Ciao 22:22 benvenuto a questa nostra chiacchierata insieme, partiamo dal facile come mai questa scelta di aka?
Ciao ragazzi, tanto piacere anche per me 🙂
Mi dispiace deludervi, ma anche questa domanda non è facile ahaha. Io vi rispondo, ma promettete di non intristirvi per tutto il resto dell’intervista: a 13 anni, dopo aver avuto esperienze autolesionistiche, decisi di aiutare a uscire da quel giro anche altri coetanei che si sentivano come me. Tra le persone che provavo ad aiutare c’era una ragazza che aveva una situazione davvero tragica: la madre scappata via di casa, il padre alcolizzato che menava lei e il fratellino più piccolo, una casa neanche definibile come tale. Noi parlavamo tutti i giorni e lei alle 22:22 di ogni giorno, smetteva di fare quello che stava facendo, mi scriveva “22:22” e poi ricominciava. Non aveva mai saltato un giorno da quando l’ho conosciuta, finché non l’hanno portata in comunità perché aveva iniziato a bucarsi. Da lì non la sentii per una settimana, poi ricevetti una chiamata da un numero sconosciuto, era lei, e mi disse che avrebbe provato ad andare a cercare la madre in Europa dell’est, ma che ci saremmo continuati a sentire. Quello è stato l’ultimo contatto che abbiamo avuto e a distanza di 4 anni da quel momento ho deciso di cambiare nome, chiamandomi 22:22 e portandola sempre con me, almeno per un pezzetto.
Da poco è uscito “Ne avevo bisogno” brano presentato a X-Factor senza strumentale, cosa ti ha spinto a ripresentarla con la strumentale sotto ?
Da poco è uscito “Ne avevo bisogno” brano presentato a X-Factor senza strumentale, cosa ti ha spinto a ripresentarla con la strumentale sotto ?
È uno dei brani più belli e sentiti che abbia scritto, si meritava di essere pubblicato e poi volevo che @thy.alien.als ci mettesse del suo. Da solo non sono nulla.
Nel brano ci canti “perché anche noi vendevamo del fumo ma non ne saremo mai andati fieri” ci sono altre cose del tuo passato del quale ti penti o che non hai voluto fare ma la vita ti ha portato a fare ?
Nel brano ci canti “perché anche noi vendevamo del fumo ma non ne saremo mai andati fieri” ci sono altre cose del tuo passato del quale ti penti o che non hai voluto fare ma la vita ti ha portato a fare ?
In realtà non mi pento neppure di quella: in quel momento era funzionale e l’ho sempre visto più come business del quale necessitavo, dati i rapporti nulli con la mia famiglia, piuttosto che come una cosa per fare il figo. Infatti appena ho iniziato a guadagnare dall’organizzazione di eventi ho prima delegato e poi smesso completamente di vendere. Quindi, mi pento? No. Ne vado fiero? No, ma comunque non nascondo che l’adrenalina di alcune situazioni mi piaceva.
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Sempre nel brano ci canti ” non puoi fare il tuo lavoro se non c’è la passione” , ma quanto è difficile ad oggi fare della propria passione un lavoro ?Â
“Facile” o “difficile” sono aggettivi fuorvianti. In linea generale è proporzionato alle proprie capacità + una piccola dose di culo. E per capacità intento sia quelle nel settore della propria passione, sia quelle trasversali. Poi, nello specifico, ci possono anche essere dei casi con capacità nulle che però rispondono a un’esigenza di mercato quindi riescono ugualmente.
 Il brano si chiude con la frase ” ho un disturbo dissociativo che mi fa da padre da madre e fratello” , dissociandoti da te stesso fai parlare questo padre, madre e fratello di te
È una visione molto carina quella che gli avete dato, ma quando l’ho scritta pensavo semplicemente al fatto che non avessi l’appoggio della famiglia, di un eventuale padre, madre e fratello. Siamo io e i miei disturbi a colmare quello spazio.
Facciamo un passo avanti parlando allo stesso tempo anche dei progetti futuri : nei prossimi brani  ti ritroveremo a cantare con il tuo stile musicale dove la trasmissione del significato delle parole viene annullato a favore del suono come in “sick” ?Â
 Il brano si chiude con la frase ” ho un disturbo dissociativo che mi fa da padre da madre e fratello” , dissociandoti da te stesso fai parlare questo padre, madre e fratello di te
È una visione molto carina quella che gli avete dato, ma quando l’ho scritta pensavo semplicemente al fatto che non avessi l’appoggio della famiglia, di un eventuale padre, madre e fratello. Siamo io e i miei disturbi a colmare quello spazio.
Facciamo un passo avanti parlando allo stesso tempo anche dei progetti futuri : nei prossimi brani  ti ritroveremo a cantare con il tuo stile musicale dove la trasmissione del significato delle parole viene annullato a favore del suono come in “sick” ?Â
Il progetto del Futuro mi dà troppa soddisfazione, non posso lasciarlo, è la massima espressione artistica che sono riuscito a raggiungere, quindi cercherò di portarla avanti. Allo stesso tempo mi è rinata l’esigenza di comunicare con una forma più diretta, quindi anche le canzoni in stile “Ne avevo bisogno” non mancheranno. Mi sento libero di potermi muovere come preferisco 🙂
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Gli ultimi 2 anni non sono stati  certamente facili  per il mondo artistico ma volendo vedere il bicchiere mezzo pieno questo periodo ti ha portato a dire nei confronti di qualcosa ” Ne avevo bisogno” ?
Sì, ho bisogno di situazioni forti che mi mettano spalle al muro perché molta della mia arte nasce per protesta, per manifestazione di ingiustizia. Il progetto del Futuro è nato nel primo lockdown, quando ero senza redditi, costretto a pagare affitto, cibo ecc e o trovavo una svolta o andavo per strada. “Ne avevo bisogno” nasce perché da X-Factor: volevano farmi portare un brano che a me faceva pena e quindi ho scritto questo testo tre giorni prima di partire per i Bootcamp in segno di protesta dicendo che o facevo quello o non mi presentavo. Il prossimo singolo nasce dalla rottura di una relazione che mi ha ridato delle sensazioni che non provavo da quando ero depresso. Tiro fuori le cose migliori dalle difficoltà .
Non è una formula matematica, ma penso che la felicità media sia data dall’insieme di vari aspetti: libertà finanziaria, situazione sentimentale, appagamento lavorativo e sincerità delle amicizie. Questi i pilastri di una vita felice, che può comunque godere di plus come: il legame con la terra, la libertà di dover reprimere meno istinti possibile, la cura di sé, la partecipazione nella cura del nostro pianeta. Comunque giusto per abbassare un po’ il livello della conversazione, in questo momento mi renderebbe felice anche semplicemente vedere Putin morto.
Per concludere questa nostra chiacchierata insieme ti invitiamo a salutare ringraziare chi vuoi, alla prossima !!Â
Bacioni a tutti, se vi siete letti tutto il pippone fino a qui siete masochisti, ma vi voglio bene 💙
Dopo la tua esperienza a X-Factor è cambiato qualcosa nella tua vita privata ?Â
Subito dopo XF è stato un delirio. Ho ricevuto migliaia di messaggi, molti che mi raccontavano le loro esperienze traumatiche e ho empatizzato molto. Inoltre per un mese dopo la messa in onda mi fermavano davvero ovunque, mi hanno fatto saltare i controlli in aeroporto ahah. Non pensavo che XF potesse avere questa portata pubblica. Comunque è durato un mese e poco più perché ora è anche raro che mi fermi una persona. Quindi ho sperimentato che la portata è enorme, ma la memoria è breve. Comunque gliela rinfrescheremo presto 🙂
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Domanda extramusicale : se i soldi non fanno la felicità cosa la fa ? Non è una formula matematica, ma penso che la felicità media sia data dall’insieme di vari aspetti: libertà finanziaria, situazione sentimentale, appagamento lavorativo e sincerità delle amicizie. Questi i pilastri di una vita felice, che può comunque godere di plus come: il legame con la terra, la libertà di dover reprimere meno istinti possibile, la cura di sé, la partecipazione nella cura del nostro pianeta. Comunque giusto per abbassare un po’ il livello della conversazione, in questo momento mi renderebbe felice anche semplicemente vedere Putin morto.
Per concludere questa nostra chiacchierata insieme ti invitiamo a salutare ringraziare chi vuoi, alla prossima !!Â
Bacioni a tutti, se vi siete letti tutto il pippone fino a qui siete masochisti, ma vi voglio bene 💙
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Intervista a cura di JdOnTheBeat!