Il desiderio di avvicinarsi al mondo del cinema Tedua l’ha sempre espresso, sia esplicitamente, in “Vita Vera” canta “Avrei voluto fare l’attore”, che velatamente, nella passione per le imitazioni e il doppiaggio mostrata ironicamente sui social.
Nel 2020 è Michele Placido a offrirgli l’occasione sognata, scegliendolo nel cast del suo quattordicesimo lavoro da regista, un biopic sulla vita di Caravaggio, “L’ombra di Caravaggio”.
Dal 3 Novembre potremo finalmente vedere il noto rapper nei panni di Cecco, ricordato ufficialmente come pittore di spicco della scuola di Caravaggio e ufficiosamente come suo modello e compagno di avventure, ancor prima che allievo.
Non è la prima volta che un rapper si presta a fare l’attore, ma fino ad oggi nella maggior parte dei casi era stato chiamato a rappresentare sé stesso o il ruolo che impersona nella vita reale, riducendo il proprio intervento più a un cameo che a un’interpretazione vera e propria, basti pensare ad Eminem o 50 Cent.
Placido invece pare aver intercettato quella spinta alla sperimentazione e alla crescita artistica che Tedua non ha mai nascosto, cogliendo quello spirito da apprendista che accomuna Tedua a Cecco seppur in due arti differenti, rispettivamente il cinema e la pittura.
Fra gli artisti di punta della generazione 2016 Tedua è l’unico a non aver ancora fatto il salto da una cultura prettamente urban a una più universale. La sua prima esperienza cinematografica e il lungo silenzio dalle scene fanno pensare che questo momento sia sempre più vicino.
In questo senso Tedua si dimostra sempre più eclettico, come se la sua espressività non possa esaurirsi in una sola forma artistica, così canta balla e recita e chissà cos’altro. Voi cosa vi aspettate ancora da lui?
Articolo a cura di Giuditta Cignitti!