Ciao ragazzi, innanzitutto tutto volevamo chiedervi come è nata questa idea di scrivere questo singolo dal significato molto particolare intitolato “Un Attimo” ?
Simone: Sotto il periodo di lockdown abbiamo avuto un momento di buio, sia noi del mondo dello spettacolo che al di fuori. Noi attraverso la musica abbiamo provato ad uscire da questo momento e dare un messaggio di speranza, nonostante le problematiche del caso lavorando da remoto e lo abbiamo fatto attraverso il brano “Un attimo”.
Come avete conosciuto invece Space One e cosa avete visto in lui per arrivare poi a coinvolgerlo in questa traccia?
Simone: Abbiamo iniziato a inviargli dei messaggi, poi io tra l’altro già lo apprezzavo molto come artista. Ci ha risposto dopo qualche giorno e lo ha fatto in maniera positiva, visto che ha apprezzato il brano e i concetti che andavano sviluppati. Abbiamo scelto lui per la chiarezza che ha nel trasmettere i messaggi, al di là del fatto che è un gran rapper.
Che idea vi siete fatti della gestione del governo sulla riapertura dei live e viste le recenti disposizioni tornerete a breve ad esibirvi?
Eugenio: E’ stato un sospiro di sollievo questo decreto, in cui c’è stato un aumento della capienza al 100%, anche se forse poteva essere un po’ anticipata questa scelta, così come hanno fatto con gli stadi e altri ambienti. Per i live già ci siamo mossi e abbiamo già iniziato in punta di piedi andando a partecipare a concorsi nazionali e ci stiamo muovendo anche per nuove manifestazioni. Presto comunque aggiorneremo i nostri fans sui social per i nuovi live.
Voi siete una band prettamente pop-rock ma avete deciso di collaborare con un artista hip hop, una cosa che che fino a qualche anno fa non era del tutto consuetudine. Visto che noi ci occupiamo soprattutto di rap, cosa ne pensate dell’evoluzione di questo genere in Italia e delle sempre più numerose collaborazioni tra artisti pop e artisti rap?
Federico: Trovo una cosa molto innovativa che i generi musicali si contamino tra di loro e queste nuove collaborazioni sono indice che si vuole creare qualcosa di nuovo e una sonorità che sia diversa da ciò che già esisteva prima. La cosa bella del gruppo è che andando ad arrangiare le canzoni escono fuori le nostre influenze musicali e da tutto questo viene fuori la sonorità dei “Frammenti”.
Il vostro collettivo “Frammenti” invece precisamente quando è nato e come vi siete conosciuti?
Eugenio: E’ nato 4 anni fa, visto che io e Simone abbiamo avuto molte esperienze musicali insieme a livello nazionale e a un certo punto abbiamo deciso di dare un primo arrangiamento ai nostri testi e ci siamo accorti che ci serviva un complemento a livello sonoro. Conoscevo per mala o buona fama Federico (ride) e abbiamo deciso di coinvolgerlo nel progetto.
Lo scorso anno avete partecipato al concorso “Una Voce per l’Europa”. Ci potreste raccontare le caratteristiche di questa competizione e in generale quella che è stata la vostra molto positiva esperienza?
Simone: E’ stata per noi la primissima uscita in pubblico dopo i 3 anni di percorso di identità che abbiamo fatto. Per noi è stata la conferma che la strada presa non era sbagliata, visto che alcune persone dopo poco già iniziavano a canticchiare le nostre canzoni e tutto questo ci ha dato molta carica.
Come nasce questa vostra caratteristica semplicità nei testi che troviamo anche nel vostro ultimo EP “Partire”?
Simone: La scrittura nasce a tre mani e da cosa nasce cosa, con Federico che prende la chitarra e poi vengono le parole. E’ la grande magia che ci contraddistingue e fino ad adesso sembra che ci sta riuscendo bene. Federico: La semplicità dei testi è data dalla volontà di far arrivare il messaggio a più persone possibili. Il fatto che venga riconosciuto questo per noi è un grandissimo complimento. Eugenio: Le canzoni nascono da una idea e il nostro obiettivo è quello di farle arrivare a più persone possibili con parole semplici. Simone aggiunge: Si dice “conosci i concetti solo quando riesci a spiegarli a un bambino”.
Ci sono poche band nel territorio italiano rispetto all’estero e volevamo chiedervi quindi se vi siete dati delle spiegazioni e in tal senso quanto può essere importante il boom dei Maneskin?
Simone: I Maneskin sono partiti da un talent. Bisogna essere un po’ a tutto tondo e curare molto i social e l’immagine oltre che il brano stesso e questo in Italia è molto importante. Federico: Il fatto che abbiano vinto i Maneskin il Festival di Sanremo potrebbe essere un messaggio incoraggiante e un buon punto di ripartenza per le band italiane. Eugenio: Un’altra dote fondamentale di loro è la tenacia, vista la giovane età e la voglia di arrivare che hanno avuto. Per il nostro percorso invece la conferma è che la fiducia paga.
Avete in programma l’uscita di un nuovo album e se sì che tipologia di suoni dovremo aspettarci?
Simone: Stiamo lavorando in questi giorni per l’uscita di un nuovo singolo e ci aspettiamo di farlo uscire prima della fine dell’anno. Per quanto riguarda i suoni invece bisogna aspettarsi un’evoluzione di ciò che c’è in “Un attimo”, quindi con un filone pop e influenze rock ma che si evolve. E’ un costante percorso di crescita quella dello sviluppo del nostro suono.
Vi ringraziamo per la disponibilità per questa intervista e vi invitiamo a concludere salutando chi più ritenete opportuno.
Eugenio: Ringraziamo chi leggerà questa intervista, vi invitiamo a seguirci sui nostri social e speriamo di vederci presto live. Simone: io mi accodo a quanto detto da Eugenio, non ho altro da aggiungere. Federico: Seguiteci su Instagram e su Facebook come frammenti.music, su Twitter Frammenti Music e su YouTube come Frammenti.
Intervista a cura di Giovanni Paciotta!