La musica di Sangiovanni è condivisione e proprio il termine condivisione può essere usato per descrivere il primo concerto del giovane cantante vicentino in terra partenopea. Un arcobaleno di colori ed emozioni che ha investito giovani e adulti presenti, nessuna differenza generazionale, nessun pregiudizio, nessuna critica, solo voglia di stare insieme, cantare, ballare e perdere la voce. Condivisione, unione e libertà, libertà di sgolarsi, di piangere, abbracciarsi, libertà di sentirsi felici e di abbandonarsi alla musica lasciando fuori da quel teatro tutto il resto. Sangiovanni unisce generazioni e le mette a confronto, permettendo a queste di conoscersi, scoprirsi e partecipare insieme al cambiamento e alla rinascita; da solo, ad appena 19 anni, riempie totalmente il palco e sopratutto non ha bisogno di effetti speciali ma solo della sua voce, accompagnata da tastiera, chitarra, piano e della sua gente.
Un cadere tra un miscuglio di sensazioni amplificate dall’effetto delle luci calde e fredde che si alternavano in base ai pezzi ora intimi come “Cielo dammi la luna” , “Hype”, “Tutta la notte” , “Titanic” tanto per citarne qualcuno a pezzi consapevoli come “Amica mia” in cui l’artista invita a prendere per mano l’ansia e imparare a convivere con essa fino alle voglia di volare, lasciarsi andare e dimenticare che per due anni cantare insieme era diventata un’esigenza vitale negata in pezzi come “Lady”, “Due di notte”, “Cortocircuito” , “Raggi gamma” e la stessa “Cadere volare”.
La canzone dell’estate 2021 invece, “Malibu”, si è fatta attendere, il concerto viene chiuso proprio con la hit estiva che ha conquistato sette Dischi di Platino. Sangiovanni gioca con la sua gente lasciandola a bocca asciutta e va via salutando per poi rientrare dopo essere stato chiamato con cori tipici di chi vorrebbe restare lì per sempre, un ultimo sforzo alla voce di tutti per sentirsi ancora un po’ parte di quel mondo. L’artista dal primo minuto invita il pubblico a scatenarsi: “voglio che torniate a casa senza voce e voglio tornarci anche io così” e il pubblico risponde.
Sangiovanni è nato per stare sul palco e fare musica, quel tipo di musica che unisce e non disprezza, la musica che in molte occasioni, salva.
Articolo a cura di Rosanna Buonauro!