“Il reggaeton in Italia è cultura, c’è chi lo dice/ vado a sentirlo ed è lo stacchetto delle veline” rappa così Marracash in “COSPLAYER”, una critica forte indirizzata a tutti gli artisti italiani che si sono messi a fare questa musica perchè ad oggi è il genere del momento. Senza troppe attese, Fred De Palma, sentitosi preso in causa, nel suo ultimo progetto “PLC tape 1” risponde cantando “Metto i miei pezzi e fanno lo stacchetto, ci diamo de, ci diamo dentro. (le veline)” e nella prima strofa addirittura si auto proclama il King del Reggaeton, di contrasto al titolo del terzo disco del rapper di Barona.
Con questo botta e risposta di grandi nomi del panorama italiano, è nato un argomento molto discusso negli ultimi periodi, ma che alla fine è quello che succede quando un genere black-music o un derivato da esso, come in questo caso, spopola in un paese come l’Italia.
Il reggaeton nasce effettivamente a Porto Rico, ma ha origine dalla musica reggae espandendosi negli anni successivi in tutta l’America Latina, poi nell’America del Nord fino ad arrivare in Europa attraverso la Spagna per esportarla in più paesi possibili, e fino a questo punto tutto normale, ma la critica, giusta o sbagliata che sia, arriva quando persone che di questo genere non ne conoscono i pionieri, la storia i classici del genere ma si prendono questo genere per farlo loro senza avere una vera e propria cultura di base.
Ad oggi, è sempre facile puntare il dito, spesso per invidia o per semplice disgusto, ma è innegabile quanto nel nostro paese, non ci sia la vera cultura di questo genere, perchè il Reggaeton è limitato alle discoteche e alle spiagge dopo che “Despacito” ha distrutto le radio e da qualche anno ormai sta diventando un genere di punta con serate e festival a tema.
Prendendo un italiano medio, non saprà sicuramente che questo genere proviene dal reggae anzi criticherà pure il genere padre o addirittura non saprà nominarti un artista non mainstream del genere, questo semplicemente perchè è diventata una musica popolare senza avere come per il rap, una scena underground.
C’erano stati dei tentativi nel passato, basti pensare a Esa e Big Fish con il singolo “Resta Ancora”, ma come sonorità era molto più Dancehall che vero e proprio Reggaeton; nei nostri tempi invece, ci sono tanti artisti che strizzano l’occhio a questo genere senza però renderlo loro, Guè o Jake La Furia di nomi storici oppure MamboLosco e BoroBoro tra i più giovani, ma tutti hanno in comune che prima che far questo genere fanno musica Rap a differenza di Fred De Palma che ha scelto, da qualche anno, di essere lui a voler rendere grande questo genere in Italia facendolo in italiano.
Negli anni l’Italia ha sempre assorbito generi musicali esterni per farli nella sua versione, lo abbiamo visto con il Rock, poi con il Rap, di recente con l’Indie e con il Trap-rap fino ad oggi dove lentamente anche il Reggaeton si sta assimilando in sempre più artisti.
Sicuramente come per gli altri generi importati, anche questo sound latino non ha una vera e propria cultura nella nostra penisola ma non è necessariamente un problema perchè si può sempre creare.
È giusto lasciare certi generi fuori dai canoni di un artista?
Articolo a cura di Alessandro Soccini!