Ciao Luca, benvenuto in Exclusive Magazine!
Ho ascoltato in anteprima il tuo nuovo album, “LDA”, e io ho visto un percorso. Inizi con una canzone molto introspettiva, poi cambi completamente registro ed inserisci un pezzo che ci fa ballare, ci fa pensare all’estate alla freschezza, a un mondo spensierato. Poi torni sui sentimenti. Come hai costruito questo racconto?
Mi piace descriverla come un’altalena perché è un po’ come l’amore. L’amore è bello quando è un’altalena, con momenti down, poi up, e anche periodi neutri. Tutti questi contrasti fanno parte, e sono essenziali secondo me, per una storia d’amore. Nell’album io parlo d’amore e tutte le canzoni sono sfumature di una storia d’amore e quindi mi piaceva questa altalena di emozioni.
Infatti in tutto il disco c’è sempre una figura femminile oppure il racconto di un’emozione legata alla sfera dei sentimenti.
Infatti!
Ti chiedo una cosa sull’esperienza che hai appena fatto: Amici è stata un’occasione o un’esigenza? Uno strumento per mostrare la tua identità o più una ghiotta opportunità? Cioè ti sei detto voglio sfruttare una vetrina importante?
Per me è stata tutte e due le cose e la mia vittoria è quella di aver vinto entrambe.
Ti avranno fatto tutti una domanda su tuo padre, io vorrei evitare perché spero che l’argomento sia sia superato. Dunque vorrei, non tanto che cosa vi accomuna dal punto di vista umano perché so che c’è un bellissimo rapporto…
Certo.
Ma che cosa vi distingue dal punto di vista artistico?
Innanzitutto la voce, poi la scrittura, perché la mia è fatta di immagini, mentre quella di papà di metafore.
Quindi tu lasci più delle suggestioni, mentre quella di tuo padre la trovi più descrittiva?
Sì sì esattamente.
E poi anche le melodie perché papà è decisamente pop, mentre io ho un mix di pop ma anche Soul, R&B ed anche melodia napoletana, di cui io vado super fiero. Non ti saprei dire quale a quale genere mi mi rifaccio.
Non riesci a “chiuderti” sotto un etichetta quindi.
Sì esatto probabilmente Urban melodico, un mix di più sottogeneri che per per escono fuori tutti in modo naturale.
Tu che cosa ascolti?
Un po’ di tutto.
Qual è il tuo background musicale?
Io ascolto da De Andrè a Bruno Mars, anche Sfera, ed è sempre stato così. Ultimamente poi mi sto appassionando molto all’acustica. Sono molto attratto dal mondo indonesiano, trovo che abbia delle sfumature acustiche pazzesche.
A proposito di questo e delle strumentali, come avviene per te la creazione di un brano?
In genere parto da un Type Beat di YouTube, quindi una base già esistente realizzata da un produttore, e di lì creo delle linee melodiche, e poi su quelle la scrittura. Poi vado a fare il provino dopo quel beat viene riprodotto e ci canto sopra. Ci sono invece delle volte in cui ho voglia di scrivere e metto giù pagine e pagine di testi. In genere mi piace farlo all’aperto, sul terrazzo.
Che cos’è che ti ispira a scrivere?
sognare perché questo mi permette di esprimere i sentimenti nella loro dimensione più grande, di immaginare sempre in grande.
Scrivi anche a quattro mani?
si con Alessandro Caiazza, eccetto “Bandana”, che abbiamo scritto io e Benji con la produzione di Zef. Io ed Alessandro se fossimo due penne avremo lo stesso inchiostro.
Questa è una fortuna, perché la scrittura è una cosa talmente intima che è difficile trovare qualcuno con cui ci si riesce ad esprimere attraverso lo stesso codice.
Questo è verissimo. Noi ormai Lavoriamo assieme da 4 0 5 anni…
Ti aspettavi un successo del genere?
No, sembra una frase fatta e invece è così, però spero che questo continui.
Come hai iniziato a fare musica?
Ho sempre respirato in casa la musica. Sentivo il pianoforte vedevo mio padre cantare e anche i miei fratelli. Mi sono accorto di amare la musica quando giocavo a calcio perché mentre ero in campo io pensavo alle canzoni.
Da lì hai capito che era una passione forte, più grande di te?
Sì esatto.
Se non avessi fatto il cantante?
Avrei fatto il giocatore di ping pong o il cuoco.
A chi vorresti arrivare?
Io parlo a tutti, e ho avuto la conferma di questa cosa perché mi sono accorto di avere risposta da parte di un pubblico che va dai bambini piccolissimi fino a miei coetanei e fino addirittura ai 70 anni. Mi scrivono, mi seguono, mi mandano video!
Neanche questo ti aspettavi?
No io pensavo di colpire il pubblico della mia età.
Ti aspettavi che si sarebbe rispecchiata nelle tue canzoni solo quella fetta di pubblico?
Si, e non so neanch’io come sia successa questa cosa, evidentemente qualcuno in cielo mi vuole bene!
Come ti immagini adesso?
il sogno è Diego Armando ma l’obiettivo il Palapartenope!
Beh, al momento hai un in-store tour.
Si il 3 giugno finiranno le tappe al sud Italia, però posso già anticiparti che ci saranno altre date future nella zona centro e nord Italia.
Uno spoiler quindi?
Sì esatto!
L’artista in cui ti rispecchi?
Justin Bieber!
E italiano? Io immaginavo che avresti dato una risposta di un artista non italiano perché è più facile trovare un esempio all’estero, ma qui da noi?
Italiano nessuno in particolare, ma un mix di artisti magari.
Invece qualcuno con cui vorresti collaborare?
Marracash, Guè, Coco, Jovanotti. Ora ti sparo anche nomi giganti eh!
Proprio come fai con la musica e i sentimenti! Sogni sempre in grande?
Sì! Mi piacerebbe molto anche Venerus, Geolier.
Quindi della scena napoletana Emanuele?
Sì ma anche Luchè. In realtà mi piace tutta la scena napoletana urban. Sia come ascoltatore che per possibili collaborazioni.
Anche se, almeno rispetto a quello che hai fatto finora, non avete tanti punti in comune.
Si è vero, eppure sono convinto che da una collaborazione potrebbe venir fuori qualcosa di interessante.
Grazie per tutte le risposte LDA.
Sono io a ringraziarti, è stata una bellissima intervista!
Intervista a cura di Daniela De Pisapia!