A proposito delle tue barre che spesso inserivi in altri brani, quanto era difficile scrivere cose in un determinato lasso di tempo?
É molto più difficile che scrivere in studio sopratutto perché ci assegnavano i pezzi e la sera stessa i vocal coach mi dicevano: “corri a casa e scrivi.” Quella cosa mi metteva ansia perché pensavo, io ho bisogno del mio tempo, non posso mettermi lì a scrivere qualcosa in modo quasi obbligato, mi servono i miei spazi. Ad esempio mi piace che mentre sto cucinando mi viene in mente una frase e allora la scrivo, sono fatto così e così é nata “Mi manchi” però ho cercato di prenderla bene quasi come un’esperienza che mi é servita poi ad avere più manualitá nella scrittura.
Quali sono le tue influenze musicali?
Io mi ispiro molto a Justin Bieber a The Weekend o anche Michael Jackson e Bruno Mars, adoro quel tipo di sound americano. Tendo molto a prendere quelle sonorità da popstar americane, l’obiettivo é infatti portare quella roba lì in italia. Se domani mattina mi sveglio e voglio fare una ballad voglio avere la possibilità di farla ma dopodomani se voglio fare una trappata la faccio, questa é la cosa figa che voglio portare.