Ciao e benvenuto a questa Nostra intervista, partiamo subito con la Nostra domanda di rito, chi si cela dietro Versailles?
Ciao! Direi che dietro Versailles c’è solo Luca, al contrario di quello che possa lasciar intendere un nome cosi “sfarzoso” sono una persona normalissima che trova il suo equilibrio nella semplicità (sempre dopo aver attraversato una buona dose di caos in genere) ma mettendosi continuamente in discussione. Evitando di classificare come assolute le cose che imparo o che mi rispecchiano in quel momento specifico (sia a livello personale che musicale) riesco a non essere mai lo stesso di 5 minuti prima, e questo mi fa sentire libero anche se a volte è pesante perché è una filosofia di vita che si concretizza solo dopo tanto lavoro su me stesso e sulla mia musica.
Perché la scelta di questo nome cosi “sfarzoso”?
Questo nome “sfarzoso” come anticipavo in realtà racchiude un concetto molto semplice proprio nell’etimologia della parola Versailles, cioè terra estirpata dalle erbacce. E’ arrivato un momento della mia vita (e da quando è arrivato si ripete ciclicamente) in cui mi sono chiesto cosa mi stesse facendo del bene e cosa invece mi stesse annientando e sai non tutte la domande che poniamo a noi stessi trovano subito una risposta, nel mio caso la risposta c’era da prima che mi ponessi la domanda ma non mi piaceva in quanto si trattava di persone e situazioni a cui ero molto legato affettivamente ma che poi nel concreto mi stavano portando fuori strada. Inizialmente il concept Versailles mi intrigò al punto da spingermi a seguire la moda tumblr di tatuarsi i propri mantra, successivamente ho pensato che anche dal punto di vista musicale/artistico quello che avevo intenzione di fare era sostanzialmente continuare a “costruire” canzoni fregandomene delle regole e delle tendenze ma riutilizzandole a mio piacimento (da qui il parallelismo con il Re Sole che costrui la reggia di Versailles su un terreno paludoso che nessuno riteneva adatto ad ospitare un re).
Tutti ricordano la tua avventura a XFactor.
Cosa ti è rimasto di quei giorni?
Mi è rimasta addosso sicuramente l’adrenalina torcibudella di un palco cosi grande e di una situazione cosi trascendentale e un bel ricordo di tutte le persone con cui sono entrato a contatto in quei mesi.
Che chitarra utilizzi?
La mia chitarra “signature” è la Fender Jaguar sin dal giorno 0, ha una forma strana, che mi fa pensare ai quadri di Dalì, e un sound molto caratteristico ma versatile, ti può accarezzare o tagliare via la faccia.
Il tuo singolo “Lisa dagli Occhi Blu Ray” è un mashup tra un ritornello storico e dei versi molti profondi.
Come nasce questa idea?
L’idea di Lisa Dagli Occhi Blu Ray mi venne una sera dell’estate scorsa. In quel periodo stavo scrivendo questa canzone che ruotava tutta attorno a una figura femminile a cui però non riuscivo ancora a dare un nome e una faccia. La canzone aveva sonorità molto dure e un ritornello davvero brutto, ma nelle strofe c’era della poesia e volevo valorizzarle al meglio. La fatidica sera d’estate di cui parlavo sopra mi imbattei nell’esibizione di Mario Tessuto con Lisa Dagli Occhi Blu che davano su Rai 1 nel programma Techetechete’ ed ebbi l’illuminazione : un ritornello semplice con parole molto significative e immagini forti, ma soprattutto un nome, un character attorno a cui sviluppare le mie idee. Il pezzo ovviamente lo conoscevo da tempo essendo grande fan della musica italiana del passato ma si sa che determinate associazioni sono legittimate solo dalla casualità e mai dall’intenzione. Ho cominciato a rimaneggiare prima il testo per poi rendermi conto che c’era bisogno anche di un mood musicale diverso e una volta settato questo punto il resto è venuto molto naturalmente.
E il tuo nuovo singolo “Assolo” ? Come nasce?
Assolo nasce dalla voglia di togliermi di dosso un po’ di complessità forzata che credevo mi rispecchiasse in un determinato periodo, mi presentavo da Federico (Nardelli) con idee articolate che si accartocciavano un po’ su se stesse non essendo io ancora in grado di padroneggiarle benissimo (a livello di produzione). Quindi insieme abbiamo voluto creare qualcosa che fosse al contempo semplice ma efficace (e l’efficacia per me è rappresentata da quanto ti sfonda le casse non dal fatto che sia catchy o altro) e con l’ingresso di Fausto Lama nel progetto tutti i pezzi del puzzle combaciavano. E’ una canzone che ha un non so che di primordiale, è l’urlo di un ragazzino magrolino che dice: Oh lo so che non mi capisci/capite ma non mi capisco benissimo nemmeno da solo quindi puoi decidere di stare con me cosi o di non farlo, io mentre decidi suono la mia canzone.
Ti confronti con le tue “sette personalità” è realmente così?
Madonna si, a volte anche più di sette. Non è facilissimo starmi accanto perché ogni volta che raggiungo un equilibrio (mentale, umorale) sto li a punzecchiarmi continuamente per vedere ogni volta qual è la mia kryptonite. Poi a parte questo sport estremo a cui mi sottopongo periodicamente già di mio ho grandi sbalzi d’umore dettati semplicemente dal flow che segue la mia giornata o più in generale il periodo che sto vivendo e per quanto sappia benissimo che questa cosa mi rende a volte troppo fragile e vulnerabile la ritengo anche una grande parte della mia sensibilità artistica e quindi la assecondo.
È un brano in pieno stile Grunge, è la tua dimensione ideale?
E’ sicuramente una dimensione in cui mi sento molto a mio agio, ma non l’unica.
Il Visual Art Video è ideato e disegnato da te?
Riguardo ai Visual ho cercato di dare il mio contributo più a livello concettuale e di storytelling che pratico in quanto non padroneggio benissimo i programmi e i device di grafica (almeno non ancora!). Su Lisa però ho fatto un lavoro più dettagliato disegnando in schizzi proprio la storyline di quello che poi è diventato il visual ad opera dei mitici RoyalRumble, Dolan e Mario.
Quale sarà il Versailles del tuo prossimo EP?
Il Versailles del mio prossimo EP è quello che la gente a conosciuto fino ad ora. Vi apro le porte della reggia ma vi tengo in salotto perché il resto è tutto ancora un work in progress.
Puoi spoilerarci qualcosa?
Questo EP è uno spoiler.
Con quale artista vorresti collaborare in futuro?
MACE
I tuoi prossimi progetti?
Suonare in giro il più possibile durante l’estate e dopo fare gruzzoletto per andare a scrivere il prossimo disco in qualche landa desolata dall’altra parte del mondo.
Ringraziandoti per il tempo a Noi dedicato, ti chiediamo un saluto ai Nostri lettore e Noi di Exclusive Magazine.
Grazie a voi per le domande stimolanti, vi aspetto sotto i palchi di tutta Italia quest’estate, il vostro amichevole Versailles di quartiere.
Articolo a cura di Antonio Borzacchiello!