Ciao Anima, benvenuto e grazie per il tempo che ci dedicherai.
Iniziamo chiedendoti come stai e come va in questo periodo?
Grazie a voi per lo spazio.
In questo periodo ho un po’ di alti e bassi al livello di umore, sono una persona molto sensibile e soffro di ansia e questo si ripercuote un po’ sul mio modo di vedere le cose.
Però oggettivamente è un periodo tranquillo in cui sto più bene che male. Sicuramente sono contento che il disco sia uscito.
Parlaci del tuo nome d’arte: spiegaci perché proprio Anima.
Ho scelto questo nome poco dopo aver iniziato a far musica perché al tempo pensai “io scrivo con l’anima” nel senso che utilizzavo la musica come autoterapia per esorcizzare penserei ed eventi spiacevoli nella mia vita. Inoltre l’anima è simbolo di purezza e io sono sempre sincero e senza filtri nei miei brani, nel bene e nel male.
Venerdì 4 marzo è uscito su tutte le piattaforme “Photogallery”, il tuo primo album.
Cosa vorresti arrivasse di questo disco alle persone che lo ascolteranno?
L’obiettivo di questo album è trasmettere le emozioni che ho vissuto e che cerco di descrivere attraverso il mio stile di scrittura ricco di metafore. Racconto le mie esperienze e i modi in cui le ho affrontate e spesso mi soffermo sull’analizzare il perché e il per come di alcune cose. Penso che quest’album se capito possa far bene a chi lo ascolta. Ne ho avuto già dimostrazione dai primi feedback.
Come ha preso vita questo progetto?
L’idea di fare un album nasce in quarantena.
Non avevo la possibilità di andare in studio e quindi ho creato uno studio in casa mia e questo ha aumentato la mia produttività a dismisura. Mi sono ritrovato in pochi mesi con decine di brani. Ho fatto una selezione molto accurata ed è nato Photogallery.
Come sono nate le collaborazioni che troviamo all’interno di “Photogallery” ?
Le collaborazioni sono nate molto naturalmente. Mi piacevano questi artisti, ho ascoltato la loro musica e li ho invitati a partecipare all’album.
Sono stati tutti contenti del risultato, io su tutti.
Penso di essere riuscito a far spiccare i featuring avendoli inseriti in un contesto a loro gradito ma portandoli allo stesso tempo all’interno del mio immaginario artistico. Ed era proprio quello che volevo.
Passiamo a qualche curiosità sui brani.
Nella prima traccia, “Danza Della Pioggia” dici : “Per il bene che ti voglio ti ho lasciata andare, fino a farmi male” .
Nella vita sei più uno che lascia andare o che persegue ( che sia in amore, lavoro, musica…) nel proprio scopo?
Sono una persona che se vuole davvero una cosa difficilmente si arrende in qualsiasi ambito. Nel caso di questa frase in “danza della pioggia” mi riferisco ad una relazione amorosa, ovviamente.
A volte quando si vuole bene per davvero ad una persona è inutile insistere se non ci sono soluzioni per proseguire insieme, è giusto lasciare andare e poi chissà magari il destino mischierà le carte e ci darà una nuova possibilità.
In “Hailey” dici : “Ci abbracciamo di continuo come attori a cui la scena non viene bene, finzione organizzata”.
Credi che i ragazzi della tua generazione vivano maggiormente questo senso di “finzione” nei rapporti anche per via dei social network?
Allora io ho 24 anni forse più che la mia generazione penso che sia quella successiva a soffrire molto questa forte discrepanza tra vita reale e social. Quindi attualmente i ragazzi e le ragazze dai 14 ai 18 anni.
Indubbiamente i social hanno reso alcuni rapporti più finti e scontati perché la socialità a mio avviso si coltiva dal vivo attraverso l’esprimere opinioni, attraverso la comunicazione tramite espressioni facciali o vocali e anche con il contatto fisico.
Nel caso di “Hailey”, che è un brano autobiografico, io mi riferisco però ad un altro tipo di finzione ovvero quando all’interno di una relazione si finge entrambi, quasi coscientemente, che vada tutto bene mettendo la testa sotto la sabbia perché si pensa che lasciarsi farebbe troppo più male.
Ci sono artisti a cui ti ispiri?
Non c’è un artista in particolare a cui mi ispiro.
Sono cresciuto ascoltando il cantautorato italiano poi sono passato al rap crescendo fino ad ascoltare davvero di tutto.
Il mio artista preferito è Post Malone ma non ci vedo somiglianze nella mia musica .
Penso di aver preso un po’ di tutto da tutti.
Tra tutte le tue canzoni qual è quella che preferisci e quale invece, se c’è, quella che a tuo parere avresti potuto fare meglio?
In questo album trovo ci sia un giusto mix di generi e quindi di brani. La mia canzone preferita di “Photogallery” è “mi chiedo se” che è un brano che ho scritto in un’ora a casa mia preso da un momento molto riflessivo.
Una canzone invece che avrei fatto diversamente forse “Hailey” nel ritornello. Mi dicono tutti che è bello così ma io forse ripensandoci lo avrei cambiato.
Dove ti vedi tra 5 anni?
Tra 5 anni mi vedo nel mondo della musica.
Sto lavorando per inserirmi nel mondo degli autori. Fare l’autore mi piacerebbe molto indipendentemente dalla mia carriera artistica, che spero vada avanti a lungo ed evolva.
Terminiamo qui la nostra chiacchierata.
Ti ringraziamo nuovamente per il tempo che ci hai dedicato, ti salutiamo e ti invitiamo a salutare a tua volta chi vuoi.
Sono io che ringrazio voi! ne approfitto per salutare tutte le persone che mi hanno sempre supportato durante il mio percorso artistico: la mia famiglia, i miei amici, i miei fan e gli addetti ai lavori.
Intervista a cura di Noemi Lorenzini!