Per gli amanti della trap italiana, il 2020 si è concluso nel migliore dei modi. Infatti lo scorso 2 Dicembre, a distanza di quasi 3 anni, il rapper salernitano, Capo Plaza, ha annunciato l’uscita del suo secondo album: “Plaza”.
Una stories inaspettata seguita da altrettanti video dalla carica emotiva che nei giorni successivi ha provocato nei fan e non, sempre più hype.
Un disco caratterizzato da un marketing eccezionale. Tanti sono stati i gadget per chi preordinava l’album: una rivista tutta a tema “Plaza”, un fumetto e un sempre più moderno capo di abbigliamento americano, il durag. Il blu è il colore predominante di questo disco, lo vediamo infatti nel font e anche in tutto il merch (compreso il vinile).
L’album è composto da 16 tracce di cui 5 Featuring, 4 stranieri e 1 italiano. A tenere in alto il tricolore è Sfera Ebbasta, la macchina macina record di streaming e Plaza spera di “emularlo” al meglio. 3 Feat americani di altissimo calbiro: Gunna, Lil JTay e A Boogie wit da Hoodie (con il quale già ha collaborato). L’ultimo featuring è il tedesco Luciano. Per quanto riguarda le basi e le produzioni, sono state affidate tutte ad Ava e Mojobeatz.
Insomma, un album dalla grandissima qualità sia per il prodotto che per la gestione del marketing. Adesso però analizziamo “Plaza” singolo per singolo. https://www.exclusivemagazine.it/
Track 1 – La intro perfetta. L’artista di Salerno, in questo brano presenta al meglio il proprio disco facendo intendere lo stile che dovremo aspettarci nelle tracce successive. Una trap mista a stile e tecnica, il connubio perfetto.
Plaza – Autobiografico. Una lunga presentazione parlata che fa spazio a un ritmo stile Plaza, infatti il titolo è scelto al meglio. Classe, flow e ritornello che entra in testa, il tutto su un tappeto musicale assurdo.
VVS feat. Gunna – Internazionale. Plaza in questa traccia vola negli States, e non perché c’è Gunna. Drill americano fuso allo stile italiano di Capo Plaza rendendo il pezzo unico. Gunna, che gioca in un campionato differente, viene quasi messo in secondo piano.
Allenamento #4 – Back to ’17. Il brano l’abbiamo potuto sentire già nelle scorse settimane siccome è stato l’estratto del disco. Nulla da dire, se non il miglior continuo possibile per una serie di pezzi cult della trap italiana.
Fiamme alte – Diverso. Uso questo termine per indicare che qua non notiamo lo stesso Capo Plaza di sempre. L’artista parla di passato su una base differente dalle classiche che utilizza. Notiamo più l’utilizzo del cantato, soprattutto nei ritornelli.
Demonio feat. Sfera Ebbasta – Hit. Potenzialmente il brano più commerciale. Un pezzo dalle tonalità trapeton tipico dell’America latina, caratterizzato dall’alternanza di flow e un ritornello melodico che entra in testa sin dal primo ascolto. Sfera Ebbasta dimostra di essere l’icona della trap italiana.
Street – Hip Hop moderno. Quella è Kelly Rowland? Si. Il brano campionato dalla hit americana “Dilemma” inizialmente risulta essere un po’ fastidioso. Il tutto si aggiusta dalla melodia del ritornello e dalla seconda strofa. Nel brano notiamo al meglio le influenze made in Usa.
OMG – Extrabeat. Capo Plaza usa un flow così veloce che sembra non fermarsi mai. Come tutte le canzoni dell’album, la base fa la sua parte importante. Difficile stare fermi quando si ascolta questa canzone.
Richard Mille feat. Lil Tjay – Fusion. Ostentare ricchezza, amore e passato, tre cose che non possono mai mancare in un album moderno. Lil Tjay pare non comparire mai fino a quando non realizza un attacco pazzesco. Entra, cambia il flow, fa la strofa forte, esce. Peccato per il poco tempo a disposizione.
No stress feat. A boogie wit da Hoodie – Chill. Pezzo più lento rispetto ai precedenti che permette al meglio l’ingresso del feat ABWDH. La strofa dell’americano alternata da cambi tonalità e stile, insieme al bridge e il ritornello ripetuti come un mantra, rende il brano molto particolare.
Non fare così – Escalation. Di sentimenti e musicalmente parlando. Inizialmente il brano sembra essere una sorta di freestyle, poi prende una piega più musicale grazie al ritornello, per poi sfociare in una strofa basic. Un’altalena vera e propria.
Ferrari feat. Luciano – Europeo. L’hard trap del singolo ti fa subito capire che il featuring è di un tedesco. La classe di Plaza si fonde con la musicalità rap di Luciano. Un connubio in perfetta armonia.
Pochette – Trap. Temi, sonorità e flow identificativi del genere. Lo stile ricorda molto il Plaza di Trap Phone. L’autotune usato al punto giusto come un vero e proprio strumento.
Successo – Old School. Un brano che spacca lo stile di tutto lo schema del disco. Un vero e proprio skit dove l’autotune nella prima parte scompare addirittura. Ritornello melodico che spezza i due semifreestyle.
Tevez – Monoflow. Se in OMG, sembrava che Plaza non si fermasse mai, qua davvero lo fa. Zero pause e un flow unico che però non da fastidio. Due minuti e diciotto secondi di stile.
Ultimo banco – Outro. Conclusione migliore dello schema creato dallo stesso artista. Un brano classico trap che non distoglie il viaggio del disco.
CONCLUSIONE
Tecnicamente un album impeccabile. Featuring importanti che non eclissano Capo Plaza. Pochi temi trattati e soprattutto poco cambio di stile se non in due rari casi. Un disco valido che però forse avrebbe potuto fare di più. Adesso sta ai numeri far vedere l’indice di apprezzamento di “Plaza”. L’artista di Salerno, batterà il collega (e featuring) Sfera Ebbasta? Oppure non c’è quella mole di hype? Staremo a vedere.
Articolo a cura di Lorenzo Muto!