Ciao ETT, noi di Exclusive ti ringraziamo per l’intervista e per il tempo che ci dedichi.
Per cominciare vorrei farti una domanda per me essenziale e, purtroppo, sempre scontata: come stai?
Grazie per questa domanda spesso sottovalutata. Sto bene, ho avuto diversi alti e bassi ultimamente che però mi stanno facendo crescere e render conto di molte cose.
La copertina del singolo è molto particolare, potresti spiegarci come è nata e che cosa rappresenti?
È nata in un modo molto spontaneo, abbiamo fatto una serie di scatti assieme a Silvia Violante Rouge e alla stylist Giulia Sanna. Senza pretese, ci siamo semplicemente fatte ispirare dal momento e dal pezzo. Successivamente ho provato a fare alcune modifiche sull’editing in modo da ricreare la sensazione di invisibilità e così è uscita la copertina.
“Invisibile” è il titolo della tua nuova canzone, tale termine è molto ricco di significati. Quello che te vuoi fornirci, quale è?
Il concetto etimologico dell’invisibilità è l’assenza di luce riflessa su un qualcosa e quindi, di conseguenza, l’impossibilità di essere vista e valorizzata.
In questo pezzo, ho voluto sviluppare quest’idea proiettandola sul rapporto con l’altro, quindi la mancanza di attenzione usata come arma psicologica per ferire.
La canzone ha un sound molto delicato e la tua voce accompagna il tutto. Questa canzone, quanto ti rappresenta?
La produzione è stata studiata in modo da ricreare un’ambientazione ariosa, liquida, minimale e il meno invadente possibile…Quasi invisibile.
Questo pezzo rappresenta solo una scena, una foto della mia esperienza, non sono io, ma è una parte di me messa in una determinata situazione.
Nelle tue canzoni, date le tue origini, quanto influisce la cultura greca?
Purtroppo, ancora molto poco, sono stata più influenzata dalla Spagna e dalla mia esperienza di 4 anni lì. In futuro mi piacerebbe passare dei mesi in Grecia a scrivere, così da farmi contaminare in modo diretto e sincero dalle mie origini. È un’opzione che sto tenendo seriamente in considerazione.
Il tuo sound fa denotare un qualcosa di diverso, da quale genere musicale ti senti rappresentata?
Da tutti, amo tutta la musica e ho sempre ascoltato e studiato a fondo tutti i generi possibili. Nei miei ascolti ci sono il Jazz, la Bossa Nova, il grunge, punk, musica classica, pop, irish, reggae e molti altri.
Le tue canzoni, principalmente questa, in quale tempio si possono ascoltare? Le devo ascoltare con gli amici, con la ragazza, ecc? Dove si possono ascoltare per capirle bene?
Ogni volta che scrivo un pezzo mi proietto su due scenari diversi, uno è quello del live e l’altro è intimo, individuale, in cuffia. Da quest’ultimo immaginario attingo per la ricerca del dettaglio e della cura nel mix della voce che in cuffia verrà poi valorizzato al massimo.
Questa canzone a chi è dedicata? Chi è la persona che ti fa sentire “Invisibile”?
Non mi va ancora di dirlo, ma verrà poi svelato con l’uscita dell’album che si svilupperà sul concetto dell’amore e odio, due emozioni fortissime che non potrebbero esistere l’una senza l’altra come lo yin e yang.
Grazie mille per la bellissima chiacchierata e per il tempo che hai messo a nostra disposizione.
Per concludere ti chiedo di salutare chi vuoi ed alla prossima.
Grazie mille a voi, saluto tutte le persone che mi seguono e che stanno credendo nel mio progetto dandomi forza e ispirazione ogni giorno.
Intervista a cura di Perseo Gatti!