Raffaele come mai quando hai intrapreso il tuo percorso musicale hai deciso di tenere il tuo nome, molto spesso gli artisti adottano generalmente un nickname?
R: In realtà all’inizio c’era stato un po’ il dilemma se cercare un nickname che mi rappresentasse, ma non essendo né un cantante rap né trap, era un mio stato personale mantenere il mio nome di battesimo per iniziare la mia scalata musicale.
Da poco è uscito il tuo nuovo brano Puma… ce ne vuoi parlare?
R: Sto facendo una grande ricerca personale sia a livello di brani sia di testi per trovare una mia zona sia a livello musicale, cercando di trovare nuovi sound e nuove dimensioni nella quale possa stare comunque nel migliore dei modi. Sicuramente c’è tanta influenza della musica R&B, Hip hop e Black degli anni 2000 in cui sono nato. Puma ha un po’ questo sapore: rinvii un po’ pop un po’ Urban degli anni 2000 anche per quanto riguarda l’immagine della copertina che richiama quegli anni lì.
“Tu non rispondi mai vuoi fare hype” questa è una delle frasi del tuo brano, come mai ad oggi fare hype è diventato quasi più importante del fare musica?
R: Dipende…tante volte si fa tanto hype, ma la fine la sostanza è veramente poca. Tenere sospesi tutte le persone che ti seguono e sono incuriositi all’idea che questa cosa possa uscire, magari vanno a vederla anche a livello personale perché tante aspettative si vanno a realizzare e altre invece no.
Per te non parlare di un progetto che sta per uscire totalmente è facile o difficile a proposito di hype?
R: Allora no qualche volta mi succede di fare così però poi mi rendo conto che nell’hype se fai un po’ di magia ha il suo effetto.
Sempre citando il tuo singolo: “Fuori sei un fuoco che vuoi bruciare” …immaginiamo che tu sia per un attimo un puma, come riesce un puma musicale a trovare un fuoco interno ed esterno per continuare a fare ciò che fa con la stessa forza emotiva e relazionarti con il tuo Super- Io?
R: Questa forza nella vita in generale deriva dal fatto che nessuno mi ha regalato mai niente: venire dal Sud Italia, vuoi o non vuoi ti costringe tante volte a lottare per dei sogni o delle aspettative che tu hai della vita perché si pensa tanto al concreto, ad un lavoro stabile che ti possa fruttare una certa prosperità nel futuro e quindi tante volte mi è capitato di quasi dover rallentare rispetto alla vita che vivevo qui in Calabria.
È questa forza che mi tiene il fuoco acceso a farcela e la “fame” di fare musica. Partire da zero per arrivare ad un risultato che non deve essere per forza scalare le classifiche sempre per tutto il resto della vita, ma guardare dietro e dire che ho fatto l’impossibile, ovvero quello che volevo.
Nel brano ci parli di friendzone…ti è mai capitato dal punto di vista musicale di ricevere un due di picche inaspettato?
R: No, in realtà uscendo da Amici, ho ricevuto tanti messaggi di artisti di un certo livello e ho sempre ricevuto dei complimenti…quindi no per fortuna.
Come è cambiata la tua vita da Amici?
R: Sicuramente è cambiata…Dopo aver affrontato un percorso di 7 mesi difficilissimo. Mitigando un po’ ciò che hai vissuto nel quotidiano…si riconosce il tuo operato, la tua musica, si vedono i tuoi testi…diciamo che hai un attimo di respiro per dire “ah sì hai qualcosa della vita che sto facendo bene” perché hai tanti consensi e tante persone che ti vengono a fare gli haters che tengo a bada.
Facendo un passo indietro… quand’è che vedi il “sole” alle finestre nella tua vita privata?
R: In generale sono una persona molto insoddisfatta e non riesco mai ad essere troppo positivo. Il “sole” alle finestre l’ho visto nel momento in cui ho intrapreso una strada un po’ più spianata rispetto all’anno scorso, due anni fa in cui era tutto più difficile. Poi ti direi anche vedere la mia famiglia star bene e che sono felici per me. È stato tanto difficile durante la mia adolescenza far capire ai miei che fosse questa la strada che volevo percorrere, ma sono stato tanto testa dura tanto caparbio che poi vederli felici è stato il mio sole.
Saluta e ringrazia tutti quelli che vuoi dicendo esattamente il contrario di quello che pensi.
R: Non vorrei ringraziare mio fratello perché mi ha rotto veramente le palle, non mi aiuta mai personalmente e musicalmente parlando, non amo per niente Martina, non vorrei ringraziare mia cugina perché è una stupida.
Chi vuoi salutare in maniera giusta?
R: A parte gli scherzi ringrazio sempre mio fratello che mi è stato sempre accanto, nonostante sia quattro anni più piccolo di me mi capisce più di quanto un adulto possa fare sulle mie paranoie, ringrazio mia cugina che è sempre presente, ringrazio la mia ragazza Martina e tutti gli amici che mi sostengono e anche chi non mi vuole bene.
Intervista a cura di JdOnTheBeat con la collaborazione speciale di Ilaria Carbone!