– Diamo il benvenuto a Xelfer, come stai, che momento stai vivendo?
Ciao Exclusive Magazine, sono molto contento di fare due chiacchiere con voi. Sto bene, anche se il periodo che stiamo vivendo mi ha fatto scrivere un concept freddissimo: “Boreale”.
– Abbiamo, appunto, appena ascoltato il tuo nuovo EP “Boreale” su Spotify, parlaci un po’ di questa nuova uscita!
“Boreale” è un concept di 4 brani in cui ho cercato di unire l’espressività del mondo emo con la ricerca musicale del mondo pop. Il carattere emozionale è la base di questa metafora che paragona i paesaggi invernali a emozioni. Ho deciso di pubblicare un EP per far emergere il filo conduttore che lega tutti e 4 i brani. Con questo lavoro sto provando a portare le mie influenze di nicchia nel mondo un po’ più mainstream.
– Preferisci avere un approccio molto più profondo alla tua musica o potresti tranquillamente basarti solo sulla musicalità?
Per quanto l’armonia e la melodia giochino un ruolo fondamentale in tutti i miei brani, cerco sempre delle parole che possano toccare il profondo di chi mi ascolta. Se le note sono l’anima di un brano, il testo è la voce che porta un messaggio. Io credo che il testo, per certi tipi di generi e sonorità, faccia davvero la differenza e possa evocare emozioni che lasciano il segno.
– A chi vorresti affidare i remix dei 4 brani di “Boreale”?
Il remix dei miei sogni sarebbe da parte di Nothing Nowhere sia dal punto di vista delle strumentali, sia dal punto di vista melodico. Vengo dal mondo emocore, non potrei scegliere compagno di penna migliore per portare all’ennesima potenza le mie influenze
– Quando sarà tempo di un nuovo progetto discografico, magari un album?
Tempo al tempo. Provare a emergere con un prodotto che ha come fondamenti delle influenze di nicchia è molto difficile. Un mio disco adesso non verrebbe compreso e digerito. Credo molto nella potenza dei singoli come strumento di diffusione in questo momento in cui l’ascoltatore è saturo e di conseguenza “superficiale”. Proverò a bussare un po’ alla volta ponendo l’attenzione non sulla quantità di brani pubblicati, ma sulla qualità e originalità delle singole pubblicazioni.
– Come ti ha cambiato la pandemia?
La pandemia non ha avuto impatti diretti sul mio progetto musicale, perché il mio approccio alla musica è totalmente legato alla produzione, composizione e scrittura. Vivo a pieno la musica solo scrivendo. Sì, sono uno di quegli artisti che si chiude in studio e cerca di non farsi trovare. L’unico impatto negativo della pandemia per me è stato a livello artistico. La quotidianità influisce tantissimo sul processo creativo e spesso le idee più spontanee e coinvolgenti nascono dalle piccole esperienze di tutti i giorni. Questo aspetto, purtroppo, manca davvero da tanto tempo.
– Il sogno di Xelfer è..
Il mio sogno è emozionare e coinvolgere tantissime persone. Non parlo di fama, non parlo di soldi, parlo esclusivamente di emozioni. Come emerge dai miei testi, sono totalmente svincolato dai beni materiali, anzi, l’ostentazione è un qualcosa che non sopporto. Viviamo in un mondo in cui “prendersi tutto” sembra la chiave di ogni cosa, quando in realtà non è nulla in confronto a dare qualcosa. Per un artista cosa c’è di più bello di fare emozionare?