotto però anche modernizzato perché se così non fosse stato, il brano attualmente non sarebbe ancora in top 50 in Italia dopo due settimane. Questo é infatti, a sua detta, uno dei pezzi preferiti di Jake nel disco.
Tra i brani preferiti di Emis del disco invece compare “No Insta”, una collaborazione con Lazza che sottolinea ancora fortemente la tematica della strada e del background dei rapper in questione, Lazza nel ritornello infatti afferma “i miei sembravano usciti da una banlieue.” e Jake chiude la sua strofa dicendo “la strada conta tutte le volte che la calpesti.”
Questo brano é sicuramente anche un invito nel vivere la strada e non limitarsi soltanto a parlarne su instagram e nelle canzoni, magari può essere interpretato come una critica, nemmeno molto velata, ad alcuni rapper della nuova generazione.
La cosa più bella di questo album è, a mio avviso, il fatto che moltissime persone abbiano delle idee diverse su quale sia il loro pezzo preferito e questo è esemplificativo di quanto sia di alto livello ogni singolo brano, nessun singolo si erige ad essere senza discussioni il migliore del disco.
Questo è quindi sicuramente un album di cui il 2020 aveva bisogno, e allora la domanda sorge spontanea, qual é il vostro pezzo preferito di 17?
Articolo a cura di Francesco Amato!