Ciao Kende e benvenuto a questa nostra chiacchierata insieme. La prima domanda probabilmente te l’avranno fatta un milione di volte ma è sempre bello chiedere la genesi del nome di un’ artista, quindi quale è la tua storia dietro al tuo nome?
Ciao! Grazie! La storia dietro il mio nome è abbastanza particolare nella sua semplicità, mi sono svegliato un giorno con questa parola in testa e ho deciso che sarebbe diventata il mio nome. Poco dopo ho scoperto il significato, ovvero il verbo “conoscere” in lingua Danese. Essendo parecchio curioso e a tratti ossessionato dal sapere e dalla conoscenza, credo che mi si addica più di quanto pensassi.
Da poco è uscita “Nebbia” feat Aki Aki, ce ne vuoi parlare?
Nebbia è un brano nato nel primo lockdown l’anno scorso, poco dopo aver conosciuto Aki Aki (anche lui ticinese). Racconta di storie passate e di eventi che mi sono accaduti nel corso degli anni, sia a me sia a persone care, è una sorta di sfogo. Ho raggruppato parecchi pensieri e li ho trasformati in musica. Vorrei aggiungere che il ritornello iniziale era diverso dall’attuale, che è stato scritto da Ralph Lautrec, un ragazzo che lavora con me, davvero bravo.
Nel testo dici testualmente ” poi ti chiudono le porte in faccia” , quando queste porte si chiudono vale la pena provare a sfondarle o cercare porte diverse?
Un tempo avrei risposto che sarebbe stato giusto andare sempre oltre, però mi sono reso conto che sbagliamo sempre, me prima di tutti, e a volte serve dare una seconda possibilità.
Quali sono i motivi che ti hanno portato a scegliere “Aki Aki” come feat per questa canzone?
Io e Aki Aki ci siamo conosciuti nel locale dove facevo il DJ a Lugano, anche se lo scoprii grazie alla sua musica, per poi contattarlo e chiedergli se fosse interessato a lavorare ad un pezzo assieme, da lì poi è nata un’amicizia.
Nei primi mesi del 2021 è uscita “2018” , come mai una scelta di un titolo con una data antecedente a quella odierna?
Anche 2018 è un brano scritto a causa della chiusura di una relazione e parla semplicemente di come ho vissuto quell’anno della mia vita, come è stato con 2017 prima di essa.
Quali sono le mosse future che dobbiamo aspettarci da te in questo proseguo del 2021?
Ho in mente belle cose, e tanta musica, ma meglio non parlare in anticipo.
Questi due ultimi anni per gli artisti sono stati particolari, cosa più ti manca della vita “normale” di un artista?
Non sono un DJ di professione, ma senza dubbio mi manca stare in mezzo alla gente e mettere musica ad alto volume nei club.
Domanda solo all’apparenza semplice : perché canti?
Ho iniziato a lavorare con Big Fish nel 2018, inizialmente producevo e con il tempo, registrando vari artisti tra cui rapper e altri tipi di cantanti, mi è venuta voglia di scrivere e cantare le mie canzoni. Sentivo il bisogno di esprimermi non solo con la musica, ma anche con le parole. Ho cercato di assorbire il più possibile per imparare a scrivere delle mie canzoni, che è una cosa che
mi ha sempre affascinato.
Domanda extra musicale : hai la possibilità di realizzare un tuo sogno non musicale all’istante ma per realizzarlo devi “pagare” con dieci anni in meno della tua vita, quale sarebbe quella cosa che varrebbe la pena un prezzo cosi elevato?
Partire per lo spazio (e non so se ritornerei).
Per concludere questa nostra chiacchierata, oltre a ringraziarti nuovamente per il tempo che ci hai dedicato, ti chiediamo a tua volta di salutare e ringraziare chi vuoi. grazie ancora, alla prossima.
Ciao e grazie ancora!!!
Intervista a cura di Jean Denis Marchiori!