L’uscita del cd in questo periodo porta volente o nolente a pensare al discorso live, come hai pensato di muoverti in tal senso?
Una bella domanda alla quale io penso spesso e mi do risposta che per i live dovremo aspettare tanto tempo, probabilmente tempo che si riprenda con i live avrò fatto uscire anche un nuovo album. Quello che sicuramente mi auguro è che l’ album riesca a girare nonostante tutto e che riesca a toccare le anime degli ascoltatori, non nego che ho pensato di muovermi anche su discorsi di esibizioni in streaming ma se non ho la gente davanti per me è proprio niente, manca la benzina senza il calore della gente, sarebbe come mettere la benzina nella propria macchina, non accenderla e aspettare che qualcuno te la spinga da dietro, ho bisogno del pubblico, del loro calore e poter ridare indietro con la mia voce le emozioni che solo un evento live face to face può creare.
In “Je t’aime” ci fai entrare in questa tela dove ipoteticamente e fantasticamente disegni un tuo mondo ipotetico ma con una sguardo e una nota malinconica verso il passato .Nella canzone appena citata dici testualmente“dammi un pennello e dipingo il mondo” ecco ti chiediamo di prendere in mano questo pennello e dipingere il tuo mondo ma disegnandolo oggi con un uno sguardo speranzoso verso il futuro…
Non mi è facile rispondere a questa domanda ma pensandoci bene disegnerei un calendario con scritto 2025 cosi magari il covid non ci sarà più, spero ovviamente che questa data arrivi prima di tale anno ma una visone pessimistica delle cose aiuta maggiormente a gustarsi le cose positive e a non rimanerci meno male in caso poi le cose vadano esattamente come ce le eravamo immaginate.
Intervista a cura di Jean Denis Marchiori!