“Ogni volta che scegli è un mondo parallelo che nasce fra mille vertigini e brividi”, queste parole contenute all’interno del brano “Multiverso”, undicesima traccia del nuovo album di Murubutu, intitolato “Storie d’amore con pioggia e altri racconti di rovesci e temporali”, racchiudono il concept del nuovo progetto del rapper reggiano. L’artista definisce questo brano come un flusso di coscienza attraverso cui credere filosoficamente all’esistenza di universi paralleli, viene quindi citata l’M-Teoria secondo cui è possibile dimostrarne l’esistenza, notare come “M-Teoria” sia anche uno dei primi nomi d’arte dell’artista.
La pioggia citata nei vari brani da Murubutu altro non è che metafora delle infinite possibilità esistenziali, tema che l’artista sceglie di elargire in molte tracce, come ad esempio nel secondo brano intitolato “Il migliore dei mondi”, questo intenso storytelling prende il nome dall’omonimo pensiero del filosofo tedesco Leibniz, è stato pubblicato anche un video ufficiale diretto da Nicola Corradino. Il tema trattato in questo brano viene ripreso anche nel sesto brano intitolato “Une Chrononaute à Paris”, in questa traccia è possibile notare come le citazioni dei quadri di Renoir e Matisse rappresentino una linea di tempo all’interno della quale il contrasto dei colori dei due quadri funge da elemento chiave. Il brano “Temporale” in collaborazione con “Dia”, è il primo singolo estratto dall’album e affronta il tema degli universi paralleli, raccontando quello che potrebbe essere uno dei possibili futuri del brano “I marinai tornano tardi” contenuto all’interno del suo secondo album in studio. Il nuovo progetto del rapper e docente di filosofia e storia inizia con il brano “Ode alla pioggia – Intro”, l’artista accompagnato dagli scratch di Dj Caster, enuncia attraverso molte citazioni e diverse forme d’arte quali la musica, la poesia e la pittura, quelli che saranno i temi principali affrontati nell’album, il tempo e la pioggia, un brano intrinseco di punchline che risaltano la tecnica dell’artista e la padronanza negli incastri. Non mancano nomi illustri ad accompagnare Murubutu nel corso di questo viaggio verso infiniti universi, tra tempo, spazio e pioggia, ritroviamo quest’ultima ancora protagonista all’interno di due brani omonimi intitolati “Black Rain” in collaborazione con Claver Gold e Rancore ed “Black Rain pt. 2” featuring Mattak, Inoki e Dj Fastcut. Il primo brano citato è il secondo singolo estratto dall’album, il titolo è ispirato all’omonimo film di Riddley Scott, sonorità cupe e cyberpunk descrivono al meglio una realtà futuristica distopica e decadente. Cronologicamente segue nella tracklist il brano “Nuvole” in collaborazione con Dia e Lion D, quest’ultimo attraverso il reggae riesce a rendere la traccia unica creando un perfetto connubio tra la base e la voce. Inoltre, è possibile ascoltare la voce di Dia all’interno del brano “Pentagramma dell’acqua”. Le altre collaborazioni presenti nell’album sono, Moder all’interno della traccia “Pioggia infinita” ispirata ai racconti di Ray Bradbury e En?gma nel brano “Diluvio universale” assieme agli scratch di Dj Caster. Non manca come di consuetudine un brano sulla storia dal titolo “Legio XII fulminata”, in questo brano prodotto da Logan l’artista ha volutamente mostrato come sia possibile fare della didattica anche su basi innovative e più vicine alle nuove esigenze musicali. Le produzioni dell’album sono affidate a Logan, Xxx-Fila, Red Sinapsy e Gian Flores, quest’ultimo riesce a risaltare la voce di Murubutu in diversi brani come ad esempio in “Markus e Ewa” tratto dal romanzo di Alessandra De Gaetano. A chiudere il cerchio delle collaborazioni troviamo Dhany che presta la propria voce nelle ultime due tracce intitolate “Palazzo di Gemme” e “Ode alla pioggia – Outro”, quest’ultima è una dedica di Murubutu alla madre scomparsa. Si conclude così la nuova fatica di Murubutu, il quale continua a valorizzare e sostenere il rap conscious portando ogni ascoltatore in un viaggio tra innumerevoli mondi, infiniti universi ed “eterni paradossi”, citando l’omonima canzone del collega Caparezza.
Avete già ascoltato il nuovo progetto di Murubutu? Quali sono le vostre considerazioni?
Articolo a cura di Niky Fabiano!