Benvenuti a questa nuova intervista targata Exclusive Magazine. Partiamo dalle domande facili, quale è la storia dietro al vostro nome d’arte?
Sin dall’inizio abbiamo vissuto questo progetto come un collettivo che coinvolgesse direttamente tutti: noi, gli autori-scrittori, coloro che ci han permesso di realizzare il libro-disco da collezione, i video, le foto.
“Piume” ci è sembrato il nome ideale che potesse meglio rappresentare un lavoro articolato come questo, che ai testi con tematiche di grande spessore unisce la “leggerezza” musicale, capace di suscitare emozioni in maniera più immediata.
Da poco è uscito il video clip di “Welcome” ce ne volete parlare?
Il videoclip di “Welcome”, con la regia di Paolo Boriani, vede la partecipazione straordinaria degli artisti Jhafis Quintero e Johanna Barilier. La canzone e il video affrontano il tema dei migranti. Gli artisti hanno ideato una performance incentrata sulla dissolvenza dell’immagine del viso, utilizzando polvere sottile e acqua. I loro corpi che vagano sull’affascinante “Viaduc du day”, viadotto ferroviario nei pressi di Losanna, portano un messaggio inequivocabile: siamo tutti migranti su questa terra. Resta solo una coperta termica sull’acqua a rappresentare simbolicamente l’indifferenza verso un corpo che non c’è più, o che non vogliamo guardare.
“Non c’è verso” è il titolo del vostro ultimo album, c’è stato un momento nel quale avete pensato “non c’è verso” di chiudere questo progetto
Certamente. Il gioco di parole che si può leggere nel titolo di questo nostro primo lavoro, ha anche questa chiave di lettura. L’uscita di “Non c’è verso” ha avuto più che altro un “rallentamento” dovuto alla pandemia di inizio 2020. Crediamo che le problematiche in generale rappresentino un’opportunità, in questo caso la dilatazione temporale ci ha permesso di perfezionare con maggiore attenzione alcuni aspetti dei brani.
Quanto è bello, dopo tanti mesi, poter tornare a respirare aria di live?
In questo caso è già bello fermarsi a dire “com’è bello essere tornati a respirare l’aria”! Certamente il settore musicale è stato tra i più penalizzati da questo “distanziamento forzato”, non solo a livello economico: è venuto a mancare uno degli aspetti cardine che è la condivisione, quella che permette a chi fa musica e chi ne usufruisce, di realizzare il fatidico “patto collettivo”. Il problema non è certo risolto, dobbiamo prender coscienza che la ripresa sarà lenta non solo per il persistere o meno della pandemia, ma per le diverse abitudini comportamentali delle persone che stiamo notando in questo periodo storico. Tornare a fare un live, anche se con limiti ancora evidenti, ci sta finalmente dando la possibilità di vedere le reazioni delle persone, e di ascoltare i commenti e le domande che spesso nascono spontanee durante le presentazioni che stiamo facendo.
Come mai, in un mondo che viaggia sulle onde delle frivolezze, avete scelto un cammino musicale che tocca tematiche sociali ben definite?
C’era in noi il desiderio di esplorare nuovi linguaggi e gli scrittori ci hanno aiutato a realizzare questo progetto, regalandoci dieci testi che hanno toccato tematiche sociali per noi importanti. Pensiamo che la canzone possa ancora raccontare la realtà e siamo quindi molto orgogliosi di aver potuto mettere in musica temi difficili, ma di grande attualità.
Domanda extra musicale: Vincete 1 milione di euro, che ci fate?
Citando il film“Into the wild”: “Non mi servono i soldi, rendono le persone prudenti”.
Vi ringraziamo per il tempo che ci avete dedicato per rispondere alle nostre domande. Vi invitiamo, per concludere questa nostra chiacchierata insieme, a salutare e ringraziare chi volete
Il nostro ringraziamento è rivolto a tutti gli autori: Valeria Benatti, Carlo Bevilacqua, Mimmo Borrelli, Massimo Cassani, Francesco Matteo Cataluccio, Nicolai Lilin, Marina Mander, Marco Rossari, Fabio Santopietro e Shi Yang Shi. A Massimiano Lotti per il mix dei brani e Giovanni Nebbia per il mastering; a Paolo Boriani per la realizzazione dei video, a Renzo Chiesa per le foto nel nostro libro-disco da collezione, a Martino Cabassi che ha creato e realizzato il libro, e a voi per questa intervista!