Ciao Sercho, grazie per la disponibilità, iniziamo subito l’intervista chiedendoti come stai in questo momento della tua carriera e vita?
Ciao ragazzi e grazie a voi per l’interesse, sto bene, sicuramente meglio di qualche anno fa, ho superato delle sfide personali importanti che racconto dettagliatamente nel disco, soprattutto in brani come Sembra Ieri, Ora Lo So, Un Altro Giorno e molti altri all’interno dell’album;
Diciamo che la parola “carriera” mi fa pensare a una cosa brutta tipo un politico o un magistrato; preferisco la parola percorso artistico e direi che in questo momento sto facendo quello che sognavo di fare da piccolo, so che la strada è ancora lunga per arrivare agli obiettivi che raggiungerò, la forza di volontà non mi è mai mancata.
È in uscita il tuo nuovo progetto “SER”, cosa rappresenta questo nuovo tassello?
Io lo definirei una vera presentazione di chi sono, questo uno dei motivi del titolo SER, che oltre ad essere la radice del mio nome, in spagnolo significa “ESSERE” e per me “essere è più importante che apparire”; a mio avviso ci sono alcuni pregiudizi su di me oggi, quando si legge SERCHO qualcuno nemmeno ascolta la canzone oppure non approfondisce il testo e parte con gli insulti o con le valutazioni fugaci; nel disco ci sono frasi, citazioni, temi, idee, immaginari e vibes che possono alzare il livello del Rap in Italia (parere mio), credo che anche chi ora mi sottovaluta in futuro si ricrederà sui brani che stiamo pubblicando e che queste canzoni acquisteranno valore col tempo; per chiudere, sono certo che questo disco aiuterà a rivalutare le idee fuorvianti che alcune persone hanno nei miei confronti.
Il progetto arriva a quattro anni di distanza dal tuo ultimo disco, un periodo quasi biblico per i tempi di oggi, hai voglia di raccontarci cosa è successo in questo lasso di tempo?
In questo lasso di tempo sono successe talmente tante cose che servirebbe veramente un libro spesso quanto la bibbia per raccontarle (ahah) ma comunque potrete ascoltarle in SER.
Tra le tante cose sono andato fuori dall’italia per un po’ di tempo per ritrovare me stesso, soprattutto cercando nuove energie ed ispirazioni; ho rafforzato la mia fede in Dio (e nel disco si sente), fede che mi ha aiutato ad andare avanti, a lasciarmi alle spalle gli errori e a perdonare le persone che in passato hanno tradito la mia fiducia e la mia lealtà, infatti non ho fatto scenate pubbliche o dissing nelle instagram stories come un bamboccio, anche se avrei potuto farlo credimi, avrei ottenuto molti consensi; io sono maturato come persona e sono diventato un uomo, ascoltando il disco si può conoscere meglio la mia personalità di oggi.
“SER” è stato anticipato da diversi brani, l’ultimo è stato “Meridio”* un pezzo ricco di skills e flow che funziona anche come intro, perché proprio questo?
Perché volevo mettere in chiaro che in SER c’è tutto ed è tutto realizzato al top se parliamo di tecnica e valore oggettivo della musica, può piacere o meno, ma c’è un lavoro da professionisti dietro; quello che stiamo facendo io e PK, secondo il mio modesto punto di vista, in Italia ancora non esiste; ora vengono creati sempre questi schieramenti in cui o fai una cosa o ne fai un’altra, devi essere per forza messo in una scatola su uno “scaffale” della discografia, io voglio portare una nuova gara ed è quella delle emozioni, senza distinzioni tra chi sa fare gli incastri tecnici, chi fa una roba da hit radiofonica o chi scrive di crimini e trappola, per me puoi fare qualsiasi cosa esistente e non, ma durante l’ascolto devi farmi venire la pelle d’oca, quella è l’unica gara che conta, motivo per il quale non mi limito a fare una roba e ripeterla in ogni canzone.
Noi vorremmo sapere in quasi 10 anni di scena italiana, cosa è cambiato in te e attorno a te?
Per quanto riguarda me sono cresciuto come persona e SER è il coronamento della mia crescita fino ad oggi, intorno a me sono cambiate le persone che ho ora rispetto a quelle che avevo quando ero più piccolo, ora so cosa significa amare e volere bene a una persona perché sono riuscito a circondarmi di amore e non di odio; comunque devo ammettere che in generale riesco a parlare meglio con le canzoni che con le interviste, quindi consiglio a chi sta leggendo di ascoltare il disco per approfondire questa e le altre risposte a queste domande.
Brani come “Sabbie Mobili”, “Un Cuore in due Anime” e “Un Altro Giorno” ci hanno fatto emozionare, vorremmo sapere il tuo processo creativo per quanto riguarda “SER”
Grazie mille mi fa piacere sentirvelo dire, io ho seguito il cuore come faccio sempre, soprattutto per queste che hai elencato sopra, sono venute in maniera davvero spontanea, sai a volte lavoro per un mese o più a un brano, altre volte in 5 minuti ho già fatto il grosso e devo solo rifinire e lucidare; per i brani di SER ho bilanciato entrambi i modi di finalizzazione, mi sono fatto trascinare dalle emozioni e le parole erano più veloci del cervello in alcuni casi, io scrivo anche molto in base alle linee melodiche e ai flow che mi vengono sul beat per dare una musicalità e un ritmo intensi e forti, perché i dischi che ascolto hanno questa particolarità, infatti nel disco ogni canzone ha dei cambi di flow e delle linee inaspettate e diverse tra loro.
Poi ovviamente per la scrittura ogni giorno mi appunto una frase, un’idea o un titolo su cui sviluppare tutto il resto, a volte da una frase escono fuori 3 strofe e un ritornello (eheh)
È indelebile, nonostante gli anni, il tuo passato con gli NSP, con loro come vanno i rapporti? Vedremo mai un ritorno?
Nel disco ci sono spiegazioni e riferimenti anche a questo, quindi consiglio nuovamente, a chi sta leggendo ora, di andarlo ad ascoltare.
Sercho, noi ci Exclusive Magazine, ti ringraziamo e volevamo chiederti un saluto per i nostri lettori e di elencarci 3 motivi per cui dovranno ascoltare “SER”
Ragazzi grazie a voi, un saluto a tutti i lettori di Exclusive Magazine, spero che vi piacerà il mio disco, seguitemi sui social e fatemi sapere cosa ne pensate
Grazie belli, un abbraccio.