Qual é l’obiettivo di questo album? Vorresti far ricredere delle persone che ti hanno giudicato prematuramente o semplicemente vorresti mostrare delle sfaccettature diverse della tua musica?
D’altronde nelle nuvole ognuno ci vede qualcosa di diverso.
R: L’hai detto, l’hai detto e l’hai detto! Nelle nuvole a seconda del tuo umore vedi qualcosa differente e ogni pezzo in base al tuo stato d’animo può comunicarti una cosa o un’altra, anche la stessa canzone magari in due stati d’animo diversi può comunicare due cose differenti. Vorrei quindi sia far ricredere alcune persone dato che sono stato giudicato abbastanza prematuramente, da una canzone non puoi decidere la carriera di un artista quindi si é per quello ma é anche un disco per il mio pubblico, per ricambiare tutto l’amore che c’é stato in questo periodo e che c’é stato anche a Sanremo da parte delle persone che mi seguono, é proprio un voler dare a loro il mio cuore. Se molte persone non si ricredessero però diciamo che non ci rimarrei male. Qui si possono vedere le numerose emozioni di Random al 98% perché ne stanno già crescendo altre. Grazie della domanda.
Tra i featuring prestigiosi dell’album salta all’occhio il nome di Gué, come é stato collaborare con lui?
Fantastico! Hai presente la tabella delle cose da fare nella vita? Da quando sono piccolo sogno di fare un feat con Gué, é una persona che mi ha involontariamente cresciuto. Se pensi al rap italiano ti vengono in mente Gué, Marra, a me piace molto anche Emis Killa peró Gué é proprio lui, da 10 anni é lí che spacca tutte le volte, che mi fa sempre dire “wow lo ha fatto di nuovo.” Mi piace aver collaborato con lui in questa canzone perché questa é una canzone che fa riflettere. Il pezzo si chiama “Vacci Piano” e parla di quanto sia bello e importante vivere la vita al 100%, nel pezzo dico “Corri, scopri nuovi posti ma non perdere la testa”. É bello vivere, é bello provare nuove emozioni sennò non cresceremmo mai però sempre con la testa e senza esagerare. Ci sono anche cose che ti fanno male infatti ma finché non le provi quelle cose non lo sai che ti fanno male ma bisogna avere controllo sulle cose. É stupendo aver lanciato questo messaggio con lui, io nel pezzo dico “droga uguale morte, vacci piano” e dal mio lato che sono un ragazzino che le ha provate ma che é impaurito non lo fa ma Gué fa una vita da rockstar e meglio di lui nessuno potrebbe dirti che esagerare fa male. La sua vita é una vita fantastica, fa tutto ciò che vuole ed é un grande e quindi nel pezzo c’é una contrapposizione tra noi due. Lui riesce a confermarti con la frase finale “Se spingo troppo vedo rosso papavero” riesce a confermarti che se esageri ti fai male, questa frase é significativa e questo é uno dei pezzi di cui vado più fiero.
Puoi raccontarci qualcosa in più riguardo le altre collaborazioni?
Per quanto riguarda Gio Evan, l’ho sempre stimato tantissimo e così mi sono deciso a chiamarlo e a dirgli che lo volevo nel mio disco. Tuttavia avevamo solo 5 giorni per fare tutto. Lui non mi aveva risposto e dopo mezz’ora mi ha mandato la sua strofa. Gli ho detto “Sei un pazzo.” Ero felicissimo.
Nel disco poi c’è Etnico, un amico d’infanzia, il fratello più grande che ti presta i soldi perché lui già lavora e tu no, quello con cui ti smezzi pacchetti di sigarette e panini. L’ho voluto dentro a questo progetto a tutti i costi perché se lo merita, perché se non ci fosse stato lui io ora non sarei qui. Per quanto successo uno possa avere nella vita, non deve mai dimenticare da dove è venuto, e chi era con te quando le cose erano più difficili. Nella canzone con Carl Brave é venuto fuori qualcosa di davvero fighissimo.