Vorremmo sapere qualcosa in più di te, chi è Giovapiùgiova?
Sono come un bambino di otto anni: mi piacciono gli animali, la Fiorentina e la MotoGP ma ho molta paura dei mostri sotto al letto o dento l’armadio.
Nel tuo nuovo singolo “Cellophane” racconti di abuso di sostanze e disagi, come nasce l’idea di questo testo?
Ogni volta che mi metto a fare musica o a scrivere un testo cerco di non partire mai con un’idea definita ma di farmi trasportare dal momento e dalle sensazioni che mi dà la strumentale. Ho raccontato un periodo della mia vita passato tra i servizi sociali del Sert per errori commessi in precedenza che mi ha fatto vedere e conoscere persone di tutti i tipi. Appena ho sentito la base, le parole è come se fossero uscite da sole e si fossero posizionate nel punto giusto al momento giusto.
“Felicità in bustine e tutto passa Per un motivo, no
Rischiamo sempre.
Ci incazziamo, passiamo da “ti ammazzo” a “ti amo”
In questo passaggio sembra di rivivere per alcuni tratti un amore “tossico”
come quello dei film anni ‘80 o come raccontato in “I ragazzi dello zoo di Berlino”.
Semplici coincidenze o parole ricercate?
Non è un caso, come in un film ho cercato di riportare tutte le immagini che mi sono rimaste più impresse, scene che non dimenticherò mai. Un sacco di amici che si sono persi per colpa della maledetta felicità in bustine.
Suoni distorti e musica punk ne sono protagoniste, accompagnando perfettamente un testo che rispecchia molti giovani: cosa hai pensato la prima volta che hai ascoltato il brano finito?
Quando ho ascoltato il brano finito eravamo ancora in quarantena, ogni giorno sembrava uguale a quello precedente. Ero in camera mia e sognavo di ascoltarmi tutte le tracce nuove in macchina, viaggiando di notte in autostrada.
Nuovo singolo e nuova sfida musicale, cosa ti porta a queste tue continue sperimentazioni musicali?
Ogni volta che finisco una traccia sento una sensazione che mi dà solo la musica, sperimentare è la ricerca di quella sensazione.
Grindalf producer e coprotagonista del progetto, raccontaci di lui!
Una delle prime persone che ho incontrato a Roma mi disse che conosceva un producer fortissimo, qualche mese dopo sono riuscito a incontrarlo e conoscerlo, dopo un po’ di tempo abbiamo capito che eravamo affini su molte cose e da lì è nato tutto molto spontaneamente.
Progetti futuri?
Abbiamo già pronte tantissime tracce nuove e non vediamo l’ora di farle ascoltare a tutti, per ora non anticipiamo niente, ci sarà sicuramente un’evoluzione.
La musica è il sogno di molti ragazzi e non solo, cosa consiglieresti a loro e quali percorsi intraprendere per fare della buona musica?
Secondo me la musica è un po’ come le moto: prima di salirci sopra e dare gas al massimo devi sapere tutto di lei, trattarla bene, metterla a punto e cambiare le gomme. Serve tempo per conoscerla, se sali sprovvisto di queste accortezze è sicuro che alla prima o seconda curva ti ritrovi a terra.
Ringraziandoti per il tempo che ci hai dedicato, ti chiediamo una dedica e unsaluto per i Nostri lettori.
Grazie a voi ragazzi, un saluto, non mollare.
Intervista a cura di Antonio Borzacchiello!