Esce oggi in digitale “Petite”, il nuovo singolo di Epoque, rapper e cantante afroitaliana (torinese con origini congolesi). Nell’ultimo anno, Epoque ha pubblicato tre singoli afrotrap scrivendo testi in cui mischia l’italiano con il francese e il lingala e “Petite” è il nuovo capitolo di questo percorso.
Janine Tshela Nzua, vero nome dell’artista classe 1994, ha passato l’infanzia tra Torino, Parigi e Bruxelles, per poi tornare nel capoluogo piemontese, dove ha frequentato le scuole. Sempre appassionata di musica, ha deciso di intraprendere questo percorso dopo l’incontro con il produttore musicale Di Gek, classe 1992 e cultore di musica afro, house e hip hop. Insieme, i due hanno creato uno stile urban con sonorità afro e testi conscious, in cui la melodia ha sempre un ruolo importante ma spesso lascia spazio al rap, che diventa uno sfogo. “Petite” è un brano afrotrap in cui, oltre al beat e alla voce di Epoque ha un ruolo importante la chitarra del musicista ghanese Joshua.
A questo si aggiunge un testo che parla della condizione femminile da un punto di vista particolare: “I pregiudizi e i cliché nei confronti delle donne – racconta Epoque -, soprattutto donne di origini straniere, mi hanno impedito di essere me stessa in alcune situazioni e rapporti. Questo brano racconta come una ragazza, ancora oggi, venga giudicata migliore o peggiore di altre a seconda del colore della sua pelle, della taglia che porta, della sua religione ecc. Questo è annullamento di persona e nel testo, senza vittimismo, racconto la mia esperienza che ancora oggi mi tocca ma, grazie al mio percorso personale, non mi rattristisce più, dunque volevo condividere la questione in un modo che risultasse positivo”.
L’afrotrap di Epoque:
l’artista afroitaliana parla di pregiudizi in “Petite”