Benvenuti a tutti su Exclusive Magazine, quest’oggi avremo il piacere di scambiare due chiacchiere con Elia Specolizzi in arte Drefgold. Benvenuto.
N: Il tuo ultimo singolo intitolato “Giorni Nel Blocco” sta riscontrando molto successo. Assieme a Drillionaire avete scelto di campionare il sample dello storico brano “Bongo Bong” di Manu Chao rendendo il singolo tanto originale quanto scorrevole. Negli ultimi anni sempre più artisti hanno ripreso sample di brani che hanno fatto la storia della musica italiana e no, come spiegheresti questo fenomeno? Si potrebbe parlare di nostalgia del passato?
D: Più che nostalgia del passato nella cultura rap/hip hop è sempre stata fatta questa cosa del riprendere campioni di canzoni, anche nei pezzi più old school si prendeva spesso un brano già fatto da qualcun altro e poi veniva modificato in maniera che non si capisse o viceversa. Negli ultimi anni si sta ritornado a utilizzare questo metodo e secondo me è molto bello perché ti da subito la possibilità di inserirti in un immaginario ben preciso, permettendoti di arrivare a un pubblico diverso dal tuo. A me è piaciuto farlo con il singolo di Manu Chao “Bongo Bong” perché è un pezzo che ascoltavo tantissimo quando ero piccolo, soprattutto in macchina con i miei genitori e mi rappresenta molto. Sono molto fiero di questo risultato.
N: Il tuo ultimo album “ELO” ha spento ormai due candeline e la reload intitolata “ELO OVERTIME” ha da poco superato un anno dalla data di pubblicazione. Tutti i tuoi fan si chiedono se entro la fine del 2022 potresti regalar loro un nuovo progetto o dovranno attendere il 2023?
D: Entro la fine del 2022 avremo modo di vedere nuove uscite ma non penso che entro la fine dell’anno farò uscire un album.
N: Con i due ultimi singoli, “Battiti” e “Giorni Nel Blocco”, stai mostrando a tutti, la maturità artistica che stai acquisendo anno dopo anno. Qual’è il tuo prossimo obiettivo?
D: Mi fa piacere che si possa sentire la maturità e la mia crescita personale. Il mio obiettivo è quello di continuare migliorando sempre e rimanendo fedele a me stesso senza spersonalizzarmi troppo.
N: In esclusiva per Exclusive Magazine puoi svelarci qualcosa riguardo progetti futuri o prossimi alla pubblicazione?
D: Posso svelarvi i futuri progetti, oltre alla pubblicazione dei miei pezzi ci saranno featuring e tante altre belle cose quindi stay tuned!
N: Viviamo in un periodo dove le correnti musicali continuano a variare costantemente, la ricerca di nuovi suoni è fondamentale, quali sono le tue fonti di ispirazione?
D: Le mie fonti di ispirazione non rimangono sempre le stesse ma se c’è un artista che mi piace da tanti anni e pubblica un album ovvio che lo vado ad ascoltare e cerco di captare le cose migliori. Non mi faccio influenzare dalla massa anzi ascolto artisti rap/hip hop minori ma anche la musica jazz mi piace molto e un altro gruppo del quale sono un grande fan sono gli Skiantos.
N: Il tuo percorso artistico è stato arricchito da tutte le esperienze vissute affianco a grandi artisti. Quale esperienza ti ha formato maggiormente? Hai aneddoti che puoi raccontarci?
D: L’esperienza che mi ha formato maggiormente è stata quella di essere affiancato da Charlie Charles e Sfera Ebbasta. Ero nella mia fase artistica iniziale e da Bologna venni su a Milano per conoscerli, c’eravamo scritti solo in dm e quando arrivai scoprì tutto un altro mondo. A Bologna mi sentivo unico, il più originale e arrivando a Milano mi sono reso conto che c’erano tanti artisti simili a me ed è stato assurdo essere catapultato in quel mondo. Mi ricordo che il giorno stesso beccai anche Tedua e tanti altri personaggi che prima vedevo solo in vide. Anche il “Rockstar Tour” è stata un’esperienza forte, prima mi esibivo davanti a un centinaio di persone e trovarsi di fronte a migliaia di persone è stata una bella cosa.
N: Ascoltando i tuoi brani si percepisce quella irrefrenabile voglia di raccontare e raccontarsi. Cosa vuol dire per te esporsi a molte persone con la propria musica?
D: Esporsi a molte persone con la propria musica vuol dire esternare la parte più interiore e personale di sé. Sin da piccolo quando mettono una mia canzone mi vergogno un po’ e quindi far uscire la propria musica è la cosa più personale che si possa fare. Dipende però anche dalle canzoni, magari ci sono alcune che sono meno personali però una volta che lavori su un pezzo ci metti la faccia e quello che esce ti rappresenta.
N: Proiettandoci nell’universo che gira attorno a te e alla tua vita da artista. Ci racconteresti da cosa è composto e in che direzione gira?
D: Tutto gira intorno alla musica, la musica viene prima di ogni cosa, tutti quelli intorno a me lo sanno. Mi sono sentivo soddisfatto di quello che ho fatto e di come l’ho fatto solo nel momento in cui sono stato contattato per i miei brani, ma comunque per me è una ricerca costante nel cercare di far sempre qualcosa di nuovo e non fermarsi mai.
N: Dref è stato il nome con cui firmavi i tuoi graffiti, oltre al writing quale delle altre tre discipline dell’Hip-Hop hai sperimentato? Quale invece non hai mai provato e ti incuriosisce?
D: Dref era il nome con cui taggavo. Oltre ai graffiti e al rap, per due anni ho fatto anche break dance poi nel mentre ho iniziato a fare musica sul serio e quindi ho lasciato. Una cosa che non ho mai provato ma che mi incuriosisce è il beat, anche se è un mondo molto ampio, penso che non riuscirò mai mentalmente a mettermi perché mi sembra troppo complesso per me.
N: Concludendo l’intervista, ti invito a salutare e ringraziare chiunque tu voglia. Inoltre consigliamo ai nostri lettori sia l’ascolto di “Giorni Nel Blocco” e sia di seguire Drefgold per tante future novità
D: Voglio ringraziare tutta la gente che lavora con me e andate tutti ad ascoltare “Giorni nel blocco”.
Intervista a cura di Niky Fabiano!