Ciao Urlo e benvenuto a questa nostra intervista.
Come ti senti dopo aver pubblicato un singolo che ti rappresenta così tanto?
Hai ancora ‘fame’ o sei abbastanza soddisfatto?
Ciao a voi ed a tutti i lettori! Sicuramente è stata una liberazione, mi sento bene anche se non vedo l’ora di uscire con altro materiale che ho in serbo. Il mio io è abbastanza espansivo, di conseguenza non mi capita mai di sentirmi pienamente soddisfatto.
Ho visto che sei molto apprezzato nel tuo ambiente.
Cosa ti distingue dagli altri?
Sicuramente siamo il giusto compromesso nella sonorità tra il vecchio è il nuovo, poi mi ritengo originale sotto vari aspetti a confronto del rapper medio in Italia.
“Giovane sopravvissuto” o giovane che deve continuare a sopravvivere?
Per il contesto del brano, Giovane sopravvissuto, parla di situazione nella quale il me di oggi non si potrebbe ritrovare. In generale, preferisco vivere che sopravvivere.
Come ti senti a scrivere su un beat rock?
Ti piacerebbe suonare dal vivo insieme ad una band?
Sicuramente non è da tutti, per le mie influenze e per la musica con cui sono cresciuto per me è il massimo!
Assolutamente è in programma di suonare con la band.
La credibilità è ancora un ingrediente importante?
Si, anche se spesso e volentieri viene falsificata anche quella ormai. Ma sicuramente si è un tassello fondamentale per un artista.
Hai dovuto cercare dentro te stesso per scrivere “Giovane sopravvissuto” o ti è venuta fuori senza pensarci troppo?
In generale nel momento in cui mi dedico alla mia scrittura, scavo molto in me stesso, anche in questo caso è stato frutto di un autoanalisi
Quali sono i consigli che dai a chi si sta avvicinando al rap in questo momento?
C’è tanto materiale da ascoltare, andate a ricercarlo e non soffermatevi solo su quello che passa spotify.
Speri che con “Giovane sopravvissuto” gli artisti a cui ti riferisci smettano di rappare per finta?
Haha, non sarebbe male, la scena non perderebbe sicuramente valore.
Nel brano dici che conta l’immagine e non il talento.
Per te è veramente così?
Per me ovviamente no, spesso e volentieri ci si fa influenzare più da aspetti secondari, dal video bello, o dai numeri dell’artista e si lascia in secondo piano quello che è poi la musica.
Hai voglia di salutare gli amici di Exclusive Magazine dicendoci dove possiamo venire a sentirti dal vivo?
Un saluto a tutti i fedelissimi lettori! Una volta uscito l’Ep!
Intervista a cura di Andrea Ciucci!