CUT CUT
“LOVELESS”
IL NUOVO SINGOLO RACCONTA LA FASE DI STALLO IN UNA RELAZIONE
“Loveless” è il nuovo singolo della band Modenese Cut Cut.
Il brano racconta della percezione di una fase di stallo in una relazione. Parla della mancanza di vibrazioni, che metaforicamente rappresentano l’assenza di emozioni.
Quando queste vengono a mancare, ci si sente in un vicolo ceco, con la solitaria e fredda consapevolezza che qualcosa stia per finire.
Nella prima strofa, “dark dark silhouette” si riferisce ad un segreto nascosto, all’ombra di un tradimento che fa tremare e perdere il sonno, per paura che possa accadere di nuovo.
Sembra che “fare finta” di riuscire a dimenticare, sia la sola soluzione, ma per farlo si ricorre ad alternative viziose (“staying high”).
Viene rappresentato un passaggio nel quale ignoto e segreti si trasformano in paranoia.
A partire dal pre-ritornello si evidenzia come ci sia qualcosa di “non detto” da parte dell’altra persona e di come il costringersi ad avere tutti questi segreti all’interno di una relazione esaurisca il sentimento al suo interno.
Appena il sentimento si esaurisce, spariscono anche tutte le vibrazioni, lasciando queste persone legate l’una all’altra per abitudine e nient’altro, lasciando i loro corpi (“bodies”) come due città fantasma: resiste solo la forma, completamente svuotata del suo contenuto.
Si cerca quindi una motivazione a questa situazione, in cui la paranoia sembra un tema centrale. Potrebbe infatti essere stata questa a costringere il partner a mentire e, sempre lei, potrebbe aver obbligato entrambi a fingere che andasse ancora tutto bene per paura di sapere.
È tutto rappresentativo di un circolo vizioso, con la canzone che in chiusura si riallaccia a quanto detto all’inizio: l’omissione disintegra la coppia generando nient’altro che insicurezza.
I Cut Cut sono una band modenese composta da Scilla Bordini (voce), Luca Vittorio Fava (basso e seconda voce) e i due fratelli Manuel e Daniele Brancolini (rispettivamente chitarra (e seconde voci) e batteria).
Nel 2019 nasce l’idea di un nuovo progetto musicale dal sound dark/sperimentale.
Iniziano subito l’immersione nella composizione di diversi brani: creatività e sperimentazione privano gli artisti di quei “confini” riconducibili a determinati generi musicali, si ispirano infatti a diversi artisti anche molto diversi tra loro.
Attraversano questo periodo di “scrittura”, per poi collaborare col produttore Federico Ascari. Insieme a lui, abbiamo fatto una selezione dei brani da portare in studio di registrazione ad inizio 2020.
L’idea era quella di produrre un concept ep (successivamente “X”), avendo come forza di legame il tema dell’amore. Non l’amore tradizionalmente rappresentato, ma quello più crudo, vissuto con gli occhi di chi ha esperito una relazione tossica. Ogni canzone (e così ogni titolo) vuole riesumare una certa sensazione e le diverse sfumature di questa relazione.
Le registrazioni alle Zeta Factory di Carpi terminano nel Luglio 2020.
Il brano racconta della percezione di una fase di stallo in una relazione. Parla della mancanza di vibrazioni, che metaforicamente rappresentano l’assenza di emozioni.
Quando queste vengono a mancare, ci si sente in un vicolo ceco, con la solitaria e fredda consapevolezza che qualcosa stia per finire.
Nella prima strofa, “dark dark silhouette” si riferisce ad un segreto nascosto, all’ombra di un tradimento che fa tremare e perdere il sonno, per paura che possa accadere di nuovo.
Sembra che “fare finta” di riuscire a dimenticare, sia la sola soluzione, ma per farlo si ricorre ad alternative viziose (“staying high”).
Viene rappresentato un passaggio nel quale ignoto e segreti si trasformano in paranoia.
A partire dal pre-ritornello si evidenzia come ci sia qualcosa di “non detto” da parte dell’altra persona e di come il costringersi ad avere tutti questi segreti all’interno di una relazione esaurisca il sentimento al suo interno.
Appena il sentimento si esaurisce, spariscono anche tutte le vibrazioni, lasciando queste persone legate l’una all’altra per abitudine e nient’altro, lasciando i loro corpi (“bodies”) come due città fantasma: resiste solo la forma, completamente svuotata del suo contenuto.
Si cerca quindi una motivazione a questa situazione, in cui la paranoia sembra un tema centrale. Potrebbe infatti essere stata questa a costringere il partner a mentire e, sempre lei, potrebbe aver obbligato entrambi a fingere che andasse ancora tutto bene per paura di sapere.
È tutto rappresentativo di un circolo vizioso, con la canzone che in chiusura si riallaccia a quanto detto all’inizio: l’omissione disintegra la coppia generando nient’altro che insicurezza.
I Cut Cut sono una band modenese composta da Scilla Bordini (voce), Luca Vittorio Fava (basso e seconda voce) e i due fratelli Manuel e Daniele Brancolini (rispettivamente chitarra (e seconde voci) e batteria).
Nel 2019 nasce l’idea di un nuovo progetto musicale dal sound dark/sperimentale.
Iniziano subito l’immersione nella composizione di diversi brani: creatività e sperimentazione privano gli artisti di quei “confini” riconducibili a determinati generi musicali, si ispirano infatti a diversi artisti anche molto diversi tra loro.
Attraversano questo periodo di “scrittura”, per poi collaborare col produttore Federico Ascari. Insieme a lui, abbiamo fatto una selezione dei brani da portare in studio di registrazione ad inizio 2020.
L’idea era quella di produrre un concept ep (successivamente “X”), avendo come forza di legame il tema dell’amore. Non l’amore tradizionalmente rappresentato, ma quello più crudo, vissuto con gli occhi di chi ha esperito una relazione tossica. Ogni canzone (e così ogni titolo) vuole riesumare una certa sensazione e le diverse sfumature di questa relazione.
Le registrazioni alle Zeta Factory di Carpi terminano nel Luglio 2020.