Benvenuto a questa Nostra intervista, partiamo subito con una domanda intima, chi è Claudio Ferrante?
Un ragazzo nato e cresciuto all’ombra del Vesuvio, che ha inseguito i propri sogni e la grande passione per la musica.
Il Premio San Gennaro lo aggiungerai alla tua bacheca di successi?
E’ uno dei riconoscimenti che mi emoziona di più, essere riconosciuti dalla propria città per il proprio lavoro, e per tanti sacrifici fatti nel corso di molti anni, è una grande soddisfazione, meglio di un triplo disco di platino.
Cosa accomuna Claudio Ferrante al Premio San Gennaro?
Cosa mi accomuna al premio non saprei dirlo esattamente, so solo che nel campo dell’arte, dell’intrattenimento, dello spettacolo essere napoletani significa possedere un valore aggiunto, quasi un superpotere.
Quanto credi che la tua città natale abbia influito sulla caparbietà di riuscire?
Il Vesuvio, l’energia che c’è sottoterra, il magma, la solfatara…. influiscono tanto sull’energia di chi nasce e vive a Napoli. Senza dubbio tutta quell’energia, ben canalizzata, diventa determinazione e caparbietà: non esiste in nessun altro dialetto la parola “cazzimma”, l’universo espresso in un’attitudine di appena 8 lettere.
La tua Artist Frist è una società avanguardista.
Come nasce questa idea?
Dal 1999 guidavo Carosello, etichetta discografica in cui sono nati Vasco Rossi, Gaber, Mina, Modugno, Cutugno, Piazzolla. Ho passato li 11 lunghi anni lavorando a ritmi molto sostenuti, sentivo di dover dare tutto me stesso. Nel 2009 ho sentito forte l’esigenza di cambiare, non perché non mi piacesse più quel lavoro, ma sentivo l’esigenza forte di ri-giocarmi tutto in una nuova idea. Volevo esplorare l’idea di artisti imprenditori di loro stessi, una sorta di società di servizi per gli artisti. La prima in Italia. Quindi un salto nel vuoto, lasciare un posto “sicuro” e molto ben remunerato per diventare imprenditore e lanciarmi di notte con un piccolo paracadute in un territorio mai esplorato. Il paracadute era la voglia di sentirmi vivo, di farmi battere il cuore, che da qualche parte mi avrebbe portato, l’incoscienza e la voglia di rischiare ha poi fatto il resto. Dopo 13 anni Artist First è una delle società di cui si parla nel mondo musicale, quindi quel lancio notturno è servito tanto.
Anni difficili per la musica, come ha affrontato la tua società questo periodo dettato da cambi radicali?
Il periodo peggiore sono stati i primi quindici giorni di pandemia, non sapevo se tutto quel fermarsi avrebbe tenuto in piedi le aziende e i nostri 50 dipendenti. Sono riuscito a usare molto poco la cassa integrazione e far lavorare tutti. Poco prima della pandemia – Dicembre 2019 – alcuni dei miei principali concorrenti (le majors) avevano messo in giro la voce che saremmo falliti perché la competizione con loro si svolgeva solo a suon di offerte strabilianti per ingaggiare gli artisti e noi non potevamo reggere il passo. Oggi posso dire con certezza che gli unici artisti firmati in cast (Gazzelle, Fulminacci, Dardust, Francesco Gabbani, Alfa) e quelli in Management (Mace, Vibrazioni) funzionano tutti e rappresentano, ciascuno nel proprio genere, un unicuum.
Su quale Artista punteresti per questo rush finale del 2022?
Le mie nuove scommesse sono Alfa, in cui credo tantissimo e che ha appena duettato con una straordinaria artista Armena su un brano che si chiama “Snap” che esce in questi giorni…. e un nuovo artista campano, Wako, che ha ottime possibilità sia come autore per altri che come artista.
E su quale Artista anche contro ogni cosa, hai lottato per vederlo arrivare al successo?
Ho lottato per tutti, è stato faticoso e lungo per tutti.
Ringraziandoti per il tempo che hai dedicato al Nostro magazine.
Ti chiediamo un saluto a Noi di Exclusive Magazine e ai Nostri lettori.
Vi ringrazio per questa intervista e vi faccio un grande in bocca al lupo.
Intervista a cura di Antonio Borzacchiello!