Ciao ragazzi, benvenuti e grazie per il tempo che ci dedicherete. Partiamo chiedendovi come state e come state vivendo questo periodo Covid.
Grazie a voi. è ovviamente un periodo difficile, ma come lo è per noi lo è per tutti.
Se da un lato questa situazione ha reso la nostra vita molto complicata però, siamo convinti che abbia costretto le persone ad innovare e a creare, e quindi sarà un punto di nascita tutto ciò che ci sarà di nuovo prossimamente.
Goodbye è il nome del vostro nuovo singolo, appena uscito e disponibile su tutte le piattaforme. Raccontateci com’è nato.
Il brano quasi “casualmente” durante un pomeriggio a Milano. In poco più di mezz’ora il pezzo era pronto, è stato un flusso di pensieri.
“Mi chiedi di capire, di cambiare” è una delle frasi che troviamo nel testo di “Goodbye”. Avete mai avuto la sensazione di non essere stati abbastanza per qualcuno che amavate?
Purtroppo è una sensazione che penso molti noi abbiano sperimentato almeno una volta. Non è bello, ma aiuta a crescere.
In questo brano possiamo cogliere sonorità diverse dal solito e molta sperimentazione che ci portano alla wave della trap-punk USA, ci sono artisti in particolare che fanno questo genere e che vi sono d’ispirazione?
Io (blame) sono in fissa MGK, ormai da molti anni. Diciamo che le sue influenze nei miei pezzi si fanno sentire ogni tanto, ma in modo celato e indiretto.
L’aspetto musicale e visivo di “Goodbye” e dei vostri precedenti singoli è stato curato personalmente da Blame. Come mai questa scelta?
Blame nasce, oltre che come artista, anche come grafico. Questo aspetto lo aiuta a raccontarsi a 360 gradi, passando per più modalità.
Parliamo un po’ di voi. Da dove nasce la vostra passione per la musica? E quest’ultima che vi ha portato a conoscervi?
Si, ci siamo conosciuti per la musica.
Entrambi nasciamo come produttori, Blame nel mondo EDM internazionale, e Yanomi nel mondo pop italiano.
Oltre alla musica, condividete altre passioni?
Un sacco di passioni, partendo da quella per la fotografia alla passione per il mondo dei videogiochi.
Secondo voi è difficile per un duo o un gruppo musicale mantenere lo stesso feeling umano e artistico nel tempo o con le persone giuste è una cosa che viene naturale?
Non è facile, ma non vuol dire che sia impossibile. Pensiamo che il fulcro del problema sia l’impostazione del rapporto lavorativo, che dev’essere sempre chiara e concisa.
Tornando alla musica, avete progetti futuri in cantiere?
Naturalmente, stiamo per uscire coi nostri pezzi più fighi.
Terminiamo qui la nostra chiacchierata ringraziandovi ancora per il vostro tempo. Vi salutiamo e vi invitiamo a salutare a vostra volta chi volete.
Grazie a voi!
Intervista a cura di Noemi Lorenzini!