Benvenuta Oumy a questa nostra chiacchierata insieme, ti ringraziamo fin da ora per il tempo che ci dedicherai. Come primo quesito volevamo semplicemente chiederti come stai anche in relazione a questa possibile riapertura estiva per ciò che riguarda gli eventi musicali.
Ciao! È un piacere fare questa chiacchierata con voi e grazie dell’invito. Sto bene! Nonostante sia stato un anno veramente duro, mi sono potuta dedicare alla scrittura di nuovi brani e ho avuto sicuramente più tempo per riorganizzare le idee; però ho sentito molto la mancanza di esibirmi dal vivo e di andare a vedere un concerto, perché il pubblico è fondamentale e vitale, quindi sono contenta che ci sia questa possibile riapertura. Penso sia giusto che questo settore ritorni a vivere con le dovute sicurezze.
“9 to 5” è il tuo ultimo brano che ci racconta la storia di questa madre che si sacrifica per garantire un futuro al figlio. Come mai hai scelto questa tematica per il brano?
Quando inizio a sentire una strumentale che mi prende particolarmente, inizio a viaggiare con la mente e a farmi dei veri e propri film in testa; ed è proprio così che è successo con “9 to 5”: le immagini che avevo erano di questa madre che lavorava giorno e notte per garantire un futuro al proprio figlio; più avanti ho pensato che la figura della madre poteva essere paragonata ad ogni artista che mette corpo e mente nella musica, metafora invece del figlio. Ognuno di noi è madre della propria passione ed è l’amore verso di essa che fa scattare la scintilla che giustifica ogni fatica.
Alla produzione del brano sopra citato troviamo “Maso”: è nata prima la strumentale o l’ idea del brano?
Sì, Luca Masotti, in arte Maso, è il produttore del brano. È nata prima la strumentale, poi la melodia ed infine il testo.
Uno dei tratti caratteristici del tuo fare musica è l’utilizzo della lingua inglese, durante i live questo porta a qualche difficoltà ad entrare in sintonia col pubblico inizialmente?
Non ho mai avuto questa difficoltà. Penso che la musica abbia un potere talmente forte che vada oltre le parole e quindi la tua anima, le tue emozioni, le tue sensazioni possono arrivare lo stesso a chi ti ascolta.
Facciamo un passo indietro: c’è un momento della tua vita nel quale hai pensato “sì, cantare è quello che fa per me”?
Sì, ci sono stati vari momenti e sicuramente i primi sono stati cantando in cameretta con mio fratello; mi divertivo tanto ed era tutto talmente magico e bello che lì ho pensato che di certo, in qualche modo, la musica e il canto avrebbero fatto parte della mia vita.
In maniera totalmente opposta all’ ultima domanda vogliamo chiederti se invece ci sono stati momenti nei quali hai pensato “sento che sto per mollare la musica”…
Scegliere di vivere solo di musica non è facile e quest’anno ne è stata una prova. Quindi sì, ce ne sono stati tanti di momenti in cui ho pensato di mollare, ma fortunatamente questi momenti duravano poco perché la passione e la voglia di creare e cantare erano sempre più forti.
In un futuro distopico, per legge vi è la possibilità / obbligo di ascoltare solo 3 canzoni, di altri artisti, per tutta la vita. Quali scegli tu?
Questa è la domanda più difficile… Sono davvero poche 3 canzoni! Ma ci provo! Sceglierei “Greatdayndamornin’” di D’Angelo,“Ambush in the night” di Bob Marley e “Don’t touch my hair” di Solange.
Domanda extra musicale: Mamma italiana – papà senegalese, questo miscuglio di etnie ti ha mai portato a ritrovarti in situazioni “difficili” e fuori dalla tua razionale comprensione a causa della poca apertura mentale da parte di altre persone? Se sì, come si superano questi momenti difficili?
Secondo me l’incontro di due culture diverse è una grande ricchezza. Purtroppo, spesso mi sono ritrovata in situazioni spiacevoli, però sono stata sempre fiera delle mie origini e contenta di essere il frutto dell’incontro di queste due culture e proprio questo forse mi ha permesso di superare i momenti difficili.
Ti ringraziamo nuovamente per il tempo che ci hai dedicato e salutandoti ti invitiamo a tua volta a salutare e ringraziare chi vuoi. Alla prossima!
Vi ringrazio e saluto voi e tutte le persone che hanno partecipato alla realizzazione di questo ultimo brano: il mio producer Luca Masotti che mi supporta sempre, Bounce Records e Macro Beats, che credono nel nostro progetto, i musicisti che hanno suonato in “ 9 to 5”, cioè Angelo Nobili, Luca Bellanova, Lorenzo Nanni e Anna Laura Alvear Calderon; il mio amico Jaws Elevate che mi ha aiutato nella scrittura del testo, l’ingegnere del suono Andrea Saponara e tutta la policrew che mi sostiene sempre. Un abbraccio e alla prossima!
Intervista a cura di Jean Denis Marchiori!