Benvenuti a tutti su Exclusive Magazine, il nostro redattore Niky Fabiano è stato ospite presso Casa delle Arti a Conversano, dove ha avuto la possibilità di assistere al live di Murubutu. Dopo il concerto è riuscito a interfacciarsi con l’artista che ringraziamo per la disponibilità che lo contraddistingue da sempre.
N. Ciao Murubutu, l’evento appena concluso ha regalato al pubblico tanta musica, ma sopratutto tanta arte. La prima domanda è legata all’infinito mondo dell’arte, cosa rappresenta essa per te?
M. Ciao Niky, sono solito rispondere nel modo più diretto e sintetico possibile. Per me l’arte è una modalità di interpretazione della realtà, fondata sull’intenzionalità.
N. Continuando sposterei l’attenzione sull’album che hai pubblicato a Gennaio “Storie d’amore con pioggia e altri racconti di rovesci e temporali”, in questo progetto il tema riccorente è la pioggia che rappresenta una metafora di tutte le infinite possibilità esistenziali che conducono all’idea del multiverso. Paradossalmente e parallelamente negli ultimi anni si sta sviluppando il metaverso. C’è qualche affinità tra il multiverso che descrivi tu e il metaverso esploso negli ultimi tempi?
M. Per la composizione e la stesura del mio ultimo album non ho preso ispirazione dal metaverso. Sono da sempre affascinato dal multiverso e la filosofia abbraccia questo ideale da molti anni, specialmente la filosofia della scienza. La mia però, è più una suggestione letteraria legata alla filosofia, difatti non ha nessun corrispondente scientifico.
N. Nel brano intitolato “Une chrononaute à Paris” racconti la storia di una ragazza di nome Greta che realizza il sogno di ogni crononauta, ovvero tornare indietro nel tempo per incontrare se stessi da giovani. Ti è mai capitato di incontrare nel corso della tua vita, una persona in grado di impressionarti in particolar modo, a tal punto da farti vivere un viaggio nel tempo simile a quello raccontato nel brano rivedendo in questa persona Murubutu da giovane?
M. No, purtroppo no, seppur mi sarebbe piaciuto. Sono molto appassionato di viaggi nel tempo e un evento simile mi avrebbe colpito tantissimo. I viaggi nel tempo di cui parlo sono prettamente legati alla letteratura ad esclusione quindi di scienza e filosofia, motivo per cui restano finzione seppur molto affascinanti e intriganti.
Questa canzone deriva prettamente da una delle mie grandi riflessioni personali sui viaggi nel tempo.
N. Il tuo album è un viaggio tra innumerevoli mondi, infiniti universi ed eterni paradossi. L’ultima domanda è legata principalmente a tutti i possibili scenari e finali possibili ovvero quanto realmente una nostra scelta possa condizionare il futuro. Ti capita mai di pensare a quanti finali cambieresti o avresti potuto cambiare nel corso della tua carriera? E di conseguenza a quanto ogni singola decisione abbia influito sul risultato finale?
M. Certamente. “Multiverso”, “Une Chrononaute à Paris”, “Il migliore dei mondi” nascono proprio da questo tipo di riflessione, ovvero dal fascino che esercita il percorso possibile deviato da quello principale.
Intervista a cura di Niky Fabiano!