Ciao Ganji è un piacere per noi poterti intervistare, grazie della disponibilità, iniziamo con le presentazioni per quel pubblico che ancora non ti conosce, un breve resoconto di chi è Ganji Killah!
Ciao ragazzi, grazie a voi!
Sono nato da uno strano incesto tra hip hop,bass music e sound system culture.
Aggiungici tanta erba,una vita a metà tra un libro di Palahniuk e uno Welsh e otterrai la mia biografia in poche righe.
Sei attivo nel mondo musicale da più di 20 anni, spazziando dal classico Hip-Hop, alla Dubstep, passando per il grime e anche il Reggae, c’e un genere musicale che non ti piace o a cui non vorresti approcciarti?
Il Pop,nel senso più amplio del termine.
Penso che ogni forma artistica troppo controllata o vincolata ne perda di autenticità.
Magari proprio per questo determinati artisti hanno dei picchi di genio nel “primo album” e poi cambia qualcosa…
Tornando alla domanda non mi vedrai mai cantare su un pezzo emo trap. Lol
Oltre ad essere MC sei anche DJ, quanto è importante per un rapper saper stare oltre che con il microfono in mano anche dietro la console?
Per molti anni come Mc sono stato il miglior “amico” del Dj.Piano piano lo sono diventato anche io;anche se a un certo punto ho dovuto scegliere se dedicare più tempo alla scrittura o ad ascoltare e mixare tunes. Alla fine ho scelto il rap:anche se ultimamente ,avendo la consolle del mio socio T-Kay a casa, ho ricominciato a suonare un po’ di grime.
11 anni dopo il primo capitolo, il 16 Marzo vedrà la luce “XX-Fatto”, il tuo nuovo album, raccontaci un po’ cosa rappresenta per te questo lavoro e quali sono i tuoi obbiettivi?
Per me rappresenta un ritorno alla stabilità.Negli undici anni che distanziano il primo capitolo sono successe molte cose,cambiato molte case e innumerevoli studi di registrazione.La connessione con la Numa crew e nello specifico con T-Kay , che ha curato tutto il disco sia nella maggior parte della produzioni che come sound enginner , mi ha riportato a lavorare come nel mio primo disco.
Avere lo stesso Background musicale è essenziale e ,come hai già sottolineato , spazio in molti generi che hanno tutti in comune dei bassi giganti: T-Kay produce e suona Dnb e bass Music da più di 15 anni.
L’obbiettivo è riportare alle orecchie della gente del rap di strada che racconti storie vere,su delle produzioni che facciano tremare il tuo palazzo dalle fondamenta.
Quando il 1997 si scontra con il 2027 praticamente.
Se c’è una parola che rappresenta a pieno questo tuo ultimo lavoro è “concretezza”. Cos’ha di diverso dai tuoi precedenti lavori?
È uno spaccato della mia vita degli ultimi 15 anni . Se magari nei dischi precedenti facevo anche storytelling filmici o canzoni interamente dedicate all’erba in quest’ultimo lavoro sono tornato alla modalità “Strage d’erba”.
Si,è un disco che parlavo un sacco di erba,di spaccio: di tutto quello che avevo vissuto prima di quel disco.
XX Fatto è così: parte da quello che è successo dopo la “Strage d’erba” fino al nostro depressivo presente con il COVID che ti aspetta fuori la porta.
C’è sempre stato una cosa che ho voluto chiederti, diversi anni fa, creasti un tuo alter ego, ci spieghi le motivazioni dietro questa scelta?
Jon Bubba era nato per mettere in discussione tutto quello che diceva Ganji Killah. Una sorta di Tyler Darden che ho tirato via dal mio corpo sparandomi come in Fight Club.
Citazioni a parte penso che siamo tutti un po’ divisi in due: una parte della mia vita l’ho passata abusando di droghe e alcool,mentre oggi non bevo,non mi drogo,sono vegetariano e fumo solo derivati della canapa.
Jon Bubba era quel diavoletto tentatore con cui esorcizzavo i miei fantasmi.
La sua scomparsa forse è un segnale di stabilità? Lol
Ti ringraziamo nuovamente per la disponibilità che ci hai concesso e per concludere, oltre ad invitarti a ringraziare e a salutare chi ritieni opportuno, ti chiediamo 3 motivi per cui il pubblico dovrà andare ad ascoltare il tuo nuovo progetto
Ringrazio voi per questa intervista.
In più volevo mandare un Big Up a tutti quelli che hanno partecipato a XX-Fatto:
a T-Kay per aver fatto insieme questo progetto; ad Hypegrade e Digi per le Prod. E ai miei fratelli Ninjaz ,Yodaman e Angleri per i Featuring. Un ringraziamento a Peter Banning per l’arte che ha messo in cover per questo disco. UP$ è la gang.
Vi dirò i 3 motivi per cui non dovreste sentirlo se:
1) Vi piacciono canzoni autotunnate che parlano di pantaloni costosi pagati da genitori
2) Vi piace sentire storie da narcos raccontate da chi ha visto in vita sua 5 grammi di cbd.
3) Non vi piace il rap fatto bene e che parla di storie vere.