Ciao Dahel, benvenuto a questa nostra intervista insieme, ti ringraziamo fin da subito per il tempo che ci dedicherai, ci spieghi la storia dietro alla scelta del tuo nome?
– Grazie a voi per esserci sempre da quando ho iniziato questo progetto e per lo spazio che mi dedicate, lo apprezzo molto! La scelta del mio nome? Gran viaggio!
Ero appena arrivato a Bologna e volevo assolutamente riniziare da capo: il mio primo nome d’arte era “Frxnk The Kid”, scelto quando avevo 12/13 anni (forse anche prima) e diciamo che la roba figa di non essere nessuno ti può portare a fare tanti cambiamenti tra cui il nome d’arte stesso.
Come dicevo, mi ero appena trasferito a Bologna e con Emdi stavamo parlando proprio di questo. Volevo cambiare nome perché sentivo che era una roba troppo immatura e non rispecchiava a pieno il percorso che volevo intraprendere.
Da ragazzini con i miei amici, quando si chiudevano gli “affari”, utilizzavamo sempre il termine in inglese “DEAL” e mi sono sempre rispecchiato in questa parola, a chi non piace chiudere un affare?
Giocando con questa parola e invertendo la A con la E esce DAEL. La H è stata messa perché il mio angelo custode è Haamiah e ho voluto metterla nel nome formando DAHEL. Lo so è un gran viaggio, ma il risultato finale era quello che volevo.
Da poco è uscita “CL/NCL 2”: come mai hai sentito la necessità di un secondo episodio?
– Farò anche una parte 3, ne sono certo, magari fra anni o forse prima, non lo so. È un mood in cui mi rispecchio sempre, infatti ha segnato il mio punto di partenza del mio percorso artistico fatto in un certo modo e sono sicuro che mi accompagnerà durante tutta la mia carriera. È un modo per ricordare a me stesso e agli altri che non bisogna trovare scuse né nel successo o nel fallimento degli altri né in quello di noi stessi. Semplicemente a volte ce l’abbiamo e altre volte no.
Nel brano ci canti testualmente “mio fratello dice andrà tutto bene”, cosa speri che vada bene nel futuro prossimo?
– Spero che vada tutto bene, la salute, i rapporti con gli amici, la musica e il lavoro. Se andrà tutto bene vuol dire che sto lavorando in modo produttivo, se andrà male, come dico anche nella traccia, ci riderò su e cercherò di fare sempre meglio imparando dagli errori, per me e per chi mi sta attorno.
Sempre nel brano ti sentiamo dire: “e ce l’ho perché non ho mai perso tempo”. Quando hai capito che il tempo a nostra disposizione non è infinito?
– L’ho capito da subito, quando ero davvero piccolo mio padre mi portava sempre al bar e mi sentivo dire spesso “goditi questa gioventù che un domani la rimpiangerai”, come la maggior parte dei bambini credo. Be’, a me questa cosa mi ha segnato e mi impegno per sfruttare al meglio ogni giorno, ponendomi dei piccoli obiettivi e cercando sempre di fare tutto il possibile per non aver rimpianti.
Ti svegli alla mattina ti guardi allo specchio e dici “Non ce l’ho”. A cosa stai pensando?
– Quante volte ti guardi allo specchio e dici tra te e te “oggi non ce l’ho” “oggi non è giornata”? Penso che tutti siamo dello stesso parere, ognuno la vive in modo diverso, ma il succo è quello! Il risveglio per me è sempre un trauma, se inizio male la giornata cerco di svoltarla in meglio. Odio trasmettere Bad Vibes, cerco sempre di non farlo e se non ci riesco ho i miei fratelli a darmi man forte.
Quante è importante trovare un producer con il quale intraprendere un sodalizio lavorativo continuativo?
– Tantissimo, per me Emdi è un fratello vero, infatti litighiamo spesso, ma alla fine troviamo sempre un punto di incontro. Ha un potenziale mostruoso, ma mi rendo anche conto che nella musica è necessario anche provare sound diversi e coinvolgere altre persone che possano arricchirci artisticamente. Ho usato il plurale perché comunque terrei Emdi al mio fianco, che mi conosce meglio di tutti dal punto di vista artistico.
Su Youtube troviamo anche il video di questo brano: cosa spinge un artista a volere rendere anche visivo il proprio lavoro canoro?
– Sicuramente stravolgere pure questo, credo che per un po’ non farò più video come siete abituati a vederli, l’impatto visivo secondo me è fondamentale perché permette all’ascoltatore di vivere più a fondo una traccia: rafforzare il progetto è fondamentalmente e soprattutto per me è divertente. In questo video faccio “cantare” dei miei amici, proprio per ricreare una classica giornata mia a Bologna, magari in molti si sono ritrovati.
Essere artista della Sardegna: quali sono le difficoltà che si devono affrontare e quali, che sicuramente ci saranno, le esperienze e obiettivi più facili da raggiungere?
– Ha troppi punti a sfavore, la peggiore è l’invidia che si crea nei piccoli paesi. Vengo da Nuoro e so bene cosa vuol dire averli tutti contro, qua non esiste il supporto, nemmeno tra “colleghi”. Ognuno guarda il suo e quelli che veramente ci tengono al tuo lavoro sono veramente in pochi. Non è il massimo ve lo assicuro, rispetto solo quelli che realmente ti rispettano, Luchetto sicuramente è uno di quelli, come Praci e Sgribaz che mi hanno sempre dato man forte, oltre alla mia famiglia Nepodent: Diego, Domunos e ovviamente Emdi. Sicuramente non sto citando qualcuno, ma chi ha il mio rispetto lo sa!
Domanda extramusicale: puoi fare una rivoluzione nel mondo del lavoro, quale è il tuo disegno di legge?
– Da quando sono andato via di casa ho sempre lavorato e sicuramente ne ho viste di cose che non funzionano, ma sinceramente adesso mi sto concentrando sulla musica e non mi interessa entrare in discorsi politici.
Per concludere questa nostra chiacchierata insieme ti invitiamo a salutare chi vuoi, grazie alla prossima!
– Un saluto enorme a Mba, ti amo fratello sei fantastico!
Intervista a cura di JdOnTheBeat!