. Benvenuti a una nuova intervista di Exclusive Magazine, ringraziamo fin da ora i Whiteshark per la loro disponibilità. Che bomba l’ultima uscita “Stavolta no”. Ad un certo punto parlate della morte e di una nuova vita, quale vorreste che sia?
Grazie a voi, sì la metafora di quella frase è per far capire che noi siamo pronti a dare tutto per questo progetto e se non dovesse bastare, saremo pronti a rialzarci sempre dopo la “morte”, sperando sempre ad ogni nuovo inizio che cambino davvero le cose.
Leggendo tra i commenti su YouTube di un vostro video un hater ha scritto: “In un colpo solo avete fatto una canzone di merda ed inserito una tipa cessa”, voi cosa rispondete a coloro che vi disprezzano?
Pensiamo che quei secondi spesi per scrivere queste cattiverie potrebbero essere sfruttati in maniera diversa, magari con un commento costruttivo. In ogni caso non ci toccano anzi, sono il motivo per spingere a fare meglio.
Ultimamente i rapper scrivono nelle loro canzoni di essere praticamente Dio, voi no. In “Si salvi chi può” avete scritto: “Se mi perdoni fammi un po’ sbagliare”, è giusto dire che voi, a differenza di tanti altri, volete farvi vedere per ciò che siete realmente?
Assolutamente sì, non raccontiamo il falso, scriviamo sempre tutto quello che viviamo o che hanno vissuto persone vicine a noi. A volte descriviamo situazioni, serate, rapporti e lo facciamo in vario modo in base al mood che ci sembra più opportuno per il brano.
In diverse canzoni, come in “Serata da re”, fate riferimento al singolo individuo che emerge dalla folla, è giusto correlarlo al vostro nome?
Sì perché ci sentiamo diversi dalla massa per tanti motivi – non che gli altri siano tutti banali anzi, ci sono molti artisti validi nella scena, ma riteniamo che la nostra realtà in questo momento potrebbe dire la sua in una maniera diversa da ciò che siamo abituati a sentire.
In “Non fa per me” dite “Questa vita non fa per me, vorrei cambiare le carte in tavola”, che carte vorreste mettere in tavola?
L’asso piglia tutto!! A parte gli scherzi, come abbiamo accennato nella domanda precedente è ora di scoprire le carte e buttare fuori tutto quello che abbiamo dentro.
Per voi che cos’è essere al Top? Vendere tanti dischi oppure migliorare il proprio flow?
Sicuramente i numeri al giorno d’oggi, si sa, contano, ma pensiamo che si possa definire al top un artista che dura negli anni migliorandosi ogni giorno sotto ogni punto di vista e adattandosi ad ogni ondata rimanendo però sempre sé stesso.
Meglio essere al Top senza famiglia/amici oppure meno fama ma restare i veri voi?
Al top con amici e famiglia, noi condividiamo ogni nostro piccolo traguardo con le persone che ci credono e se un giorno tutto andrà per il verso giusto la cosa incredibile sarà condividere quei momenti con loro.
Citiamo una frase di luche: “vincere solo non è la mia sfida”.
Avete mai tradito qualcuno per la vostra musica?
No, ci hanno tradito.
Dato che voi vi siete fatti da soli, senza nessuna raccomandazione, cosa ne pensate di coloro che escono fuori solo per “conoscenze”?
Non riteniamo giusto che le persone con conoscenze, ma magari senza talento, riescano ad avere successo. Se invece il “raccomandato” è anche bravo e grazie alle conoscenze riesce a saltare la cosiddetta gavetta buon per lui… però bisogna sempre essere in grado di restare al top nel tempo!
Ringraziamo i Whiteshark per aver risposto alle nostre domande, per concludere la nostra chiacchierata insieme ti invitiamo a salutare e ringraziare chi volete per concludere la chiacchierata. Alla prossima ragazzi.
Ringraziamo tutti quelli di Exclusive Magazine!